"Spero di vivere il più a lungo possibile, però mi sento molto più fragile di prima e ogni comportamento mi porta a fare questo ragionamento, cioè: "È la cosa giusta che sto mostrando alle mie figlie?". In questo senso, cerco di essere un esempio positivo, cerco di insegnare loro che la felicità dipende dalla prospettiva attraverso la quale tu guardi la vita. Cerco di spiegare loro che non devi darti delle arie, devi ascoltare di più e parlare di meno, migliorarti ogni giorno, devi ridere spesso e aiutare gli altri. Secondo me, questo è un po' il segreto della felicità. Soprattutto cerco di fare in modo che abbiano l'opportunità di trovare la loro vocazione".

Giusto, doveroso, sentimentalmente importante cominciare con le parole di Gianluca Vialli. Mai, mai come questa volta, sono rimasto sconvolto.
Bisognerebbe imporsi ogni giorno per cercare di capire il significato della vita. Non ne siamo capaci; io sono il primo della lista! Solo quando il sasso, come lo chiamo io, della malattia ti colpisce allora hai una visione diversa. 
È inimmaginabile il dolore e la sofferenza. Un mio caro amico mi ha scritto che, a volte, per vivere bisogna sopravvivere.
Forse ha ragione lui...

Dopo il pareggio contro il Monza, finalmente, si ritorna alla vittoria, pur soffertissima, riuscendo ad avere la meglio del Sassuolo nel recupero, grazie ad un calcio di rigore segnato da Nico Gonzalez, tornato in campo e subito decisivo.
Un primo tempo noioso finito con i fischi dei tifosi. Siamo riusciti a passare in vantaggio con Saponara prima di essere raggiunti da Berardi con un tiro dagli undici metri per un fallo di mano di Dodò appena subentrato a Venuti.
Quando la partita si stava avviando verso un altro 1-1, nettamente inferiore rispetto al match contro i brianzoli per qualità e intensità, ecco, come d'incanto, l'episodio decisivo: Terzic calcia e colpisce il braccio di Rogerio. Dopo un infinito controllo alla Var, l'arbitro Manganiello (non sempre lucido) decide per il penalty che il nostro argentino è bravissimo a realizzare ipnotizzando e spiazzando Consigli. Nel finale, ottima gestione palla (nascosta agli avversari durante i nove minuti di recupero) con la possibilità concreta  di portare a casa un risultato anche più largo.
Italiano ha "smazzato" le carte facendo il solito e ampio turnover riproponendo Bonaventura in qualità di trequartista. Una prova sublime! Più passa il tempo e, come il nostro Chianti, acquista più consapevolezza; una "corposità" davvero di livello.
Sentiamolo allora nella nostra sala stampa. "Non si può sempre vincere giocando un grande calcio. Quando riparte il campionato non sei sempre al 100%, è importante vincere anche soffrendo. In Europa ci possiamo ancora arrivare, ma per farlo dobbiamo fare tante vittorie consecutive. Servono grandi prestazioni, un po' di fortuna, e il recupero di qualche giocatore".
Il rinnovo? "Ci siamo quasi, siamo tutti contenti. A breve si farà".
Il ruolo? "Più giochi in attacco e più corri. Sono allenato, sto bene, ho giocato quasi tutta la partita dietro la punta giocando un po' più basso solo nei minuti finali. A Kouamé piace attaccare la profondità, a volte mettiamo la palla nello spazio e ci fa salire. Cabral fisicamente è devastante, ha capito i tempi del campionato italiano e sta venendo fuori".
È stata una sofferenza e lo sapevamo; il Sassuolo è sempre stata la nostra bestia nera. Il tarantolato Italiano, in panchina, ha telecomandato i ragazzi nei momenti più ingarbugliati, e sono stati diversi, cercando l'alchimia giusta per portare a casa la vittoria.
Ascoltiamolo nella sala Manuela Righini. "Oggi contava vincere, la volevamo a tutti i costi anche se è stata meno qualitativa rispetto a mercoledì, ma sono 3 punti importantissimi. Il Sassuolo è molto temibile ed organizzato, al minimo errore arrivano in porta, siamo stati bravi". 
Gonzalez? "Dal campo la sensazione è che Nico ha la capacità di leggere le palle sporche e buttarsi negli spazi, recuperiamo un giocatore importante che non gioca da un bel po'".
Infortuni? "Jovic ha preso una botta nella rifinitura e per questo era indisponibile. Cabral invece ha subìto una distorsione alla caviglia nel primo tempo che non gli ha permesso di rientrare ma nulla di particolare". 
Cambi offensivi? "Bisogna sempre avere la mentalità di fare il massimo, se si ragiona così si può giocare anche con il 4-2-4, se invece siamo statici non serve a nulla. Giovedì abbiamo la coppa Italia, adesso ci sono tante partite e mi preme recuperare più giocatori possibili". 
Amrabat? "E' arrivato stravolto a causa delle infiltrazioni, ha fatto 4 allenamenti e non è al massimo, è importante recuperarlo per noi". 
Europa? "Mi piace l'ambizione dei ragazzi di confermare la scorsa stagione, sappiamo di poter passare momenti non belli ma dobbiamo superarli, tutti vogliamo ottenere quello che la scorsa stagione abbiamo conquistato, questa è la strada giusta".

Come di consueto, pochi istanti dopo la partita, come un mantra, ho ricevuto la telefonata di mia mamma che, da sempre, ha il piacere di commentare l'incontro della Viola. È letteralmente innamorata di Saponara, nonostante potrebbe esserne la nonna.
"Mi raccomando, una bel voto sul tuo Pagellino al mio pelato preferito" - mi ha intimato quasi in una sorta di... corruzione. "Stai tranquilla, gli darò un bel 6" - cercando inevitabilmente di stuzzicarla. "Sei bischero!", ha esortato "se non vedo la lode, peggio per te"; come se fossi sempre il bimbo da brontolare...
Eccolo allora il Sapo con le sue parole. "Il successo è sempre fondamentale, adesso siamo in una terra di mezzo dove queste vittorie servono tanto a farci credere alla qualificazione in Europa, conosciamo le nostre caratteristiche e ci crediamo tanto, abbiamo raschiato il fondo e trovato energie nascoste che pensavamo di non avere. Vogliamo essere nella corsa per un piazzamento europeo, stiamo lavorando per questo e sappiamo di potercela fare".
Esultanza? "lo di gol ne faccio pochi non sono bravo ad esultare, abbraccio sempre compagni ed allenatore perchè lavoriamo tutti insieme, dedico il gol e la vittoria ad Astori, lo ricordiamo ogni giorno e questi tifosi incredibili non se lo dimenticano mai".

TERRACCIANO - Si prende qualche rischio su Pinamonti ritardando il rinvio dopo una manciata di minuti ma arriva bene sul velenoso diagonale di Frattesi al ventesimo. Si ripete in uscita sul centravanti avversario qualche minuto più tardi chiudendo bene di piede. Nel secondo tempo viene battuto da Berardi dal dischetto poi stringe i denti dopo un taglio sul ginocchio. 6.5
VENUTI - Nei primi minuti Laurientè gli prende qualche metro con troppa facilità come conferma l'occasione di Frattesi. Costretto a uscire per problemi fisici fa il compitino. 6- (dal 53° Dodò  - Il tempo di entrare e "borda": la mano galeotta regala il pari al Sassuolo. Non un granché. 5).
MILENKOVIC - Un passaggio sbagliato in avvio porta il Sassuolo al primo tiro con Berardi; si rifà, stranamente in attacco, con un tiro a due passi da Consigli. Ammonito per proteste troppo presto gioca con il freno a mano tirato. 5.5
IGOR -  Meno preciso, sbaglia troppi appoggi che spesso consentono al Sassuolo di ripartire. Di testa è pericoloso nel primo tempo ma in generale è tra i più in difficoltà. Forse Quarta... 5.5
BIRAGHI - Costantemente impegnato da Berardi, manda alto da buona posizione una punizione delle sue. L'affanno prosegue ininterrotto fino al cambio dovuto a una "stonca" sul costato. 5.5 (dal 75° Terzic - Cambia l'inerzia della partita. Destino vuole che il suo tiro in area propizi il rigore della vittoria. In tribuna Di Vaio e Sirtori per più di un'occhiata. 6+).
BIANCO - Confermato tra i titolari chiama bene al tiro Milenkovic nei primi minuti ma alla lunga è meno presente e brillante nella manovra. 5 (dal 46° Castrovilli - Schierato davanti alla difesa, al fianco di Duncan, cerca di regalare freschezza al gioco. Nel recupero sfiora il gol dopo una bella sgroppata. 6).
DUNCAN - Perde un brutto pallone al limite dell'area nell'occasione che porta Frattesi al tiro. Non migliora in precisione, anzi, fino all'intervallo. Secondo tempo in confusione. 5 (dal 71° Gonzalez - Sfiora il gol di testa esaltando l'estremo difensore emiliano. È glaciale dal dischetto nel regalare una vittoria fondamentale. 7).
BONAVENTURA - Dinamismo, fosforo e tanta intelligenza tattica tra le linee. A volte si alterna con Castro per provare le incursioni e l'ultimo passaggio filtrante. Cresce, come un ragazzino, nel finale. 7+ 
IKONÉ - Arriva subito al tiro senza però inquadrare la porta al primo tentativo. Col passare del tempo si immalinconisce rimanendo avulso dalla manovra. Pur non essendo sostituito, esce dalla partita nella ripresa. 5-
KOUAMÈ - Si vede poco nella prima mezz'ora dove la catena con Biraghi risulta poco oliata. Meglio in avvio di ripresa quando propizia l'errore di Ferrari sul gol di Saponara. Sembra lontano parente del trascinatore d'inizio stagione. 5+
CABRAL - La squadra lo cerca spesso con lanci dalle retrovie e lui, come ha sottolineato Jack Bonaventura, ha cominciato a capire i meccanismi e il calcio italiano (senza la i maiuscola...). A fine primo tempo rimedia un colpo che lo costringe a uscire. 6 (dal 46° Saponara - Bravo e tempista nell'indovinare il diagonale vincente che porta la squadra in vantaggio. Mette del suo anche nell'azione del rigore e offre un gran pallone a Gonzalez. 7 e... lode!).

Oggi Davide Astori, il nostro capitano, avrebbe compiuto 36 anni. Nel ricordo e con le iniziative sociali legate al suo nome, alla mamma è stata consegnata la maglia di Ambasciatrice di "Costruiamo Gentilezza nello sport", riconoscimento promosso da "Ussi Toscana" e "Costruiamo Gentilezza".
"Anna Astori testimonia ogni giorno, attraverso i progetti che porta avanti con la famiglia, il valore e i valori di Davide" - dichiara Gaia Simonetti, delegata Ussi Toscana per i progetti sociali e sport. "Il riconoscimento "Costruiamo Gentilezza nello sport" è anche un modo per ringraziarla e per ricordare il difensore viola, in modo ancora più forte, nel giorno del compleanno". 

Oggi ho voluto tralasciare la breve e consueta analisi della partita con i minuti "salienti".
Così come ho iniziato, mi piace finire il pezzo pensando a Gianluca. Non esiste modo migliore, nel ricordarlo, trascrivendo le parole che disse al gruppo il giorno della finale che vincemmo contro l'Inghilterra e che ci permise di diventare Campioni d'Europa.

"Non è colui che critica a contare, né colui che indica quando gli altri inciampano o che commenta come una certa azione si sarebbe dovuta compiere meglio.
L'onore spetta all'uomo nell'arena. L'uomo il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore e dal sangue. L'uomo che lotta con coraggio, che sbaglia ripetutamente, sapendo che non c'è impresa degna di questo nome che sia priva di errori e mancanze.
L'uomo che dedica tutto se stesso al raggiungimento di un obiettivo, che sa entusiasmarsi e impegnarsi fino in fondo e che si spende per una causa giusta. L'uomo che, quando le cose vanno bene, conosce finalmente il trionfo delle grandi conquiste e che, quando le cose vanno male, cade sapendo di aver osato.
Quest'uomo non avrà mai un posto accanto a quelle anime mediocri che non conoscono né la vittoria né la sconfitta"

Questo il suo insegnamento.
Dobbiamo dedichiare, non solo a chi ci sta accanto, anche alle persone più care, la luce, il vero bagliore, che ogni giorno vivido e forte ci ricorda il significato della nostra esistenza.

Alla prossima; tanto garrisce sempre...