NOTA della redazione per i blogger: per il mese di febbraio, sono stati sospesi i voti agli articoli, ecco perché tutti i blogger ricevono una bassa valutazione con il voto 1; vogliamo dunque chiarire che non è un giudizio negativo al pezzo qui proposto. Grazie per continuare a scrivere su VxL.


Un sabato troppo caldo per essere metà febbraio. 
Esco di casa senza giaccone e solo con la felpa, ma fa troppo caldo.  
E calda è anche la situazione in casa Napoli e Juve ma ci sono due avversarie che potrebbero rendere più fresca la giornata ed abbassare la “febbre”.
Ed invece, poco dopo le 20,00, i bollettini medici dicono che Napoli e Juventus hanno un febbrone da cavallo.
Non che pensassi fosse semplice per il Napoli perché sappiamo quanto sia tignoso il Grifone e come abbia anche qualità, però la superiorità dei partenopei è li da vedere, da leggere, ma appunto rimane li da leggere, pura teoria che non diventa realtà . 
Per il povero Baroni invece prevedevo solo tempesta. Non per lui perché è un allenatore che stimo ma per quanto gli abbiano smontato il giocattolo vendendogli tutto il possibile e immaginabile della rosa, e forse anche il te nello spogliatoio e il ghiaccio spray dalla borsa medica. E invece anche lui ha messo in grande difficoltà i bianconeri bucando per ben due volte la “cortina di ferro” bianconera. Una cortina anche un poco “scorretta” (per essere gentili) in particolare con Gatti.
I problemi esistenti sono troppo importanti per mettere in croce solo gli allenatori, allenatori capaci. Anzi a mio parere Allegri fino a poco tempo fa è stato bravo a mascherare le problematiche esistenti lasciando che ci fosse un lamentio per lo scarso livello di gioco compensato dai risultati. Mazzarri invece si è trovato davanti ad una situazione che nessuno paventava in quanto la critica generale era su Garcia incapace di gestire i rapporti nello spogliatoio in quanto non poteva esserci un problema di rosa visto che l’unica cessione eccellente  riguardava Kim comunque sostituito discretamente, ed inoltre  i problemi non erano tanto in fase difensiva ma nella fase di costruzione. 

Il problema del Napoli oggi sta, a mio parere, nella testa. Nella testa in quanto governo della società, nella testa del suo presidente Adl, nelle teste dei suoi calciatori. 
E' stato considerato il reale motivo per cui Spalletti e il suo team così come Giuntoli se ne sono andati? 
Io penso, e non  ci trovo nulla di strano o sbagliato (anche se io avrei agito diversamente), che abbiano pensato che questa squadra ormai era arrivata al suo limite massimo e, per costruire un giocattolo nuovo, serviva una profonda rifondazione. E che su questa loro visione non ci fosse condivisione con Adl. Probabilmente il presidente pensava di avere un giocattolo intonso dove potevano bastare piccoli accorgimenti e nuovi stimoli trovando l’allenatore giusto. E sull’allenatore ecco il primo schianto: una serie continua di no fino a Garcia quasi controvoglia. Infatti dal primo problema non abbiamo mai riscontrato una difesa ferrea sull’allenatore. 

Cosa può comportare questa insicurezza in uno spogliatoio dove si accumulano in alcuni giocatori diversi dubbi sul loro futuro viste le difficoltà nei rinnovi o la poca “gelosia” della società nel rispondere a pretendenti?  Dire che sono professionisti non basta, rimangono fortunatamente esseri umani.  Succede che se non c’è un gruppo granitico società allenatore giocatore ogni minima crepa rischia di diventare una fenditura insanabile. e in questi casi la cosa più semplice (non ho detto la più giusta) è il cambio della guida tecnica. Ma non sempre giocare il “jolly” è garanzia di successo. Con Mazzarri la situazione è addirittura peggiorata, tanto che alcuni pensano ad un ulteriore cambio sperando che poi possa andare come ad Empoli e non come sta avvenendo a Salerno (ps con Liverani alla sua prima ho visto la peggior Salernitana possibile, con Inzaghi almeno c’era una parvenza di gioco e tentativo di stare in partita e, rimanendo a Salerno, c’era chi criticava il Milan per non aver preso come centrale un parametro zero come Boateng).

Il Napoli insomma sta pagando una cattiva gestione societaria che non riesce ad intervenire né su una opportuna guida tecnica né nel salvaguardare il suo patrimonio che sono i suoi calciatori.
Non sono ottimista se società e squadra non si mettano assieme attorno ad un tavolo a costruire un patto per il presente e il futuro, avendo cura poi di non mostrarsi “primi attori” verso l’esterno. Insomma umiltà e spirito di squadra.

Nella Juve vedo più problemi nella società che non nell’allenatore e in gran parte della rosa. Non che mi piaccia Allegri, ma il mio non piacere è estetico, per come fa giocare la squadra, non per i risultati. E' riuscito a far rimanere la Juve in alto e addirittura vicino all’Inter fino alla alla loro sfida nonostante le lacune della sua rosa. Poi non si può pensare che l’uomo dei miracoli sia sempre Gatti o che il bunker difensivo sia sempre invalicabile ecc ecc.  Sicuramente ha inciso nelle scelte anche Alllegri essendo parte della società. Quanto ha pesato ad esempio l’aver chiaramente puntato sull’uscita di Vlahovic per Lukaku? Quanto pesano i dubbi su Chiesa o su Kean? Quanto ha influito il mercato di gennaio che non risponde ai bisogni attuali con un forte difensore come Dijalo, che però viene da un lungo infortunio o quanto può contribuire da subito un giovane come Alcaraz che faticava ad essere titolare anche nella serie “B” inglese?
Quanto influisce il futuro di Allegri nebuloso? 

Ma quali sono le prospettive da qui a fine stagione? La Juve ha incamerato molto fieno in cascina anche se le ultime 4 partite hanno riavvicinato non solo il Milan, ma anche Atalanta e Bologna, queste due ancora distanti, e forse aiuterà anche il ranking in Europa che potrebbe regalarci 5 squadre in Champions, ma non si può continuare con questo passo e serve a breve capire cosa accadrà nel futuro.

Per il Napoli è più complessa. La Champions si allontana e lo spogliatoio non è così solido verso il suo allenatore come nel caso della Juve. Vanno serrate le fila, vietata qualsiasi mini polemica (vedi la questione Oshimen e la sua non convocazione con il Genoa con rimpalli sul fatto che fosse pronto o meno e anche sull’essere arrivato in ritardo rispetto ai suoi compagni di nazionale che militano in altre squadre di Serie A), data serenità a quei calciatori che non sanno se saranno o meno parte del futuro.