Le ultime tre partite sono state da incubo per la Juventus con un solo punto raccolto con l’Empoli (in casa) e due sconfitte con Inter e Udinese (in casa).
Il risultato è da un lato perdere tanto terreno con l’Inter e dall’altro avere ora il Milan attaccato all’alettone di coda.
Dove stanno i problemi? Allegri? La qualità della rosa? Un calo momentaneo che ci può stare in una stagione ? 
Come sempre non esiste una verità ma una somma di fattori.

Partiamo però da lontano, da inizio stagione. Innanzitutto il mercato non era andato nella direzione voluta a partire dalla mancata cessione di Vlhaovic e il conseguente mancato arrivo di Lukaku (diciamo che qui è anche andata bene ai bianconeri) L’unico acquisto Wheah su cui però non vi erano aspettative di aver preso un giocatore da subito top player ma un prospetto.  Oltre al rientro di alcuni prestiti.
Oggettivamente la critica e i bookmakers la vedevano dietro all’Inter, alcuni dietro anche al Napoli e in generale comunque non troppo avanti al Milan. Insomma in corsa per la qualificazione Champions ma non molto di più.
Qualcuno ipotizzava un vantaggio dal non essere nelle competizioni europee rispetto alle altre ma chi parlava di squadra favorita per lo scudetto in realtà alzava cortine fumogene per dare tranquillità alle proprie squadre, in particolare Inzaghi .
Metteteci poi l’esplosione di due bombe come la vicenda Pogba e la squalifica per Fagioli e la sua ludopatia a campionato iniziato e senza possibilità  di intervenire nel trovare alternative . Ed anche il mercato di gennaio non ha portato giocatori “pronti all’ uso” ma un prospetto come Alcaraz e un giocatore di qualità come Dijalo che però è reduce da un infortunio grave e che avrà bisogno di tempo per riprendere una buona forma (marzo?).
Però la Juve fino a “tre partite” fa è rimasta col fiato sul collo dell’Inter e, per una volta, l’Inter ha avuto anche qualche vantaggio in più dovuto ad errori arbitrali nel rimanere davanti. 

Perciò se dovessi guardare solo la performance posso serenamente dire che Allegri ha fatto il suo, forse anche di piu. Ha fatto anche errori? Certo, come tutti, ma se guardiamo le ultime tre partite disastrose non possiamo imputargli gravi errori ad esempio contro l’Empoli in quanto è stato Milik a ridurre la squadra in dieci; contro l’Inter più che errori c’è stata la netta superiorità dei meneghini. Ieri invece di errori di Allegri sono stati  parecchi.
Non penso che il problema sia stato Alex Sandro e non Rugani dall’inizio, ma ad esempio aver messo Yldiz sulla stessa fascia di Chiesa,  mentre avrebbe dovuto spostare Chiesa a destra e invece i due si pestavano i piedi senza creare pericoli ; se metti poi Iling Jr non lo metti fuori posizione con un contributo pari a zero e una botta morale anche al calciatore; poi non togli Cambiaso che probabilmente era il migliore della sua squadra ma Alex Sandro.
Chiudo con Cerri: riempire le fasce di giocatori che buttano la palla in area ma non mettere una punta strutturata fisicamente, seppur inesperta, se non ha pochi minuti dalla fine lo trovo un poco “pedagogicamente “ errato.

E la squadra? Ci sono giocatori che onestamente rimangono sotto le attese. Non solo per quanto riguarda la singola partita ma la loro carriera. In particolare Chiesa e Locatelli ormai dovrebbero essere dei leader che trascinano la squadra nei momenti complessi . Invece Chiesa si illumina ad intermittenza, lavora sempre molto come ieri o nello spezzone contro l’Inter ma gli manca sempre”qualcosa” per essere il giocatore che fa la differenza (quanto pesano i gravi infortuni su questo?). Locatelli finisce troppo spesso per essere quello che si limita al compitino svanendo poi dal campo come ieri. Non possono sempre essere Danilo, Gatti e Bremer che cantano e portano la croce.  E lo stesso vale per Rabiot e McKennie  o Cambiasso.  Ma anche con questi problemi la squadra fino a “tre partite fa” è stato in corsa per lo scudetto e con l’Inter ha perso di misura. 

E allora si passa al gioco e alla tattica. Scusate ma su questo perché criticare oggi Allegri? Andrea Agnelli, quando ha deciso di riprenderlo coprendolo d’oro e di potere decisionale, ben sapeva che tipologia di allenatore e di gioco avrebbe portato a Torino.  
Il pubblico nel calcio sta cambiando, resistono ancora quelli che sperano di vincere un derby al novantesimo con autogol, ma il pubblico sempre più vuole lo spettacolo, i goal, i dribbling, l’1vs1. Non certo il catenaccio o il pullmang di traverso sulla linea di porta. 
Invece Allegri preferisce trincerarsi nelle retrovie, aspettare che nelle “linee nemiche” votate all’assalto si apra un piccolo spazio per permettere ai suoi guastatori di entrare nelle linee avversarie una volta sola e prendere il comando nemico. Il benedetto “corto muso”. Non per nulla il suo possesso palla è tra i peggiori della serie A e ben al di sotto del 50%. Così quando con l’Udinese o con l’Empoli ti trovi a dover costruire il gioco ed essere l’assaltatore non hai l’abitudine a farlo e finisci per essere sterile.  

Concludendo, se vuoi lo spettacolo non puoi pensare ad Allegri. E non è questione di modulo, ieri abbiamo visto prima la classica per lui difesa a tre per poi passare a quella a quattro ma senza costrutto. Se vuoi vincere lo puoi fare anche con Allegri però mettendo pesantemente la mano sulla rosa: in difesa oggi ci sono solo due top player (Danilo e Bremer) e un buon giocatore come Gatti. Dijalo vedremo. 
A centrocampo ad oggi non si sa se resterà Rabiot (rivitalizzato da Allegri dopo anni deludenti). Locatelli resterà sempre nella sua confort zone? Poi abbiamo un mix tra un McKennie in spolvero e altri da capire o recuperare come Alcaraz, Nicolussi Caviglia, Miretti, Fagioli.

L’attacco è un altro rebus: Vlahovic (con qualche limite caratteriale) sarà una pietra su cui costruire il futuro o il giocatore di maggior valore da mettere sul mercato per la salute dei bilanci? Chiesa resterà andando in competizione con Yildiz? E siamo certi che Yildiz e già maturo per essere leader capace di determinare in positivo le partite “importanti”. E che sarà di Milik, Kostic, Kean e Iling e la loro attuale discontinuità? 
Ci sono poi i jolly che possono giocare tra difesa e da quinti sulle fasce come Cambiasso (ad oggi veramente una bella conferma ) ed Weah (per ora abbastanza deludente). Ed in giro per il “mondo” ci sono i Soule e i suoi fratelli che ad oggi non si sa se tesoretto per il mercato o risorse per la squadra. 
Insomma, se la Juve vuole essere competitiva in campionato e Champios deve metter mano al portafoglio in maniera importante chiunque sia l’allenatore.
E qui si aprono scenari importanti.  Innanzitutto Giuntoli e company che possibilità di manovra avranno?  I vertici della società parlano di grande attenzione al bilancio e al monte ingaggi perché Exor non pare intenzionata a continuare a ricapitalizzare. Se si deciderà di rifondare la squadra mantendo l’ossatura di base su cui inserire giovani di belle speranze e dunque non avendo la “vittoria” come obiettivo principale nel breve, potrebbe essere che si arrivi anche alle dimissioni di Allegri  o, in caso contrario, ad un prolungamento del contratto in essere a cifre più basse e con “condizioni” delle due parti sulla base dei risultati ottenuti.
Un simile panorama non so se sarebbe accettato ad esempio da Conte, che è abituato ad allenare formazioni “pronte per vincere” su cui inserire pian piano nuovi prospetti, a meno che Conte non decida di provare una sfida nuova per costruire nel tempo una “lunga stagione bianconera” seppure inizialmente non vincente.
Altrimenti si deve pensare a figure nuove italiane o straniere. Se invece Elkann deciderà di aprire ancora i cordoni della borsa, si aprono altri scenari che però non possono avere tempi lunghi e dunque a breve vedremo “la Juve del futuro”.