È andata! Con il pathos di sempre, come di consuetudine, ma ad aprile saremo noi a giocarci l'accesso alla finale di Coppa Italia contro la sorprendente Cremonese, che ha inaspettatamente espugnato l'Olimpico di Roma dopo aver "saccheggiato" la capolista al Diego Maradona.

Dalle tensioni della vigilia, dove il caso Amrabat aveva scosso l'ambiente, ai sorrisi al termine del match contro il Toro, la squadra viola è passata, una volta tanto positivamente, ad avere umori completamente opposti. L'ultima giornata di mercato, grazie alla maldestra trattativa del Barcellona con il suo allenatore in testa, aveva fatto esplodere il caso sul nostro centrocampista di punta, uno dei giocatori più importanti, pronto ad abbandonare la squadra per inseguire il sogno blaugrana. Il rischio, più che evidente, era che il timore della vicenda si ripercuotesse sia sulla fondamentale partita di uno degli obiettivi stagionali, sia sul futuro del giocatore medesimo. Sedotto e abbandonato dalla scellerata telefonata di Xavi, per come ha condotto la trattativa all'ultimo tuffo e amareggiato per il salto mancato, si poteva anche profilare per lui una stagione da separato in casa con qualche tifoso, come poi accaduto con i fischi al momento della sostituzione, che invocava già la tribuna.
Invece la situazione si è improvvisamente risolta, così come improvvisamente era nata. Scuse necessariamente fatte e subito accettate: bravi tutti non c'è che da riconoscerlo. Essersi presentato, dopo l'esclusione dai convocati, al pranzo tra squadra e dirigenza, con il capo cosparso di cenere, dichiarando l'errore per farsi perdonare, è stato apprezzato da tutti. Italiano, con l'ok della società, lo ha riportato nel gruppo portandolo in panchina. Nonostante i mugugni iniziali, restando in campo nonostante il calcio in faccia di Sanabria (naso rotto? - sarebbe il secondo dopo Jack) si è fatto immediatamente perdonare anche dal pubblico: caso chiuso.

La vittoria sul Torino è stata sicuramente la cosa più importante di questa due giorni vissuta, come sull'ottovolante, tra mille emozioni contrastanti perché permette alla Fiorentina di proseguire la strada in una delle tre competizioni, a caccia di un trofeo che manca da tanti, troppi, anni a Firenze. Non centrare la qualificazione avrebbe significato perdere un obiettivo alla nostra portata già ad inizio febbraio con tutte le conseguenze immaginabili; invece la squadra ha conquistato la semifinale per il secondo anno consecutivo. L'avversaria ha già fatto fuori due avversarie illustri (molto più forti di noi) ma certo la Cremonese, che affronteremo in 180 minuti, permette di fare voli pindarici.
Sto scrivendo con la sinistra...

E a noi cosa ha lasciato l'ultima giornata di calciomercato? La ricerca di una potenziale nuova punta ci ha visto chiedere informazioni per Zapata, rimandando poi ogni discorso a giugno. Ci sono stati contatti con la Roma per Shomurodov (andato poi a Spezia per due palanche) e con l'Udinese per Beto anche se l'intromissione di una società della Premier ci avrebbe, già in partenza, tarpato le ali. Tutti contatti che non sono andati più avanti di semplici telefonate esplorative. Fino a giugno niente più sogni e solo sostegno per i giocatori attualmente in rosa, con la speranza, sbandierata pubblicamente dal club, che qualcosa di "magico" possa accadere, come successe con Vlahovic. Una scommessa che però, ed è quello che implico maggiormente alla nostra società, non fa rima con programmazione. Ma questa è un'altra storia.
Sabiri, altro trequartista, è stato acquisito per la prossima stagione. Una "occasione" last minute a cui fanno spesso riferimento Pradè e Barone; o forse Barone e Pradè. I problemi enormi della Samp hanno spinto il prezzo verso il basso, anticipando le concorrenti. Abbiamo fatto come gli avvoltoi che si gettano sulle carcasse...
I calciatori a Firenze vengono di corsa, anche e non solo per motivi calcistici, però poi, una volta raggiunto il loro apice, sembra che vogliamo solo fuggire. In questi ultimi anni, con così tanta voglia di andarsene da parte dei più importanti (o di separarsene) è stato praticamente impossibile costruire un gruppo stabile e, attraverso l'appartenenza, pronto a crescere nel tempo per un programma sportivo duraturo.
Questo ancora non si è capito, o forse non si è voluta fino in fondo apprezzarne l'importanza...

Sentiamo mister Italiano in Sala Stampa Manuela Righini.
"Grande concentrazione e grande ritmo: siamo stati bravi. la Fiorentina ha ritrovato dei giocatori importanti che sono mancati, così ne trae vantaggio l'intensità e la manovra".
Su Amrabat: "Non è stato sereno, ma ha chiesto scusa e deve dare tutto fino a giugno, lo sa. Lui è un top player".
Questo gol per Jovic può essere determinante? Come ha vissuto il finale di gara? "Jovic oggi ha fatto l'attaccante: un gol e un bell'assist per Kouamè. Ha fatto bene il secondo tempo, ma può lavorare meglio, ne ha le possibilità. Poi se la palla arriva sa buttarla dentro, vive di questo. Gli ultimi minuti non potevamo non soffrire, ma è andata bene e abbiamo meritato di vincere. Raggiungiamo un traguardo importante come la semifinale".
Cosa ha detto a Ottaviani nel finale? "Ho ricordato che dobbiamo mantenere alta la concentrazione e infatti abbiamo preso gol. Dovevamo stare sul pezzo fino alla fine. Adesso c'è il campionato, dove siamo in ritardo, ma i ragazzi sono felici per la vittoria di oggi. Dobbiamo preparare bene la gara con il Bologna".
Su Castrovilli: "Il problema al polpaccio non va sottovalutato, ma tra qualche settimana sarà a disposizione. Quando sei lontano dal campo da tempo può capitare".
Come si gestisce il mercato? "L'unica situazione all'ultimo minuto è stata quella di Amrabat, che è stato giustamente fuori dall'allenamento, ma quando si chiude tutto si riparte. Si è comportato in maniera seria e si è scusato".


Prima dei voti, apriamo una parentesi sulla fiction che riguarda Lei. Sono apparse dichiarazioni che peseranno, inevitabilmente, come bombe.
Il secondo filone dell'inchiesta sembra si debba trattare con i guanti poiché si parla già di stangata. 
Una rivoluzione alla classifica attuale!
La Juventus ha già annunciato il ricorso ma la situazione potrebbe addirittura peggiorare. Il riferimento è ovviamente alla seconda indagine, quella sulla manovra stipendi. Sono in corso valutazioni sulle altre operazioni concluse dai bianconeri, con altri club in Serie A, che rischiano moltissimo. Si tratta di scritture private firmate dai calciatori nei primi mesi della pandemia. I calciatori avrebbero rinunciato solo a una mensilità e non a 4 come comunicato dalla Juve attraverso un comunicato ufficiale. I calciatori rischiano la squalifica di un mese; è stato programmato, in merito, l'interrogatorio di Cristiano Ronaldo per chiarire definitivamente la situazione visto che il documento ha diverse... sfaccettature.
Gli ultimi dettagli, clamorosi, sono stati svelati dal giornalista Paolo Ziliani. Il primo riferimento è sulla Juventus: a rischio gli scudetti e la squadra potrebbe ritrovarsi addirittura in Lega Pro. "La Juventus ha commesso non un illecito amministrativo, ma un vero e proprio illecito sportivo, grave, reiterato e prolungato. Con una mole probatoria (intercettazioni, perquisizioni, confessioni) impressionante. È questo il succo delle motivazioni appena rese note. Illecito sportivo intenzionale provato, confessato e protratto nel tempo. Per capirci: non c'è solo il pericolo, con i prossimi processi, della revoca del titolo 2019-20, ma anche della cancellazione di quelli vinti precedentemente come sarebbe giusto e come sostengo da tempo. La Juventus in serie B o addirittura in serie C determinerà la fuga da Torino dell'80% dei giocatori componenti la rosa di prima squadra. Fuga che lo stesso club incentiverà non potendo più permettersi di sostenere stipendi da 3-4-5 e più milioni". 
Poi il commento durissimo: "Cosa succede adesso? A grandi linee questo. Avendo chiarito i giudici che la Juventus, per quanto attiene al processo-plusvalenze, ha commesso illecito sportivo alterando la regolarità dei campionati, anche il processo manovre-stipendi darà identico esito. E questa è la giusta fine del club di Agnelli che dal 2011 per 12 anni ha falsato e avvelenato il calcio italiano, ha vinto barando, ha spento la passione di milioni di persone. Era un cancro ed era sotto gli occhi di tutti. Ma l'hanno lasciato crescere. Osannato".
A rischio anche gli scudetti: "Se viene alterato il risultato sportivo crolla tutto: lo capisce anche un bambino. Ebbene, è stato appurato che nei modi più diversi la Juventus lo ha fatto per anni e anni. Bisogna cancellare i 9 scudetti vinti dal 2012 al 2020 e ripulire l'Albo d'Oro. Per concludere la domanda che ora ci si deve porre è: che valore hanno i 9 titoli vinti dalla Juventus in un contesto di tale illiceità? Chiunque abbia a cuore le sorti del calcio e dello sport sa che i 9 scudetti di Agnelli sono spazzatura. Cancellarli sarebbe il minimo". 
Sono in arrivo anche stangate nei confronti delle altre squadre. "Poiché sono gli stessi dirigenti juventini a parlare di "partnership decennali" con i club amici, per non dire di Paratici che dichiara di aver fatto mercato per loro "da sempre", anche i titoli vinti negli anni antecedenti al 2020 potrebbero diventare sub judice. Paratici dice di aver fatto finte plusvalenze non per 3 anni, ma per 6 o 7, Cherubini parla di "partnership decennale" con Sassuolo e Atalanta, Paratici dice di fare "da sempre" il mercato per Genoa, Atalanta, Sassuolo. Ma una cosa è certa: tessere rapporti privilegiati e opachi con club che dovrebbero essere rivali configura l'illecito sportivo pieno; infatti i magistrati parlano di "competizioni falsate" non solo dai bilanci truccati ma anche dalle amicizie proibite in campo e fuori".
Poi i dettagli sulle penalizzazioni: "Giusto dirlo ora per evitare sorprese: cosa rischiano i club in “partnership” con la Juventus?
• Atalanta: se arriva nei primi 6, punti in meno e 7° posto;
• Sassuolo, Udinese, Empoli: se arrivano tra il 7° e il 17° posto Serie B;
• Sampdoria: se va in B, punti in meno nel 2023-24".

Al termine del campionato, dunque, 5 squadre potrebbero trovarsi fuori dalla Serie A: Juventus, Sassuolo, Udinese, Empoli e Sampdoria (già in piena zona retrocessione). L'Atalanta, invece, fuori dalla zona Europa League. Le sanzioni dovranno essere 'afflittive' e portare un danno in classifica alle squadre.
Gnamo, pensiamo a noi...

PAGELLE
TERRACCIANO
- Rispetto al campionato, si prende subito la rivincita su Ricci, rispondendo alla grande. C'è anche sul secondo tentativo granata con il colpo di testa di Sanabria. Karamoh lo supera in uscita, dopo il novantesimo, ma sempre su Sanabria si rivela decisivo. 7
DODÒ - Soffre nell'occasione iniziale di Ricci, poi ci prova da fuori ma senza fortuna. Sul finire di tempo dà un bel pallone a Milenkovic. Fa arrabbiare quando scivola dentro l'area in cerca del dribbling e quando calcia male d'esterno dal limite dopo la respinta di Milinkovic Savic. 5+
MILENKOVIC - Brividi iniziali viste le due occasioni del Torino, soprattutto il colpo di testa di Schuurs uscito di un niente. A un soffio dall'intervallo alza troppo la mira dopo un buon traversone di Dodò. Non è sicuro nemmeno dopo il vantaggio quando di testa al limite non s'intende con Terracciano in uscita. Molto, troppo alto anche sull'azione del gol granata. 5
IGOR - Meglio avanti che dietro! Sanabria colpisce di testa davanti a lui a metà primo tempo poi, dopo 25 minuti, attraversa tutto il campo e per poco non trova il tempo per concludere. Una deviazione rischiosa verso la propria porta apre il suo secondo tempo. Più accorto anche se... 6
TERZIC - Si fa apprezzare per i primi traversoni e anche per un tiro velenoso che Milinkovic Savic respinge, ma soprattutto si conferma nel secondo tempo con il cross che vale l'assist del gol. Tra i migliori in campo: fatelo firmare. 7-
BONAVENTURA - Parte forte, come di consueto, rimediando subito qualche fallo di troppo. Guida bene, con sagacia, l'occasione al quarto d'ora del secondo tempo. Onnipresente. 6.5 (dal 86° Duncan - Il tempo di servire un bel pallone a Cabral. 6).
MANDRAGORA - Nonostante il reintegro di Amrabat è titolare come vertice basso del centrocampo a tre. Meriterebbe più fortuna quando centra il palo con un bel destro al volo da fuori area. Italiano lo sostituisce dopo una prestazione in crescita. 6.5 (dal 72° Amrabat - Rientra con qualche fischio dopo le scuse. Rimedia un brutto colpo al naso dal quale si riprende senza problemi come conferma la scivolata in stile mondiale. 6).
BARAK - Comincia con un buon cross per Kouamè, poi su una sponda di Gonzalez, dentro l'area, non cerca con troppa decisione la deviazione sotto rete. Meno in evidenza ma sempre positivo a tutto campo. 6
GONZALEZ - Su un cross dalla sinistra la sua deviazione per poco non diventa un assist d'oro per Barak. Anche se trascorre il primo tempo abbastanza in ombra il suo tiro parato da Milinkovic Savic è un'altra occasione viola. Si rivede al tiro (modello Lazio) dopo una decina di minuti nel secondo tempo. Meno pericoloso ma molto sacrificio in copertura. 6.5.
JOVIC - Primo tempo da spettatore non pagante. Meglio nella ripresa con l'assist per Kouamè che però non concretizza; preavviso della testata vincente che ci porta in vantaggio. Finalmente una serata da protagonista. 7. (dal 72° Cabral - Appena entrato tenta il numero su invito di Ikonè ma non ci riesce poi recupera con astuzia un buon pallone avviando l'occasione di Gonzalez. C'è del suo anche nel raddoppio per come lotta in mezzo a due avversari. Nel recupero fa tremare la traversa nonostante l'egoismo per non aver dato un cioccolatino a Ikoné. 6.5).
KOUAMÈ - Manda sopra la traversa il primo pallone della sua gara colpendo di testa su invito di Barak. Non è invece precisissimo quando potrebbe liberare Nico Gonzalez al tiro poco prima della mezz'ora. Va peggio sull'imbeccata di Jovic al quarto d'ora della ripresa visto che non inquadra lo specchio della porta da ottima posizione. Si vede che è sottotono. 5 (dal 61° Ikoné - Dalla sua parte fa vedere le prime serpentine e su un suo invito Cabral non trova la deviazione. Si ripete più tardi con una bella invenzione che chiama al tiro Gonzalez e si prende il palcoscenico, sotto la Fiesole, timbrando il pass per la semifinale. 7+).

Ieri è morto l'ex giocatore e poi allenatore del settore giovanile viola Renato Benaglia. Protagonista della Fiorentina dal 1959 al 1961 e dal 1963 al 1965, con un totale di 75 presenze e 2 reti in maglia viola. Indimenticabile vincitore con i "Leoni di Ibrox" della Coppa delle Coppe e della Coppa Italia nel 1961. Aveva 84 anni e dopo la fine della carriera aveva scelto di rimanere a vivere a Firenze; la sua casa...
Alla prossima; tanto garrisce sempre...