La notizia enunciata durante la partita col Sassuolo ha rimbombato subito negli animi e nei cuori di tutti i sostenitori rossoneri: Stefano Pioli sarà confermato come allenatore del Milan. Una notizia che, per quanto visto da dicembre (anche se si perdeva si giocava bene, finalmente) appariva come un miraggio, con un accordo con Rangnick dato ormai per fatto; e invece il Milan partirà per la stagione 2020-21 non come un ennesimo anno 0, ma forse addirittura da protagonista, visti i risultati prodotti in questo periodo "post-covid".
Irrealistico pensare che Boban verrà re-inserito in organico, la speranza è di rivedere Paolo Maldini in conferenza di inizio stagione, con quel suo sorriso rassicurante, dirci che il Milan dovrà lottare per tutti gli obiettivi possibili, come da storia e tradizione. La figura di Paolo è imprescindibile, Gazidis lo avrà certamente capito. I tifosi sperano, hanno visto un giocattolo che funziona, finalmente. Ma cosa andrà fatto per migliorare questa squadra e avvicinarla alle top in Italia e in Europa? Analizziamo la situazione:

I PUNTI FORTI: Frank Kessie è letteralmente esploso in questo nuovo modulo, sembra che riesca ad attaccare in maniera più ordinata di prima, ma ha acquisito una sicurezza mai avuta prima, sembra un altro calciatore, e insieme a Ismael Bennacer forse rappresentano la cerniera di centrocampo più forte in serie A oggi. Donnarumma è o quanto meno si candiderà ad essere il portiere più forte in serie A, manca un rinnovo di contratto che, a sensazione, in base alle dichiarazioni, arriverà presto. Rebic ha dimostrato di essere un calciatore di livello, la partita di Sassuolo, dove non ha nemmeno segnato, l'ha confermato ulteriormente e si sta lavorando per riscattarlo. Calhanoglu, che a differenza di tutti gli altri trequartisti della rosa attuale, e di quelli delle stagioni precedenza, ha sempre corso per gli altri e all'indietro, oggi è cresciuto notevolmente in qualità, dispensando gol ma soprattutto assist, qua siamo ai livelli di Manuel Rui Costa, con una aggressività nettamente superiore, calciatore sottovalutato e spesso fischiato, una grossa rivincita per il turco. Di Theo dobbiamo dire qualcosa? Direi di no.

I PUNTI DEBOLI: Stagione un po' sfortunata per i nostri terzini destri, Andrea Conti e Davide Calabria hanno finito per determinare spesso e volentieri i gol subiti dalla squadra, anche se forse Andrea è riuscito a fare un piccolo salto in questo finale di stagione, che gli varrà la conferma, a differenza di Davide, la strada sembra tracciata verso la cessione. I centrali difensivi non hanno dato e non danno tutte questa garanzie, se Kjaer è stata una piacevole sorpresa, restando comunque un calciatore di medio livello, per capitan Romagnoli, al di là delle presenze, che denotano l'essere stato un ottimo professionista, non è arrivato quel balzo in avanti e spesso i centravanti che l'hanno incontrato hanno poi terminato la gara festeggiando un gol. Le riserve ai due in mezzo mancano, Biglia non ha più la fiducia di nessuno e a breve sarà svincolato, Krunic e Paquetà non hanno caratteristiche ideali per il ruolo, e Pobega è più una mezzala di inserimento. 

IL RESTO DELLA SQUADRA: Permanendo il dubbio Zlatan, che se non avrà grosse pretese economiche avrà certamente il contratto allungato di un anno, è stata una piacevole scoperta il binario destro post cessione di Suso, Castillejo ha fatto ottime cose, ma addirittura con Saelemakers abbiamo migliorato, finalmente un destro a destra, il ragazzo non è prontissimo ma può solo crescere, che sia la svolta per capire che con esterni di piede, e non di piede invertito, si può fare meglio? Chi vivrà vedrà.

I PASSI NECESSARI: Se Ibra deciderà di andar via, magari perchè chiede tanti soldi, il Milan dovrà sostituirlo, magari con un profilo come Edin Dzeko, qualche anno più giovane e con la stessa grande qualità tecnica, ma il vero salto di qualità, a livello di titolari, il Milan dovrà farlo semplicemente prendendo un difensore centrale di assoluto livello, rapido, da affiancare a Romagnoli. Upamecano in Bundesliga ha dimostrato di essere un giocatore tosto e rapido, ma che ha delle amnesie difensive che non possono assolutamente giustificare il prezzo richiesto di 60 milioni, se il Milan volesse realmente andare a investire quella cifra dovrebbe farlo su elementi come Raphael Varane o Josè Gimenez, giocatori di assoluto livello ma che difficilmente oggi verrebbero al Milan rinunciando alla Champions. Smalling ha fatto un super campionato, se la Roma non riuscisse a riscattarlo bisognerebbe andarci decisi, è stato un muro spesso invalicabile da superare per gli avversari, forse tra i migliori in serie A in questa stagione, in maniera alquanto sorprendente. Bisognerebbe andare a caccia di occasioni, un calciatore esperto, rapido, abile in marcatura che riesca a tenere alta la linea difensiva senza faticare quando si corre all'indietro, chi meglio di Kostas Manolas? Danno tutti per scontato che Koulibalj verrà ceduto, ma se restasse, con l'acquisto già perfezionato di Rrahmani, e un Maksimovic sempre più spesso titolare a discapito proprio del greco, che sembra non convincere a pieno Gattuso, che vuole due centrali difensivi forti fisicamente per difendere gli ultimi 30 metri nella sua difesa bunker. Certo Kostas ha dimostrato di essere un calciatore un po' fragile e soggetto spesso a piccoli problemi muscolari, ma ciò è dovuto alla sua grande esplosività e generosità in campo. In aggiunta al centrale difensivo, sarà importante scegliere un centrocampista centrale, capace di ruotare e stare in campo sia con Kessie che con Bennacer, per coerenza, visto un articolo pubblicato oltre un mese fa, rifaccio il nome di Sandro Tonali, tifoso rossonero e a un solo anno dalla scadenza col Brescia in B, Cellino non può incassare quanto vorrebbe, trovando l'accordo col calciatore il gioco è fatto. Se poi si vorrebbe fare un tentativo reale per lo scudetto, prendere un esterno destro alto, di piede destro, sarebbe il passo decisivo, magari cedendo Castillejo o dando in prestito Saelemakers, un giocatore come Federico Chiesa o "cebolinha" Everton, li probabilmente, con questo quadro qui, potremmo se non altro competere per il primato, come ha fatto la Lazio o come sistematicamente fa e farà l'Atalanta, perchè ritornare in Champions adesso non è più una opzione, ma una necessità.