Ho assistito all’Allianz Stadium all’ultima partita di campionato della Juventus contro la Fiorentina e, in piena continuità con le precedenti partite, il gioco dei bianconeri è apparso lento, stucchevole, con continui passaggi in orizzontale e con rare verticalizzazioni, costantemente imprecise. Sino al primo calcio di rigore (38' minuto), solo un tiro in porta da parte della Juventus, da fuori area e neanche particolarmente pericoloso. Per contro, la Fiorentina mostrava - nonostante le assenze nel reparto arretrato di Milenkovic e di Caceres, nonché di Castrovilli a centrocampo - un’ottima impostazione di gioco difensiva e una buona freschezza atletica - pur avendo giocato infrasettimanalmente il quarto di finale di Coppa Italia. Prima della rete, è stata infatti la Fiorentina ad avere la migliore occasione da rete (Chiesa di tacco al 21' minuto) e a confezionare un altro paio di occasioni potenzialmente pericolose. Alla luce di quanto osservato, ritenevo che, continuando con quel trend indolente, soltanto un episodio avrebbe potuto consentirci di sbloccare la partita ed infatti, puntuale, è arrivato il mani di Pezzella sul tiro (centrale) di Pjanic da fuori area. Come noto, il calcio di rigore è stato concesso solo grazie all’intervento del VAR, che ha richiamato Pasqua (l’arbitro non aveva rilevato alcuna irregolarità) a rivedere l’episodio. Di qui la concessione del rigore e la puntuale realizzazione di CR7. Al termine del primo tempo, i commenti degli spettatori vicino allo scrivente erano tutti improntati al fatto che avevamo avuto una buona dose di fortuna, perché, senza il rigore, ben difficilmente saremmo riusciti a sbloccare la partita.

Personalmente vedere giocare la Juve dal vivo non modificava il giudizio, già reso, avendo visto la squadra in tv: si ha la costante sensazione che i calciatori siano convinti che con Ronaldo, Higuain e/o Dybala, nonché Douglas Costa a giostrare davanti, prima o poi il goal arriverà. Ed effettivamente, la Juventus, quest'anno (almeno in casa), ha sempre segnato almeno una rete, per cui nella testa dei giocatori si può ipotizzare che si sia formato il citato convincimento. Peccato però che, per contro, e a differenza degli scorsi anni, la Juventus dà sempre la sensazione di poter subire, in qualsiasi momento, una rete (e il numero dei goal subiti quest’anno dimostra, in modo inconfutabile, che la sensazione è confermata in modo fattuale). Tornando alla partita, nel secondo tempo è proseguito il solito gioco (possesso sterile e zero occasioni create, fatta eccezione per la gran parata al 64' minuto di Dragowski su Higuain) mentre la Fiorentina appariva meno brillante, evidentemente accusando le fatiche della partita di coppa, ma non veniva mai meno la sensazione di potenziale pericolosità dei viola (tiro di Benassi, solo un minuto prima dell'occasione di Higuain, da fuori area passato a centimetri dal palo con Szcesny battuto e qualche mischia in area).

Si arrivava così al 79' minuto e all’azione personale di Bentancur, miglior centrocampista bianconero (per distacco). La posizione sugli spalti (laterale all’altezza del limite dell’area avversaria) mi ha consentito un’ottima visibilità dell’azione in questione e, quando l'arbitro ha fischiato il calcio di rigore, sono rimasto piuttosto perplesso, in quanto la dinamica dell’azione (il difensore viola Ceccherini sembrava frapporsi tra Bentancur e la palla in modo regolare) non lasciava presagire il fischio dell’arbitro che, peraltro, aveva assistito vicinissimo alla dinamica dello scontro. Anche in questo caso, come in occasione del rigore (prima non fischiato) concesso nel primo tempo, Pasqua è stato richiamato dal VAR. Ciò mi faceva presupporre che Pasqua, proprio perché richiamato dal VAR, sarebbe tornato sulla propria decisione, revocando così la decisione di concedere il calcio di rigore. Ed invece, così non è stato. Decisione confermata. A quel punto, mi sono rivolto ai vicini, affermando che l’addetto al VAR era Chiellini, il quale - di concerto con l’arbitro di campo - aveva santificato la decisione di concedere il calcio di rigore. La battuta ha generato l’ilarità generale ma ha confermato che, non solo lo scrivente, riteneva decisamente dubbia la decisione dell’arbitro e, a quel punto, anche del VAR (ma, allora, per quale motivo sarebbe stato richiamato l'arbitro?).

In serata ho rivisto gli episodi, ascoltato i vari commenti e preso atto delle deliranti dichiarazioni rilasciate da Rocco Commisso e delle repliche di Pavel Nedved. Procedendo con ordine, il primo rigore è netto. Tra l’altro Pezzella, dopo la concessione grazie al VAR, tenta di giustificarsi con l’arbitro, mimando il gesto che entrambe le braccia erano ritratte verso il corpo; mentre in realtà le immagini mostrano che solo il braccio destro era ritratto verso il corpo, mentre il sinistro era proteso in avanti e il pallone ha centrato proprio la mano sinistra. Gesto assolutamente involontario ma, con le nuove (assurde) regole, punibile con la concessione del calcio di rigore, senza alcuna riserva. Il secondo episodio è invece discutibile e resta comunque netta la sensazione che la concessione del rigore ci poteva stare o non stare, in quanto Ceccherini, nel frapporsi a Bentancur, alza in modo innaturale il braccio sinistro andando a toccare l'uruguayano sul collo e ciò potrebbe effettivamente considerarsi comportamento scorretto e quindi punibile con il fallo. Perché sia sanzionabile, occorre però da capire se la sbracciata sia stata solo di accompagnamento o se è andata a colpire Bentacur per frenarne lo slancio. A questo punto, credo che il VAR non potesse essere dirimente, in quanto è solo la velocità normale a far comprendere quale sia stata l’effettiva dinamica e, qui, mi sento quindi di rivalutare l'operato di Pasqua, l'unico in grado di interpretare, come ha poi fatto, se il gesto concretasse o meno un fallo. La decisione dell’arbitro resta comunque opinabile. 

Per quanto riguarda i commenti, ovviamente troppi giornalisti e opinionisti dissertano sull’episodio, in modo dichiaratamente di parte. Addirittura comiche sono le osservazioni di costoro quando analizzano l’azione, continuando a discettare sulla dinamica posturale di Pezzella, dimenticando che il difensore in questione non era l’argentino ma Ceccherini. Ora, le dichiarazioni di Commisso sono state onestamente al di sopra delle righe (per usare un eufemismo) e, francamente, poco comprensibili, tipo la seguente: "Sono da 6 mesi in Italia e non ho mai parlato, questa volta lo devo fare: una squadra come la Juve, che vale 350 milioni [nda: si riferisce al monte ingaggi], non ha bisogno degli aiuti degli arbitri. Lasciate che la partita la vinca sul campo. Non è giusto per il calcio italiano, queste gare vanno in tutto il mondo, quando vedono queste porcherie cosa pensano? Sono disgustato, le gare in Italia sono decise dagli arbitri, non si può andare avanti così. Con l’Inter non ci hanno dato un rigore, con il Genoa lo stesso, e oggi due contro". In primo luogo, la Juventus vince (e perde) le partite sempre e solo sul campo, mai fuori. In subordine, cosa c’entra la Juventus con l'Inter e il Genoa? Evidentemente, Commisso pensa che le due squadre non siano altro che filiali della mafia bianconera (con buona pace, in particolare, dei nerazzurri). Un’altra considerazione è che mi riesce difficile comprendere l’affermazione che le gare in Italia sono decise dagli arbitri. Stiamo discutendo di un episodio decisivo, che ha dato la svolta alla partita? No, perché è accaduto a 10 minuti dalla fine con la Juventus già in vantaggio. La Fiorentina, dopo il rigore subito, ha segnato, per cui il penalty sarebbe risultato decisivo? No, la partita è finita 3-0.

Ma il massimo, il patron viola lo raggiunge quando si produce nella seguente affermazione: "Sono disgustato dagli aiuti che concedono gli arbitri alla Juventus". Qui non si tocca ma si raschia il fondo del barile! Premesso che in questo campionato non mi risulta ci siano stati episodi chiari che abbiano favorito la Juventus (semmai il contrario), occorrerebbe anche ricordare al buon Commisso che, almeno in Italia, stiamo dominando in modo incontrastato da otto anni, ovvero come abbiamo sempre fatto, prima e dopo Farsopoli. Evidentemente in USA - dove vive Commisso - sono rimasti fermi al baseball. Le allucinanti esternazioni di cui sopra non giustificano comunque la reazione di Nedved in merito alla raccomandazione al Presidente della Fiorentina di andarsi a prendere un tè per calmarsi e sono convinto che Agnelli si sarà fatto sentire con il suo Vice Presidente che, in quanto tale, non può lasciarsi andare ad affermazioni di questo tipo (non capisco poi perché il tè e non una camomilla…mah). In conclusione, riterrei necessario che tutti gli addetti ai lavori riconducessero i propri commenti nell’alveo di discussioni civili, senza esternazioni in malafede o dichiaratamente di parte, tenuto conto che l'andamento dell'odierno campionato prelude ad una seconda parte di stagione, che sarà vissuta punto a punto e, quindi, dove gli episodi, a favore o contro, potranno risultare determinanti. Se così non fosse e se si parte dal presupposto che, comunque - alla fine e per giustificare i propri (ennesimi) insuccessi - gli avversari affermeranno che la Juventus sarà comunque favorita, allora non sarebbe meglio che il ruolo di addetto al VAR per le partite dei bianconeri fosse sempre affidato a Giorgio Chiellini?