L’Italia di Mancini si ferma ancora. Contro l’Ucraina finisce 1-1 e la voglia estrema di tornare a vincere è stata rimandata ancora una volta. Ma chi ha visto la partita avrà sicuramente notato che a differenza di Giampiero Ventura il tecnico jesino è riuscito a dare una fisionomia alla squadra; aboliti i soliti lanci lunghi, la manovra degli azzurri è decisamente più fluida e indirizzata nell’aria avversaria. Eppure, anche Francia e Germania giocano un calcio basato sul possesso palla e sull’attacco totale, ma a differenza della nostra nazionale godono di attaccanti col fiuto del gol. Un po’ quello che manca a questa Italia, vittima di scambi rapidi spesso ripetitivi e decisamente fuori luogo. Nell’amichevole di ieri Roberto Mancini ha schierato un attacco leggero, stile Napoli di Sarri, con Chiesa, Insigne e Bernardeschi. 

Domanda: chi di questi tre campioni ha qualità offensive tali da anticipare i difensori e mettere la palla in rete? Sicuramente nessuno, anche perché questo tridente agisce in campionato supportato da altri giocatori, decisamente più abituati a mettere la palla in rete. Ma il vero problema è che Mancini, in questo periodo nero per la nazionale, non ha quel giocatore in grado di sbloccare la partita con una giocata. Balotelli, tanto criticato, aveva queste caratteristiche ma la mancanza di concentrazione dentro e fuori dal campo è andata a glissare la sua convocazione. Sono ben lontani i tempi di Baggio, Totti e Del Piero, ma la vera tristezza è che se dalle giovanili non sboccia un giocatore che si avvicina a queste caratteristiche, dovremo aspettare molto prima di alzare un trofeo.

Domenica sera, gli azzurri saranno impegnati in Polonia e in quella sfida si vedrà chiaramente a che punto è il lavoro di Mancini. Un’eventuale sconfitta aumenterebbe ancora di più le critiche, ma la certezza è che l’ex allenatore di City e Inter proverà a tornare dal territorio polacco con i tre punti. Non sarà facile, certo, ma la speranza è l’ultima a morire. Anche se, senza punte, sarà un miracolo uscire indenni.