Ricordate la naturalezza col quale il pluripremiato Buffon dichiarò che se anche avesse visto la palla entrare nella sua porta al colpo di Muntari non avrebbe aiutato l'arbitro?

Pienamente legittimo, a mio dire, l'etica sportiva è un fatto personale dal momento che c'è un arbitro a valutare, per altro non privo di collaboratori preparati per queste occasioni. Ma ovviamente non condivido la scelta di un personaggio così seguito e considerato nel dire che si può "imbrogliare" in una fase convulsa di gioco.

Nel corso degli anni si è assistito continuamente ad errori arbitrali o quantomeno a decisioni discusse, polemiche infinite durate settimane, mesi, addirittura anni (Iuliano-Ronaldo docet). Il VAR (o la VAR che dir si voglia) è stato introdotto proprio per questo motivo e forse non a caso in Italia, dove le discussioni sul pallone hanno assunto sempre toni superiori alla media. E al buonsenso.
Innegabile, comunque la si pensi, che la maggiore protagonista di queste polemiche sia sempre stata la vecchia signora, vuoi perché vincente e quindi antipatica, vuoi per un atteggiamento non proprio storicamente incline al rispetto altrui, e parlo principalmente di tifoseria.
Quell'arroganza del vincente, estremizzata spesso in tutti i supporter bianconeri che ho incontrato e frequentato in vita mia, mi ha sempre leggermente infastidito, lasciandomi quel dubbio sulla possibilità di vincere con classe, riuscendo a rimanere neutri, se non proprio simpatici.

Oggi la Fiorentina vince una partita che farà discutere a lungo, per il protagonismo del VAR che scrive un nuovo capitolo di storia calcistica. Episodio dubbio in area estense, l'azione prosegue, Valoti segna, Mazzoleni richiama Pairetto, check, rigore per la Fiorentina, annullato il gol Spal. In termini assoluti di regolamento, non lo dico da tifoso viola, nulla da eccepire; sfido chiunque a dirmi che il movimento scomposto di Felipe non fosse un fallo da rigore. Eppure...

A fine partita avevo una sensazione strana, amara, la sensazione di una vittoria non del tutto meritata, non del tutto mia, la sensazione di malinconica empatia con la rabbia avversaria. E leggendo i forum viola ho trovato addirittura di peggio, una frustrazione per la maniera in cui si erano ottenuti i tre punti, il cui culmine ho trovato nella frase "queste sono cose da juve".

La scarsa abitudine alla vittoria del tifoso viola non mi permette di porre il quesito ai miei fratelli, troppe volte siamo stati dall'altra parte, e quello di oggi non è nemmeno un torto arbitrale, a termini di regolamento. E per questo sono qui a scrivere, senza polemica alcuna, almeno stavolta, verso i tifosi bianconeri, ma solo con una scolastica e tambureggiante curiosità: come si fa a sopprimere questo senso di colpa nei confronti di un avversario ferito da una situazione intricata come questa? Come si festeggia una vittoria così senza sentirla a metà?

Forse imparare a vincere sul campo passa anche da queste domande.