La visione di alcuni tifosi rossoneri oggi mi ricorda tanto lo scritto del Manzoni per il coro de "Il Conte di Carmagnola": S'ode a destra uno squillo di tromba, - A sinistra risponde uno squillo.  
Dunque se osi esprimere un giudizio diverso rispetto al "Pioli Out"  automaticamente vieni definto come aziendalista, mentre dall'altro ci sono coloro (molta minoranza) che difendono Pioli senza se e senza ma.

Io ho molta stima di Pioli e onestamente non vedo grandi "geni" che possano sostituirlo a meno che non si chiamino Ancelotti (impossibile) o Klopp o, un gradino più giù, De Zerbi oppure possibili futuri eccellenti allenatori come Thiago Motta alla prova di una grande.   Poi magari mi toccherà avere un Conte e, seppur da me non amato, sarà il mio allenatore (e così mi becco di nuovo dell'aziendalista).

In realtà io non mi sento né aziendalista né rivoluzionario (storicamente mi sento rivoluzionario) ma solo Massimo con i suoi pensieri e dunque avere stima in Pioli non vuol dire non criticarlo, ma non avere pregiudizi e dosare la critica su quello che è la realtà.

Dopo la partita con il Rennes e il filotto positivo auspicavo nei "blogger" rossoneri una diversa impostazione nella critica, ma già mi rassegnavo al fatto che "lo squillo di tromba" si sarebbe manifestato alla prima caduta. E la prima caduta è avvenuta subito dopo a Monza con un coro di condanna che ha raggiunto qualche universo parallelo.
Io, nel mio semiserio articolo "autopsia di un delitto calcistico" ho serenamente criticato Pioli perchè ha esagerato nel tournover anche perchè era di conoscenza sua quanto alcuni di questi giocatori avevano alternato momenti positivi e negativi (e parlo dei tre "avanti") e schierarli tutti assieme era un rischio. 
Poi ogni "scelta" va analizzata nel suo. Ad esempio Leao era uscito su sua richiesta per un problema al polpaccio contro il Rennes tanto che lo si vedeva in panchina con elettrodi collegati alla parte offesa. Dunque sarebbe stato rischioso farlo partire dall'inizio e Okafor è il suo sotituto naturale. Per Giroud tutti, e dico proprio tutti dai tifosi alla stampa, davano per scontato il suo tirare il fiato vista la sua "tenera erà"  dando una chance a Jovic. Pulisic effettivamente poi lo si era visto stanto nelle ultime partite ma, visti i cambi già pensati, io lo avrei schierato dall'inizio per poi farlo respirare nel secondo tempo.

Meno dubbi invece su Thiaw, Bennacer e Adli. Qui stiamo parlando di due "titolari" che hanno bisogno di mettere minutaggio dopo i loro problemi fisici (Thiaw e Bennacer) e di Adli che invece è titolare da diversi mesi. Chi avrebbe pensato in un Adli così macchinoso e poco preciso dopo le ottime prestazioni? Penso quasi nessuno, compresi quelli che criticavano Pioli per essersi accorto tardi di lui e che adesso cambiano "carro" e criticano Pioli per averlo schierato. Thiaw è appunto uno dei centrali titolari e la partita con il Monza faceva appunto per lui dopo i pochi minuti con il Rennes per permettere a Kjaer di "rerspirare". 
Se abbiamo dunque onestà mentale, possiamo contestare a Pioli di avere esagerato nel turnover e che poteva far giocare almeno Pulisic dall'inizio e forse un centrocampista più mobile da affiancare a Bennacer che è in ripresa.

Poi arriviamo all'espulsione di Jovic. In tanti contestano Pioli di non averlo sostituito dopo le provocazioni di Izzo.
Innanzitutto la situazione non sembrava così compromessa, c'era stato solo un richiamo ai due poco prima da parte dell'arbitro senza nemmeno cartellini. Se poi ad ogni minnima provocazione l'allenatore deve togliere il suo calciatore, ecco che in campo rimarrebbero solo gli Izzo. Pensiamo ieri sera al diverbio tra Cahlanoglu e De Paul in Inter- Atletico. Lo scontro fra i due ha reso nervoso per tutto il resto della partita il calciatore turco, che ha sbagliato una quantità industriale di palloni, ma il suo allenatore non ha pensato di cambiarlo. 
Purtroppo Jovic (in maniera nemmeno così clamorosa) non è riuscito a resistere ed è caduto nella ragnatela di Izzo, come capitò a De Maria.  Non possiamo addebitare questo episodio e la tempistica di quanto accadiuto a Pioli. E' un errore netto di Jovic.

Parliamo di tattica. Non possiamo accusare Pioli di aver sbagliato "tattica" ad inizio partita, anzi nella fase iniziale le due squadre erano disposte tatticamente bene tanto da "cancellarsi". 
Poi ci sono stati due eventi non di poco conto: innanzitutto a mio parere c'erano gli estremi di un calcio di rigore su Theo affossato da Carboni; poi i tanti minuti di stop hanno influito sulle leve di giocatori come Thiaw. Infatti il primo goal è stato preso a squadra schierata con un Thiaw che commette due errori colossali di segutio e il secondo ci costa il rigore.  Non abbiamo subito una ripartenza. Anche il secondo goal ha visto due ingenuità gravi: la prima di Bennaccer che doveva andare a coprire il pallone con il corpo e non tentare un aggancio complicato. Se avesse messo il corpo tra il pallone e Colpani non avremmo poi avuto il gicoatore monzese che affrontava in velocità Thiaw che non riusciva nemmeno a spendere il fallo tattico. Serve maggiore "cattiveria sportiva" senza dover diventare per forza degli "Izzo". 
Pioli con i cambi, e anche con un uomo in meno, ha rimesso in corsa la squadra e, raggiunto il pareggio, ha sicuramente commesso l'errore più grave di pensare, come il resto della squadra, che si poteva vincerla. La squadra si doveva accorciare in difesa e lasciare che fosse il Monza a concedere varchi. 

Ed arriviamo ad una considerazione complessiva che è quella di avere consapevolezza razionale di quello che noi oggi siamo: una squadra che ha bisogno di crescere e le crescite passano anche attraverso momenti di caduta. Guardiamo l'Inter e vediamo quanto in questi tre anni sia cresciuta. Cresciuta così tanto che anche se ieri Chala e Miky e Lautaro sono stati opachi ecco che i Barella, i Thuram, i Pavard, i Bastoni abbiano trainato i nerazzurri al risultato.