Quando tutti ripenseranno a Inter-Sassuolo del 24 giugno 2020 non ci sarà solo il caldo ad annebbiare il pensiero, ma anche l'errore di Gagliardini a porta vuota, che è stato in grado di colpire la traversa a Consigli battuto. L'emblema di una partita maledetta che decreta quasi ufficialmente la resa alla corsa scudetto, dove Juventus e Lazio sono molto più attrezzate dei nerazzurri. Probabilmente, se la gara fosse stata aperta al pubblico i tifosi non avrebbero perdonato una figuraccia del genere, anzi, avrebbero riempito San Siro di fischi, osservando i commenti sul web. Ma il problema è un altro, assai più grave: l'Inter di ieri ha dimostrato ancora una volta di non essere squadra, complice anche un errato posizionamento in campo ed una mancanza di cattiveria agonistica per "ammazzare", sportivamente parlando, l'avversario. A deludere sono stati un po' tutti: Ranocchia sul primo gol dei neroverdi, Young per il rigore causato e persino i centrocampisti, non all'altezza della situazione.

Questa volta però è diverso, perchè i giocatori mandati in campo non potevano fare di più vista l'astuzia di De Zerbi e l'ottima qualità del Sassuolo. Il primo a salire sul banco degli imputati è senza alcun dubbio Antonio Conte, colpevole di aver mandato in campo una formazione sperimentale di seconde linee, contro un avversario tosto e una bestia nera per l'Inter. Se la stagione ormai è compromessa, salvo miracoli inattesi ed impossibili al momento, cominciano i processi e le analisi approfondite, sia tecniche che aziendali. Il consiglio che ci sentiamo di dare a tifosi e appassionati di calcio è quello di guardare la realtà in modo oggettivo; la stagione non è ancora finita, ma l'Inter è retrocessa in Europa League (perdendo contro il Barcellona B), ha abbandonato la Coppa Italia in semifinale ed è a -8 dalla Juventus. Ci saremmo aspettati di più, considerando gli sforzi fatti dalla società per soddisfare le esigenze di Conte.

LA DIFESA A TRE E' UN FLOP: - L'argomento più dibattuto e quello anche più delicato. La difesa a 3 dell'Inter, vero tassello fondamentale per Conte, si sta dimostrando un flop dalle proporzioni galattiche; tante incertezze, troppi gol subiti e posizionamenti errati durante le fasi di gioco, per una squadra che non ha gli interpreti adatti. Osservando la rosa dei nerazzurri, ci chiediamo come sia possibile adattare nel corso di pochi mesi esponenti fondamentali della difesa a 4 come Godin, Skriniar e lo stesso Bastoni in un modulo nuovo e poco produttivo. Proprio l'uruguaiano, unico centrale di spessore della squadra, è stato trattato in modo sbagliato sin da subito, nonostante il suo passato all'Atletico e la sua capacità tattica oltre che umana. Analogo discorso per Milan Skriniar, mai stato a suo agio nel corso della stagione, a differenza di De Vrij, unico forse in grado di adattarsi perfettamente a difendere in quel modo. Un flop inatteso, dicevamo, ma è già da tantissimo tempo che l'Inter imbarca gol in enorme quantità, basta ricordarsi di cosa è accaduto in Champions. Antonio Conte sembra avere davanti al volto il paraocchi.

EUROPA LEAGUE IMPOSSIBILE: - L'unico vero obiettivo rimasto, quella Europa League che potrebbe far alzare l'asticella internazionale del club. Tante le parole a riguardo, ma i fatti contano di più, e l'Inter così come la conosciamo ha una percentuale pari allo 0,1% di alzare il trofeo, nonostante la rosa a disposizione. Il vecchio Mourinho avrebbe pronunciato l'espressione "zero tituli", vedendo il suo acerrimo rivale Conte in difficoltà nella squadra che più ama. Per la cronaca, la seconda competizione europea ripartirà ad agosto in gara secca: sarà un vantaggio per l'Inter? Sulla carta sì, ma osservando le prestazioni no, vista la mancanza di personalità e il modulo di gioco utilizzato.

IN ATTESA DEL CHOLO: -  In tanti lo sognano, soprattutto quando le cose vanno male. Il Cholo Simeone lo ha promesso più volte, un giorno andrà all'Inter. La domanda da porsi è quando sarà quel giorno, visto il bellissimo ricordo lasciato a Milano e la sua grinta che potrebbe aizzare uno stadio prestigioso come San Siro. Nonostante la bravura di Antonio Conte, ci sentiamo di dire che in un club che vuole tornare a vincere al più presto serve un personaggio che ha fatto la storia con la maglia nerazzurra, oltre ad essere un grande manager. Simeone racchiude perfettamente tutto questo, per il suo modulo di gioco che ha sorriso in passato tra l'erba del Meazza e per il fascino che trasmette ai propri giocatori. Impossibile al momento, ma quel giorno arriverà. A meno che Conte non inizi a cambiare i suoi piani adattandosi ad una realtà diversa dalla sua "amata" Juventus.