Giornali, televisioni, siti internet… tutta l’informazione sportiva è dedicata all’Inter, alla sua campagna acquisti per la stagione calcistica 2022/23.
Anni fa, durante il periodo buio Morattiano, quello per intenderci del “non vincete mai”, un amico milanista mi canticchiava spesso in modo sarcastico “interista chiacchierone sogna sotto l’ombrellone”.
Per anni siamo stati quelli fortissimi a figurine, quelli che ogni estate, sghignazzando con i piedi sulla sabbia bollente, dicevamo tra noi compagni di fede calcistica: “quest’anno Rubentini e BBilanisti li sistemiamo, a marzo abbiamo già vinto il campionato”.
Poveri illusi eravamo, e disperati disillusi diventavamo puntualmente ogni primavera successiva, quando ad alzare trofei erano i rivali di sempre.
Quest’anno la Gazzetta dello Sport sta facendo il record di vendite tra i tifosi nerazzurri, ogni giorno titoli, pagine dedicate a Dybala strappato alla Juve e Mkhitaryan alla Roma (entrambi a parametro zero), Lukaku che ritorna in ginocchio dimezzandosi lo stipendio, Asllani, il nuovo Verratti, portato via alla concorrenza mondiale… un trionfo, una presa in giro a tutte le altre squadre del globo.
In uscita per il momento Andrea Ranocchia, uno che avrebbe meritato un’altra Inter nei suoi undici anni di contratto interista, uno che avrebbe meritato qualche minuto in più soprattutto la stagione appena conclusa quando De Vrji era infortunato. Chiuderà probabilmente la carriera sul prato verde a Monza e poi tornerà in viale della liberazione come dirigente: ha l’Inter nel cuore.
Io mi domando, una Società che ha centinaia di milioni di debiti, che chiude puntualmente il bilancio in negativo di decine di milioni, che ha una proprietà che non mette un euro di tasca propria ma continua a fare finanziamenti dei finanziamenti, come può costruire uno squadrone spacca campionato e super competitivo in Champions League?

Qualche settimana fa, non ancora concluso il campionato, ci hanno chiesto i soldi per gli abbonamenti stadio 2022/23.
Stiamo scherzando? A due partite dalla fine ci hanno chiesto di rinnovare l’abbonamento!
A ieri quasi quaranta mila abbonati. La strategia compriamo tutti e non vendiamo nessuno ha funzionato, l’illusione di un anno grandioso, trionfante ha fatto aprire il portafoglio senza batter ciglio a me e a tutti gli illusi tifosi della Beneamata.
Ci sono cinque giocatori in rosa che per età, attaccamento alla maglia e livello tecnico sono insostituibili: Bastoni, Skriniar, Barella, Brozovic e Martinez. Sono quelli che quando arrivano i nuovi negli spogliatoi della Pinetina spiegano cosa significa giocare nell’Inter, spiegano la storia, le ambizioni, i doveri verso quella maglia e verso noi tifosi. Sono il simbolo di questo ciclo finalmente di nuovo vincente, competitivo.
Uno dei cinque partirà, ne sono certo. Uno dei cinque verrà venduto per far quadrare i numeri. Forse ne verranno venduti addirittura due, perché nel calcio di oggi di fronte a certe offerte non si può dire NO.
Marotta e Ausilio sono due fuoriclasse, stanno facendo un’impresa, la loro è una mission impossible.
Stanno riuscendo a farci credere che stanno costruendo un’Inter più forte di quella dell’anno scorso e magari anche di quella dell’anno prima.
Se tutto ciò non sarà soltanto un’illusione, meritano una statua davanti a San Siro.