Bene, benissimo la prima.
Devo ammettere che la paura era molta anche perché le parole di Italiano, in conferenza stampa, mi avevano fatto strabuzzare gli occhi. Un allenatore che prima della partita di andata dichiara, come obiettivo, quello di riuscire a fare un risultato tale da "dare un senso" alla partita di ritorno non l'avevo ancora sentito.
Un conto è essere cauti e mettere le mani avanti rispettando oltre il dovuto la squadra avversaria, un altro è arzigogolare un concetto da spalle al muro.
Sicuramente avrò inteso male le sue parole; addirittura le avrò rovesciate dopo il secco 4-0 della Fiorentina a Braga con la festa che si scatena al fischio finale. Al termine della gara di Conference League assumono un diverso significato "il nostro obiettivo è quello di provare a dare un senso alla gara di ritorno". 
La dilagante prestazione rischia di far diventare il match di giovedì prossimo una mera formalità. Forse, per fare una battuta, voleva dire "troppo forti per il Braga, speriamo in un maggior equilibrio per far divertire i tifosi al ritorno...".
Una volta tanto mi permetto di vestirmi con una spocchia che non mi confà visto che a noi non capita praticamente mai.

Diamo una scossa, rimescolando il Pagellino, sentendolo subito Italiano nella tranquilla chiacchierata, davanti alla carta stampata, nel post-gara.
"Quando segnano gli attaccanti è sempre una gioia. Abbiamo bisogno di loro, sono i nostri trascinatori. Era importante trovare questa vittoria per il morale e per come è arrivata. Ci prendiamo un bel vantaggio per la gara di ritorno".
Su Jovic: "Tutti i ragazzi hanno capito che ora serve qualcosa in più. Dobbiamo pedalare, l'abbiamo interpretata benissimo a partire dalle punte. Devono trovare continuità nei gol, li ruoto per trovare autostima. Oggi bene Luka che finalmente sorride, i gol fanno i miracoli. È quello che ci sta mancando, può portare il sorriso a tutti. Avevamo voglia di dare questa soddisfazione al presidente, siamo sereni per averlo fatto. Giornata positiva, specie perché avevamo bisogno di una vittoria".
Sul campionato: "Alle volte non so cosa accada, nelle altre competizioni andiamo forte. Il ds dice che in queste partite abbiamo le antenne dritte, ora dobbiamo buttarci sul campionato. Perché la classifica non va bene, oggi deve darci una spinta".
Come si inquadra la sfida di ritorno? "E' l'obiettivo di ogni squadra, nella prima di un doppio confronto, quello di dare valore alla gara successiva e oggi ci siamo riusciti. Siamo andati in vantaggio anche rispetto alle difficoltà della sfida di ritorno. Abbiamo costruito un bel passo in avanti, per stasera abbiamo fatto il nostro, a Firenze dovremmo essere concentrati. Ricercavamo il valore per la gara di ritorno, e abbiamo centrato in pieno questo obiettivo".
La Fiorentina stasera ha trovato la sua dimensione? "La Fiorentina oggi ha trovato quello che è mancato nell'ultimo periodo: la presenza dei suoi attaccanti, la concretezza che ci è mancata e chiaramente tutto ciò deve essere riportato nel campionato. Dobbiamo avere questo atteggiamento e questa percezione di pericolo che oggi abbiamo messo in campo. Il campionato ci vede indietro e dunque dobbiamo mettere in campo queste qualità a partire dagli attaccanti che sono i primi a cercare la riconquista della palla. Le squadre dipendono dalla loro condizione mentale e fisica, ma se sono questi sono fiducioso. Sono contento che Cabral abbia segnato una doppietta da subentrato, perché vuol dire che è entrato con la testa giusta, cosa che troppo spesso non ci è capitato".
Ci racconta lo spogliatoio, come ha vissuto il post partita? "Sono contenti, hanno gioito e hanno lasciato andare un po' di tensione e un po' di ansia che avevamo nell'ultimo periodo. Mi fa piacere che abbiano esultato in questo modo e auguro che possano vivere tante situazioni così che sono benzina per andare sempre a mille all'ora. Li ho visti molto contenti e da domani inizieremo a pensare all'Empoli. Ora lasciamoli gioire, perché è giusto così".
Può arrivare la svolta della stagione grazie a questa vittoria? "Noi dobbiamo cercare di raddrizzare soprattutto la stagione in campionato dove siamo in grande ritardo. Ci preme da domani iniziare a correre in Serie A come abbiamo fatto stasera".

CRONACA 
Che avesse un piglio diverso ce ne siamo accorti subito: pronti via e al 3° subito una grande occasione. Rimpallo in area su un passaggio alto, la palla finisce a Jovic che si coordina in rovesciata, ma Matheus para. Al 18° Saponara e Biraghi combinano benissimo, palla bassa del capitano per Gonzalez che non ci arriva per poco. Alla mezz'ora i padroni di casa sfiorano il vantaggio sull'unica azione di tutta la partita: carambola su Milenkovic e palla a Ruiz che mette fuori da pochi metri. In pieno recupero andiamo in vantaggio: cross al bacio di Biraghi e testata vincente di Jovic che incrocia imparabilmente. A inizio ripresa, post consulto Var, rosso diretto a Tormena e portoghesi in dieci per fallo killer su Jovic. Al 61° raddoppio: Amrabat in profondità per Saponara, girata sul secondo palo e tap-in ancora di Jovic. Al 79° c'è addirittura il tris con un gol pazzesco: il neo entrato Cabral controlla in area, palleggia "uccellando" il difensore, e col destro scaraventa in porta per la spettacolare rete dello 0-3. Nel finale il poker: Ikoné, dopo uno slalom, serve Cabral per il facile piattone della doppietta e dello 0-4. 

Ai microfoni di Sky ha parlato Re Arthur Cabral: "Non mi pesano le critiche. Quando sono arrivato sapevo già che c'era tanta pressione. È una grande squadra, richiede grandi giocatori. Tutti, dai tifosi alla società, vogliono tanto. Noi possiamo fare meglio ma oggi siamo andati davvero bene. Con l'Empoli possiamo guadagnare fiducia e fare sempre meglio".


PAGELLE
TERRACCIANO - Reattivo sul colpo di testa di Niakate, di lì a poco ringrazia Abel Ruiz che da due passi mette fuori. E' l'unico intervento visto che nella ripresa è spettatore non pagante. 6.5
VENUTI - Primo tempo ordinato con poche sbavature e buona propulsione in avanti. In avvio di ripresa rimedia il giallo che spinge Italiano a sostituirlo. Buona gara. 6+ (dal 67° Dodò - Poco più di una sgambata. 6).
MILENKOVIC - Errore che poteva essere fatale in area che per fortuna Ruiz non trasforma in gol mancando la porta da due passi. Per il resto serata tranquilla. 6
IGOR - Bene in chiusura sulle rare sortite del Braga nel corso del primo tempo. Si permette più di una sortita a centrocampo. 6.5
BIRAGHI - Il suo primo tempo è positivo con un paio di iniziative interessanti fino al cross al bacio che diventa l'assist per il vantaggio di Jovic. Attento anche nella ripresa si fa apprezzare in copertura. 7
BONAVENTURA - Da todocampista, alla Borja Valero, ha compiti d'impostazione e spesso avanza a ridosso di Jovic ma senza rinunciare ad aiutare la difesa. Pericoloso con un tiro deviato in corner. Nel secondo tempo alimenta il possesso palla. 6.5
AMRABAT - In avvio si complica un po' troppo la vita nella costruzione dal basso ma col passare del tempo gioca più semplice e più veloce di testa. Ottima la verticalizzazione che manda Saponara in area di rigore a servire l'assist per il raddoppio. 6.5
MANDRAGORA - Un bel tiro in diagonale finisce di poco alto dopo un quarto d'ora. Ordinato e geometrico non ha particolari difficoltà col passare del tempo. Non è un caso che nelle 17 presenze da titolare la Fiorentina abbia avuto una media di 1,9 punti a partita. 6.5 (dall'80° Barak - SV).
GONZALEZ - Il suo primo tentativo, su un cross dalla sinistra di Biraghi, è stoppato dall'intervento di un difensore ma nel primo tempo si vede il giusto. Non brilla forse perché stanco dalla serata in discoteca dopo la sconfitta di domenica scorsa. Pagherà una multa; perspicacia sotto i tacchi. Da ballerino... 6 (dall'80° Ikoné - Gli basta poco per mandare in rete Cabral. 6+).
JOVIC - Tentativo in acrobazia dopo due minuti con risposta del portiere. Ci riprova di testa e con un tiro dal limite deviato in corner, ma è soprattutto a ridosso dell'intervallo che si fa trovare pronto all'appuntamento con il gol del vantaggio. Su di lui Tormena rimedia il rosso in avvio di ripresa. È protagonista, sotto porta, concedendo il bis e issandosi a capocannoniere di Conference League. Se addirittura ride è il massimo... 8 (Dal 75° Cabral - Il tempo di entrare e in area di rigore s'inventa un gol da cineteca. Una decina di minuti dopo, su invito di Ikonè, è freddo regalandosi una bella doppietta. 7.5).
SAPONARA - Gode di un certo spazio, anche sapendolo ricercare, dalla sua parte. Quando il portiere avversario gli regala la palla non è lucido non riuscendo a trovare il compagno di squadra. Il riscatto arriva nelle ripresa quando offre un pallone d'oro per il due a zero di Jovic. 7 (Contenta mamma?)

Nonostante la gara fosse iniziata da circa venti minuti, tanti tifosi viola, dei 1.600 muniti di regolare biglietto, sono entrati nel Municipal di Braga con notevole ritardo. Il motivo è riconducibile alla tensione che si è creata tra il corteo dei tifosi della Fiorentina e la polizia locale a causa di qualche fumogeno. 
Atteggiamento alquanto discutibile visto che nel pomeriggio, nella bella località lusitana, c'era un clima da scampagnata domenicale con scambio di sciarpe e foto ricordo.
Stamani sui cancelli dello stadio Artemio Franchi è stato affisso uno striscione a firma "1926" con su scritto "Liberate i nostri fratelli", in riferimento ai 26 tifosi posti in stato di fermo a Braga.
La polizia ha usato proiettili di gomma ad altezza uomo.
Non dir di me finché di me non sai, pensa di te e poi di me dirai...

"Sono gay e non voglio più nascondermi". Con un video postato sul suo profilo Instagram il calciatore dello Sparta Praga, Jakub Jankto, ha scelto di fare coming out. 
"Ciao, sono Jakub Jankto - il suo messaggio. Come tutti gli altri, ho i miei punti di forza, i miei punti deboli, una famiglia, i miei amici, un lavoro che svolgo al meglio da anni, con serietà, professionalità e passione. Come tutti gli altri, voglio anche vivere la mia vita in libertà. Senza paure. Senza pregiudizio. Senza violenza. Ma con amore. Sono gay e non voglio più nascondermi". Jankto, che ha 27 anni, attualmente gioca nello Sparta Praga, in prestito dal Getafe. È stato anche in Italia, dove ha vestito le maglie di Udinese e Sampdoria.

Il messaggio di Jankto, primo calciatore di una prima divisione europea a dichiararsi omosessuale durante la carriera, è stato accolto dagli applausi pressoché all'unisono del mondo del calcio, consapevole di un gesto che nella sua semplicità può fare la storia dello sport.
Alla prossima; tanto garrisce sempre...