Sono ormai tanti anni che i tifosi italiani sono costretti a leggere dei luoghi comuni che, se da un lato rafforzano concetti, dall'altro stancano, più che snervare, ed esauriscono la pazienza e l'umana comprensione. Capita così che, se un giocatore giovane inizia ad emergere, il giornalista di turno dirà a stretto giro di giorni che "sul calciatore c'è la Juve". Da un annetto, siccome la "stima" giornalistica per Marotta e Conte è estremamente alta, a volte senza capirne il motivo, la frase è variata in "sul calciatore ci sono Inter e Juve, ennesimo scontro sul mercato".

Dopo questa premessa che credo sia difficile da smentire da qualche addetto ai lavori, basta guardare qualsiasi trasmissione televisiva e notare le squadre che sono "forti" su Chiesa-Castrovilli-Tonali, dopo gli scontri, questi sì reali, su Kulusewsky e Lukaku.
Ma il giornalista di turno è a conoscenza dei bilanci di queste società, che si chiuderanno al 30 giugno, dopo il disastro COVID-19, con perdite annunciate e con cartellini di giocatori ancora da pagare perché in prestito con diritto di riscatto? Anche fosse che la famiglia Agnelli, che ci piace sottolinearlo, con la sede sociale della sua FCA in Olanda ha richiesto gli aiuti di stato (all'Italia ovviamente, mica all'Olanda), navighi nell'oro, insieme al gruppo Suning, i bilanci delle società di calcio sono distinti dai bilanci individuali delle persone che gestiscono, questa distinzione credo non sia chiara spesso a tutti.

La domanda che io farei quindi a questi giornalisti è: l'Inter riuscirà nonostante sia già fuori dall'Europa, a riscattare Sensi? E ancora, la Juve riuscirà a pagare Kulusewsky nonostante continui a dare 30 milioni netti a stagione a CR7?
Quando ci avranno spiegato questo, ecco che allora potremo credere alle aste per i giovani talenti italiani, che i loro presidenti considerano pezzi da 90, ma che guadagnano i soldi di un calciatore con valore di cartellino sui 5-10 milioni, incongruenze. Come si fa? Tralasciando ormai che la prospettiva ormai prevalga sul palmares, un giocatore di 17-18 anni vale 40 milioni senza aver vinto nulla, e un Marcelo del Real oggi vale nulla perchè è vecchio, magari con 5 milioni te lo portano. 

Il caso del momento, che è spiegabile con quanto ho argomentato finora, è Sandro Tonali, ottimo prospetto, classe 2000, autore di una buona stagione col Brescia, ultimo in classifica, in una squadra dove sicuramente Sabelli e Joronen si sono messi in luce più di lui (ma non sono dei classe 2000 con la stampa che spinge per la qualifica professionale di fenomeno), con un grande problema per il sign. Cellino, che da di ingaggio a Tonali 250 mila euro netti, e che richiede 50-60 milioni per il cartellino, ovvero la scadenza del contratto del buon Sandro che recita 30/06/2021.
Quindi ricapitolando, Sandro guadagna nulla al Brescia, non ha intenzione di rinnovare anche perchè di andare in B non ne ha molta voglia, Cellino o guadagna ora o lo perde a 0 tra un anno, e la stampa rilancia su "JUVE E INTER FORTI SUL GIOCATORE" che invece è dichiaratamente milanista. Poi magari il giocatore andrà nelle squadre "forti su di lui", io ipotizzo Sandro al Milan a 20 milioni con Cellino che ci ringrazia. 

Sperando tra l'altro di non continuare a leggere il giornalismo che continua a fare mercato in uscita alla Juve, appena c'è un problema con un giocatore, 10 minuti dopo saltano fuori offerte e interessamenti di mezzo mondo, auguro a tutti i tifosi rossoneri di mantenere la calma, e ricordate, "non può piovere per sempre".