Una discreta Fiorentina, finalmente, ha raccolto, purtroppo, solo un punto nella insidiosa trasferta a Roma contro la Lazio.
È davvero un peccato non aver portato via i 3 punti, anche in considerazione dell'enorme mole di lavoro di tutti i centrocampisti; ma quando non hai una punta, gira e rigira, le cose non possono andare molto meglio.
Il colpo dell'ultimo minuto sembra, ahimè, essere solo Brekalo. Sono certo che se questa squadra avesse Zapata (un caso?), sarebbe completamente diversa; ma ne parleremo.
A proposito dell'ex granata, bisogna ricordare che il croato da piccolo era un ottimo corridore e praticava atletica leggera, anche se in realtà è nato col pallone tra i piedi. Suo padre Ante, infatti, era una promessa nelle selezioni della Bosnia-Erzegovina. A 21 anni, in pieni anni Novanta, l'esplosione della guerra nei Balcani e il ferimento in battaglia l'hanno costretto a rinunciare a una carriera che pareva potesse essere davvero brillante. "Ci ha sempre sostenuti in ogni allenamento, vive attraverso di noi come se fosse riuscito anche lui a diventare un calciatore importante", ha dichiarato Josip in un'intervista dove ha menzionato anche suo fratello minore Filip passato a sua volta dalla Dinamo Zagabria. E ora l'ex Wolfsburg, nella nostra Firenze, cerca quella continuità che negli ultimi tempi non ha avuto.
È un anno che siamo "orfani" non tanto di Vlahovic, quanto piuttosto di uno che "la butti dentro". Il club, anche se non percepisce la necessità di fare operazioni in entrata di un certo peso, ha la impellenza di ridarsi una governance credibile, un gruppo di manager, calcistici e non, per veleggiare verso le prossime stagioni. A Commisso stanno in capo le decisioni sugli uomini ai quali dare fiducia e poteri, col particolare di tenere in conto, se non dar retta completamente, alla sensibilità della piazza che non sembra avere più grande fiducia in chi ha operato finora e forse neanche in lui. Un segno di discontinuità quindi non guasterebbe.
Possibile non capire?
L'altra sera ho avuto l'occasione di vedere "El Número Nueve - Gabriel Omar Batistuta", film documentario italiano del 2019, diretto da Pablo Benedetti con protagonista il Re Leone. Quando giravamo l'Italia e l'Europa che conta (Champions League), noi poveri malati di Fiorentina, avevamo una percezione indelebile: prima o poi ce la buttava dentro! 
Adesso, invece, ho la sensazione opposta: dopo o mai chissà se c'è qualcuno che la sfonda...
Secondo le "ciance" dei soliti da scrivania, la squadra è forte così, non arriveranno attaccanti che fanno gol (almeno da oggi a domani quando chiuderà il mercato) e noi ci teniamo stretti quelli che non li fanno. Infine, non sembra alle viste un cambio nella dirigenza ed è quest'ultima forse la peggior notizia, il punto più dolente, poiché, tralasciando il mercato di gennaio e tutta questa stagione (che potrebbe essere, ancora inaspettatamente, fiorera di risultati inaspettati), la prossima estate è evidente che la squadra andrà rigirata come un calzino e rifatta da capo decidendo da quali elementi ripartire.
Insomma, se non si fa mercato adesso, tra meno di sei mesi ce ne sarà da fare uno di quasi rifondazione.

"Il calcio è dei calciatori, sono loro che fanno la differenza, che incidono, che spostano gli equilibri: quando hai un giocatore del genere puoi portare via punti da Roma". Le parole, che possono avere non solo un doppio significato ma anche altri "destinatari", di Vincenzo Italiano per Nico Gonzalez rendono bene l'idea. Il puntero... quasi campione del mondo, è risultato decisivo in casa della Lazio. Il problema, infatti, è che la Fiorentina ne ha dovuto fare a meno a lungo, tanto che ieri sera tornava in campo da titolare dopo oltre cento giorni. E c'era chi lo voleva vendere...
Sentiamolo, come di prassi, il mister in sala stampa. "Si è vista una Fiorentina diversa in tutta la partita. Abbiamo reagito bene al gol subìto. Bravo Nico, che ha questi gol nelle sue caratteristiche. Alla fine potevamo anche gioire, ma intanto abbiamo alzato la qualità della prestazione".
Prosegue: "Nel primo tempo abbiamo sporcato 2/3 palloni e potevamo essere più qualitativi. Nel secondo abbiamo osato di più e siamo stati premiati. Dobbiamo continuare a proporre quanto abbiamo fatto vedere le scorso anno".
Ancora: "Recuperiamo dei giocatori e così possiamo fare più rotazioni. Ikonè e Kouamè possono rifiatare, abbiamo qualche freccia in più, anche con Brekalo che sarà utile. Venivamo da due sconfitte ma abbiamo reagito con una prestazione di alto livello".
Il ritorno al 4-3-3? "Abbiamo preparato la partita in questo modo, per togliere palleggio a una Lazio in grande spolvero, reduce da un 4-0. Volevamo togliere questa fiducia, uomo su uomo, e ha pagato. Anche inserendo le qualità in zona gol di Barak e Bonaventura. Ho preferito forzare e rischiare, ma siamo stati ripagati".
Barak? "Dobbiamo alzare anche il livello di prestazione individuale. È una mezzala, ha sempre fatto quello anche se si è adattato in altri ruoli. A Milano, sulla trequarti, aveva fatto bene. I giocatori di qualità sono questi. Sono loro che accendono l'interruttore e che fanno la differenza. Quando scendono in campo in questo modo è un piacere".

CRONACA
Dopo i primi minuti di studio, la gara si sblocca all'8° sugli sviluppi di un corner. In una mischia nella nostra area Casale contende il pallone a Milenkovic e poi riesce a trovare la zampata che finisce in rete. Ovviamente era il suo primo gol in serie A... 
Accenniamo una reazione con due tiri da fuori area di Nico Gonzalez e Jovic; quello del serbo impegna severamente Provedel. Lazio non pervenuta, nonostante il vantaggio.
Riparte con un altro piglio la Fiorentina nella seconda frazione che trova subito il pareggio: gran tiro di Nico Gonzalez da fuori area, dopo una serpentina da centrocampo di Bonaventura, col pallone che si infila a fil di palo. Al 60° occasione per Felipe Anderson, impreciso al tiro. La replica è nel colpo di testa di Jovic che trova il numero uno biancoceleste attento. Sarri butta dentro Immobile che si fa notare liberandosi un paio di volte al tiro, ma senza riuscire ad incidere. Nel finale doppia occasione: Saponara esalta la reattività del portiere ex Spezia e poi Milenkovic, a corpo morto, coglie la traversa in mischia al 92°.
Troppa Grazia sarebbe stata...

PAGELLE
TERRACCIANO
- Battuto da Casale nella prima occasione del match non sembra veder partire il pallone che ha una traiettoria velenosa. Nel secondo tempo osserva il diagonale di Zaccagni e il tentativo di Immobile finire larghi, non di molto. 6+
DODÒ - Parte giocando molto alto sulla fascia di competenza grazie anche a Gonzalez che gli "spiana" la corsia, ma nel finale di primo tempo lascia troppo spazio a Pedro nell'assist per l'occasione che Luis Alberto non sfrutta. Più coraggioso e dinamico nel corso del secondo tempo. 6+
MILENKOVIC - Non è impeccabile sugli sviluppi del corner che porta la Lazio in vantaggio tanto che il pallone resta lì e consente a Casale di beffare Terracciano. Col passare dei minuti ritrova una certa sicurezza. Peccato per la traversa. 6+
RANIERI -  Cerca di giocare con più ordine possibile ma sul gol di Casale, anche lui, si fa sorprendere e più tardi su Luis Alberto si prende un grosso rischio visto il rimpallo sfavorevole sullo spagnolo. Esce nel finale per crampi. 6 (dall'85° Igor - Poteva fare due "frittate" enormi. Entrato male. 5).
BIRAGHI - Primo tempo con più di una difficoltà, soprattutto quando c'è da recapitar palla dentro l'area di rigore con i consueti cross. Impegnato nel secondo tempo, più in fase difensiva, dopo l'ingresso di Lazzari. 5.5
AMRABAT - Agisce da vertice basso del centrocampo, davanti alla difesa, recuperando qualche pallone prezioso  anche se un retropassaggio a Ranieri lo mette in difficoltà. Ammonito, resta su standard sufficienti. 6
BONAVENTURA - L'uomo mascherato gioca qualche metro indietro rispetto alle ultime gare, assicura il solito movimento e, dopo un tentativo da fuori, favorisce, dopo un pregevolissimo slalom saltando il centrocampo laziale, il tiro di Gonzalez nell'occasione dell'uno a uno. Sempre sul pezzo. 7 (dal 28°  Mandragora - Ritorna dopo un infortunio alimentando il possesso palla. 6).
GONZALEZ - Schierato sulla destra si fa vedere, dopo il primo quarto d'ora, con una conclusione dal limite che finisce larga non di molto. Va in modo opposto, in avvio di ripresa, quando si costruisce praticamente da solo l'occasione del pareggio che concretizza con uno splendido tiro. Ci riprova più tardi alzando troppo la mira ma conferma di essere l'uomo in più. 7.5 (dal 28° Ikoné - Un paio di spunti interessanti seppure abbia poco tempo. Potrebbe essere il nostro Spadino Robbiati. 6).
BARAK - Potrebbe sfruttare meglio un pallone perso dalla Lazio poco prima del quarto d'ora ma il suo tiro è tutt'altro che preciso. Non sembra trovare immediatamente la zona giusta in campo ma col passare del tempo, grazie ai maggiori inserimenti, risulta essere più incisivo. 6+
KOUAMÈ - Comincia a sinistra regalando il corner del gol alla Lazio, poi, dopo una ventina di minuti, Italiano lo sposta sulla destra ma senza grossi risultati e con un'ammonizione in più. Rimane negli spogliatoi dopo l'intervallo. Davvero giù di tono. 5 (dal 46° Saponara - Appena entrato cerca l'assist per Barak senza troppa precisione. Riprova il tiro da fuori ma è debole. Si lamenta per un contatto con Hisay che l'arbitro gli imputa come simulazione (?). Il suo ingresso fa bene alla Fiorentina. 6.5
JOVIC - In avvio tiene in gioco la Lazio sul gol poi qualche tentativo di sponda, anche se nel difendere palla ha i suoi problemi. Si fa vedere al tiro prima della mezz'ora quando trova la risposta di Provedel. Di testa, nella ripresa, impegna nuovamente il portiere laziale. Ha fatto due tiri nello specchio: fiato alle trombe! 6 (dall'85° Cabral - SV).

Dopo l'assemblea, i club di serie A, insieme alla Lega, studiano il nuovo bando dei diritti televisivi. Con una grande novità rispetto agli ultimi anni: potrà avere durata quinquennale anziché triennale e consentirà di aumentare gli introiti e soprattutto attirare nuovi player, in virtù di una maggior capacità progettuale. Al momento non è prevista la possibilità di una proroga per Dazn alla scadenza dei tre anni.
A contendersi i diritti del prossimo ciclo potrebbero essere non solo Sky e Dazn, ma anche Amazon, Tivusat, o il canale della Lega stesso, che a Lissone ha ormai costruito dei veri e propri studi televisivi. Con una grande novità: trasmettere partite di campionato anche nei giorni fino ad ora riservati alla Champions e la futura Superchampions, visto il mancato rinnovo degli accordi fra European Leagues e UEFA.
E poi, chissà come mai, i club sull'orlo del fallimento aumentano in maniera esponenziale.
Quando ho detto "peggio di così non può andare" ero ironico. Non era una sfida...

Alla prossima; tanto garrisce sempre...