La parola "derby d'Italia" venne inventata da Gianni Brera nel 1967, per indicare il confronto tra due formazioni che erano caratterizzate da una profonda rivalità reciproca, tipica di quelle sfide "stracittadine". In quell'anno le due società erano in mano ai Moratti agli Agnelli, due tra le più importanti dinastie economiche nell'Italia del boom economico. Fondate rispettivamente nel 1897 e nel 1908, le due squadre si affrontarono per la prima volta nel 1909 durante il campionato Prima Categoria. Nel primo incontro del 14 novembre di quell'anno, i bianconeri vinsero per due a zero grazie alla doppietta di Ernesto Borel sul campo di Corso Sebastopoli a Torino, mentre l'Inter due settimane più tardi si impone sull'1-0 con la rete segnata da Oscar Engler. I nerazzurri vinceranno a fine stagione il loro primo dei diciannove scudetti.

La rivalità vera ebbe inizio negli anni 1930 quando i due club iniziarono a lottare per il titolo assieme ad un'altra rivale, il Bologna. La Juventus ebbe il cosiddetto Quinquennio d'oro, fece suoi ben cinque campionati consecutivi che andarono dal 1931 al 1935, mentre l'Inter (che un tempo si chiamò Ambrosiana-Inter) fu artefice di altre due affermazioni sul finire del decennio. I due club si affrontarono anche in Coppa Italia. Ad avere la meglio fu la squadra bianconera che superò di misura quella nerazzurra. Nell'annata 1937-1938, i due club si spartirono il tricolore. I lombardi trionfarono in campionato grazie al pareggio della Juventus sul Milan, mentre l'Inter sconfisse in trasferta il Bari per 2-0. 

Nel secondo dopoguerra, si chiude una pagina triste dell'epopea calcistica del Grande Torino. Inter e Juventus si battagliarono agli inizi degli anni cinquanta con i bianconeri che vinsero il loro ottavo tricolore, mentre i nerazzurri chiusero al terzo posto. Tuttavia si ripresero lo scudetto per ben due volte (1952-1953 e 1953-1954). Entrambe le squadre arrivarono in finale di Coppa Italia sul finire degli anni cinquanta, con i bianconeri che hanno la meglio grazie al Trio Boniperti-Charles-Sívori. Negli anni sessanta, il club bianconero si impone ancora in campionato col maggior scarto. Il 16 aprile si giocò il derby d'Italia, la gara fu sospesa al minuto 31 per minuti di sicurezza, a causa di un'invasione a bordo campo del pubblico presente allo stadio Comunale, i nerazzurri ottengono in prima istanza il 2-0 a tavolino, ma i bianconeri fecero ricorso alla Federcalcio (accolto il 3 giugno) la quale dispose di rigiocare il match. Infatti la data storica rimase il 10 giugno quando la Juventus sconfisse l'Inter per 9-1, un risultato ancora storico per la società bianconera, con i nerazzurri che scesero in campo con la formazione della "Primavera" in segno di protesta. Dopo la fine del Trio Magico, ebbe inizo l'epopea della Grande Inter di Helenio Herrera, con il club che vinse le prime due Coppe dei Campioni, la Coppa Intercontinentale e tre scudetti. Infatti, i nerazzurri del Mago conquistarono il loro primo tricolore proprio contro i piemontesi, sconfitti 1-0 a Torino il 28 aprile 1963 grazie alla rete di Sandro Mazzola, nel match che segnò la lotta al vertice di quella stagione.

Susseguì poi la HH e HH2, perchè sulla panchina di Inter e Juventus si ritrovarono i fratelli Herrera (Helenio e Heriberto). Si ritrovarono in finale di Coppa Italia e poi nella volata per il titolo nella stagione 1966-1967, con i nerazzurri che persero il titolo nel match contro il Mantova (papera del portiere interista Giuliano Sarti) e ad avere la meglio fu la Juve Operaia. Gli anni settanta e fino alla metà degli anni ottanta fu segnata dal Ciclo Leggendario dei bianconeri, in panchina si siede Giovanni Trapattoni che vinse ben nove scudetti su sedici campionati disputati. Vinse cinque derby d'Italia, tale striscia verrà interrotta il 29 maggio del 1975 da una vittoria interista per 2-1 nel match di andata con la rete decisiva di Giacinto Facchetti. Il decennio si chiude con la vittoria dell'Inter con un secco 4-0 nella sfida di campionato dell'11 novembre 1979. I nerazzurri di Eugenio Bersellini saranno protagonisti dello scudetto dopo nove anni, con un calciatore d'eccezione: Alessandro Altobelli detto Spillo.

Dopo la fine del blocco quindicennale (eredità della disfatta coreana), le due squadre videro come protagonisti nel 1980: Michel Platini e Karl-Heinz Rummenigge. Poi entrambe le società, negli anni novanta hanno subito un cambiamento epocale: la Juventus è passata in mano al trio dirigenziale detto Triade (Bettega-Giraudo-Moggi), mentre l'Inter passò da Ernesto Pellegrini a Massimo Moratti. La rivalità si riaccese nella stagione 1997-1998. All'andata prevalse la squadra di Simoni, ma al ritorno ci fu il furto del secolo. Gli ospiti recriminarono un fallo da parte di Iuliano su Ronaldo, in campo Simoni è una furia, poco dopo arrivò il calcio di rigore per i bianconeri tra l'altro sbagliato. La reazione arrivò su tutti i media, nel Parlamento e provocò una crisi istituzionale nella Federcalcio. Un'altro episodio che fu passato alla storia era il 5 maggio 2002, quando i nerazzurri persero la partita contro la Lazio per 4-2, mentre la Juventus vinse facilmente a Udine e si assicurò lo scudetto. Dall'ora questa data è divenuta una delle date "simbolo" nella storia del calcio italiano, ricordata con opposti sentimenti dalle due tifoserie, e presto trasformatasi in uno dei pilastri di questo dualismo sportivo.

Oggi è ancora una sfida importantissima per il calcio italiano. Sono stati gli anni del dominio nerazzurro e bianconero. Rimane tutt'ora il record di nove scudetti consecutivi, il record di punti nel 2014 (102 punti conquistati) e il record di imbattibilità nel 2012 con Antonio Conte in panchina che ha dato inizio alla rinascita della Juventus. 

Eppure in passato, oltre ai momenti storici, ci sono stati giocatori che hanno vestito entrambe le maglie. Tra questi citiamo lo scambio di casacca nel mercato estivo del 1976 tra Roberto Boninsegna e Pietro Anastasi che destò molto scalpore. Il Bonimba a Torino vinse vari titoli tra cui: la Coppa UEFA. Ci fu anche l'intreccio di mercato sul finire degli anni settanta con Michel Platini che firmò un precontratto con l'Inter, ma ciò non avvenne a causa del blocco delle frontiere. Tuttavia, negli anni ottanta con la riapertura delle frontiere ai giocatori stranieri, Platini approda così alla corte bianconera. Nel 1980 altre due bandiere interiste andarono alla Juventus: Marco Tardelli e Alessandro Altobelli. Tra il 1980 e 2000, altri protagonisti scelsero l'Inter dopo un periodo positivo a Torino: Aldo Serena, Roberto Baggio e Christian Vieri. Furono magre le esperienze a Milano di Totò Schillaci, Angelo Peruzzi ed Edgar Davids. Nella stagione 2006-2007, dopo il declassamento della Juventus in Serie B, alla corte nerazzurra arrivano: Zlatan Ibrahimovic e Patrick Viera che vinceranno tre scudetti e due supercoppe.

Vi lascio con una opinione detta da Germano Bovolenta sulla nascita di questo nome:

"Derby d'Italia" nasce nel 1967. Juventus e Inter sono, in quel momento, le squadre con gli albi d'oro più ricchi. La Juve ha già vinto 13 scudetti, l'Inter 10. Il Milan? È stato fondato prima dell'Inter, ha cominciato a vincere prima della Juventus, ma in bacheca ha due scudetti in meno dell'Inter e uno del Genoa. Brera fa la somma dei titoli (italiani) e, dopo l'ultimo trionfo juventino, conia la nuova espressione. È il 1967. In Italia tramonta il mito della Grande Inter. Succede a Mantova, giovedì 1º giugno, ultima di campionato. I nerazzurri sono primi con 48 punti, la Juve a 47. La trasferta "virgiliana" sembra tranquilla, la Juve gioca contro la Lazio disperata e quasi in B. Primo tempo Mantova-Inter zero a zero. Ripresa: al quarto minuto clamorosa (e inquietante) papera del portierone Giuliano Sarti. L'Inter perde. La Juve batte la Lazio con gol di Bercellino e Zigoni, sorpassa i nerazzurri e vince il duello ("derby d'Italia" alla distanza) e il 13º scudetto. L'espressione di Brera è quindi coniata in piena lotta Inter-Juve. La Milano lombarda e il vej Piemont. Sfida piena di tensioni e di scudetti. Un bravo giornalista, Vladimiro Caminiti, alcuni anni dopo si chiede: perché Inter-Juve è il derby d'Italia? Si risponde: "Le ragioni sono mille e nessuna. La ragione del cuore, prima di tutte, perché si tratta delle società più popolari d'Italia con sostenitori e club ovunque. Anche fuori dalla penisola".

Un abbraccio Pasqui