Mai una gioia!
Questo era una drappo, chiamarlo striscione mi sembra inappropriato, che tanti anni fa capeggiava in Fiesole. Col tempo, le sensazioni, più che emozioni, sono le medesime.
Tutte le volte che cerco un "appiglio" diverso per iniziare il Pagellino, immancabilmente ricado sempre sui soliti problemi che ci attanagliano dal 31 gennaio dell'anno passato. Il calciomercato invernale 2022 ha segnato lo sliding doors delle fortune Viola.
Gioca male la Fiorentina? No, ma non tira in porta. Manca lo scopo per cui è stato inventato questo meraviglioso gioco. Il portiere bianconero è stato a guardare, senza mai intervenire. Basterebbe per chiudere qui il discorso...
Sovente, credetemi miei esigui e assidui lettori, mi verrebbe voglia di passare il turno; scrivere le medesime situazioni viste e riviste, trite e ritrite, rischia di annoiare prima di tutto il sottoscritto. Poi, come d'incanto, ascolto le parole del mister e allora diventa inevitabile "sbuzzare" gli occhi e...

"Abbiamo avuto 4-5 occasioni, prima dell'ultimo passaggio, clamorose" - ha detto a caldo Italiano. Sforzo, a più non posso, la mia solida memoria per cercarle ma non ci riesco; più che un numero 1 di una squadra di serie A, Szczęsny, specialmente nella ripresa, è parso un portiere d'albergo vista la completa inattività. 
"Stiamo perdendo partite dove potevamo fare punti" - altra chiosa da libro Cuore. Ma non li abbiamo fatti e un po' di colpa ce l'ha anche lui! Per fare punti occorre vincere e per vincere occorre fare gol e per fare gol occorrono centravanti e anche bravi, tu, mister, non li hai e non ti incavoli nemmeno per averli visto che hai avallato ogni decisione societaria.

Pochi giorni fa l'ex calciatore e giornalista Stefano Impallomeni ha parlato a una radio nazionale sul momento della Fiorentina: "Sono un estimatore di Italiano ma c'è una confusione totale. Sembra calcio storico fiorentino. Non si riesce mai ad andare in gol. Ha il problema poi di giocatori che portano troppo il pallone. Il calcio è semplice, ci sono dei princìpi di gioco naturali. Ha tutti palleggiatori in mezzo al campo, così non vai mai a dama. Prima la Forentina andava via senza palla, volavano, oggi vogliono tutti la palla sui piedi. Stimo Italiano ma il problema è serio. Al netto di Commisso, se la Fiorentina sta così in basso il problema è tecnico".

Questo è il calcio. 
Tanti discorsi servono il lunedì davanti al basso in vetro con il barista di turno; il resto è fuffa. Del resto, si usa dire, che il calcio sia il gioco più stupido per persone intelligenti.
Appunto.
Tra poche settimane verrà inaugurato il Viola Park. Un vanto per tutta Firenze e per il calcio in generale; sarà una delle più belle strutture mai viste in Europa. Appena mi sono "affacciato" per dare un'occhiata ai lavori sono rimasto sbalordito: bellissimo. Naturalmente un'arma preziosa per la Fiorentina. E allora una domanda sorge spontanea: perché Italiano non investe mai sui giovani? Ha capito che rischiare qualcosa sui giovani sarà non un'opzione ma un obbligo? Mi chiedo dove sia finito Bianco che aveva debuttato alla grande e che poi è improvvisamente scomparso. Non può essere stato un piccolo fastidio fisico a farlo retrocedere in fondo alla lista dei centrocampisti da utilizzare. In un campionato che ormai ha poco da dire, Bianco dovrebbe essere un titolare fisso fino al termine della stagione. Prima di tutto perché è l'unico regista vero della squadra (altro che Amrabat) e poi perché è giusto valutarlo in vista della prossima stagione. Trovo sorprendente che non ci sia un altro talento della Primavera di Aquilani da poter avvicinare in qualche modo alla prima squadra. Il Viola Park non è solo un fantastico impianto, deve essere la spinta per vivere il cacio a Firenze in un modo diverso.

Sentiamo se il nostro allenatore, dopo un tè caldo, ha parlato meno di "pancia" e in maniera più approfondita e appropriata.
"Non voglio essere ripetitivo, bisogna avere più attenzione quando si è senza palla. Anche se qui è impossibile non concedere qualcosa, la Juve ti mette sotto pressione. Ma dobbiamo dare di più. Quando la sfera ce l'avevamo noi abbiamo concesso ripartenze, e loro sono maestri in questo. La squadra è sempre stata in partita, contro una Juve con grandi campioni. Peccato, perché è un'altra prestazione che non ci lascia contenti e inizia a darci fastidio".
Prosegue: "Nella partita, con più determinazione, fai gol sicuro. Palla nostra non dobbiamo permettere loro di essere pericolosi".
Sulla preparazione della gara: "La partita l'avevamo pensata nel modo giusto. Juve che aspetta e riparte, con Kouamè che ci dà la profondità. L'idea era quella, unendo Ikoné e Gonzalez. Questa era l'idea, oggi avevamo la Juve e non era semplice. Kouamè questo lavoro l'ha fatto meglio altre volte, ma è un ragazzo che si sacrifica e ci dà molto".
Formazione dettata dalla sfida di giovedì col Braga? "Abbiamo 25 ragazzi e tutti sanno quello che devono fare, possiamo scegliere in base alle partite. Per quanto riguarda lì davanti, gente non statica poteva darci qualcosa in più. Senza punti di riferimento pensavo di poter dare noia. La partita di giovedì è importante e abbiamo ragionato anche in funzione di quella, poi alla fine abbiamo messo tutto quello che potevamo mettere. I ragazzi danno l'anima, non meritano questo. Venire qua e creare situazione e non fare gol mi dispiace, vedo che ne stanno soffrendo. Ma ne verremo fuori".
Sulla Conference: "L'Europa adesso è un obiettivo che dobbiamo onorare al meglio. Abbiamo una squadra tosta davanti, ma ripartiamo dalle prestazioni. La base è buona, sono convinto che possiamo ben figurare".

È inutile girarci intorno, la delusione è stata grande. Anche se, con tutto quello che è accaduto in settimana, sembrava che l'adrenalina venisse meno. Sempre tante chiacchiere e pochi fatti?
Le parole del capitano, dopo un incontro avvenuto con i capi della curva, rendono meglio l'idea.
"Siamo arrabbiati e delusi, sapevamo quanto fosse importante la partita per noi e per la città, volevamo fare un regalo. Abbiamo fatto anche una buona partita ma senza riuscire a portare a casa il risultato, i motivi li vedremo insieme nell'analisi del match e cercheremo di risolverli. Noi giocatori dobbiamo fare qualcosa in più, uscire spesso con risultati sfavorevoli, dopo aver fatto la prestazione, significa che non rendiamo al 100%. Ognuno di noi deve dare di più per uscire dalla situazione".

CRONACA
Diverse soprese nelle formazioni iniziali. La Juventus è costretta a rinunciare a Cuadrado per una sindrome influenzale, al suo posto De Sciglio. In attacco i bianconeri trovano per la prima volta in stagione il tridente composto da Di Maria, Vlahovic e Chiesa. Per i viola Italiano opta per un 4-2-3-1 con Duncan ed Amrabat a formare la diga centrale, il riferimento offensivo è Kouamè e non Jovic, ma la vera sorpresa è rappresentata dalla difesa dove tocca a Luca Ranieri e non a Martinez Quarta ad affiancare Milenkovic nel mezzo.
Partita molto nervosa fin dalle primissime battute con Rabiot ammonito dopo appena 35 secondi per un fallo a forbice. La prima occasione pericolosa arriva poco dopo lo scoccare del dodicesimo minuto, con Nico Gonzalez che sbaglia in fase di costruzione servendo di fatto Vlahovic, il numero nove bianconero allarga alla ricerca di Di Maria, l'argentino conclude in porta, ma la traiettoria viene deviata diventando buona per Kostic che prova a colpire al volo non inquadrando di pochissimo lo specchio della porta. Al 22° altra occasione per la Juventus con Chiesa che mette in mezzo un bel traversone, Milenkovic scivola traendo in inganno Vlahovic, sul pallone vagante arriva Kostic che questa volta è preciso, ma Terracciano mette in angolo. Al 34° i padroni di casa passano in vantaggio: discesa di De Sciglio sulla destra, la sfera arriva a Di Maria che si inventa un cross morbido su cui si avventa Rabiot di testa, Terracciano respinge ma quando la sfera aveva già superato la linea bianca. Proviamo a rispondere subito, ma Locatelli salva sulla conclusione velenosa di Ikoné che avrebbe valso il pareggio.
La prima frazione si chiude qui.
La ripresa si riapre senza cambi tra le due squadre. L'inizio del secondo tempo è caratterizzato dalla grande frenesia delle due squadre che sbagliano parecchio in fase di costruzione. Al 59° la Juventus troverebbe il raddoppio con Vlahovic che sfrutta una bella imbeccata di Kostic, ma il numero nove bianconero è di un capello in fuorigioco e la Var annulla. I bianconeri vanno ancora vicini al raddoppio con il neoentrato Kean, dopo una topica di Dodò,  ma Terracciano è attento e chiude molto bene lo specchio della porta.
Con il passare dei minuti la Fiorentina prova ad aumentare i giri del motore. All'89° anche la Fiorentina troverebbe il pareggio con Castrovilli che trova un bel diagonale sulla respinta di Locatelli, ma anche questa volta la Var annulla per offside di Ranieri. 
Ho scoperto, dopo una vita di calcio, il fuorigioco 'geografico'.
Mi si consenta una battutaccia da fiorentino: per 'geografico' significa che a Torino, sponda bianconera, si fischia tutto quello che può andare bene ai padroni di casa?

PAGELLE
TERRACCIANO
- Alla prima occasione Kostic allarga troppo la mira, sulla seconda è invece reattivo nel mandare in corner. Non riesce nel tris perchè la respinta su Rabiot arriva oltre la linea di porta. Respinge bene su Kean confermandosi tra i più positivi. 6.5
DODÒ - Le due occasioni di Kostic, che arrivano dalla sua parte, sono preludio al colpo di testa di Rabiot che anticipa anche Gonzalez. Peggiora la sua prova, già negativa, con un pallone giocato male nel secondo tempo che libera Kean al tiro da due passi. 4 (dall'80° Terzic - Appena entrato mette un bel pallone sulla testa di Jovic. 6).
MILENKOVIC - Prende in consegna Chiesa che dalla sua parte tende spesso ad accentrarsi ma rischia molto quando scivola su cross dalla destra lasciando a Kostic spazio per il tiro. 5+
RANIERI - Il duello con Vlahovic è subito elettrico con qualche spintone e nessun timore reverenziale tanto da proseguire a suo favore fino alla sostituzione del serbo. Più di questo non può. 6+
BIRAGHI - Dalla sua parte arrivano presto traversoni insidiosi in particolare da di Di Maria che alla fine pesca Rabiot, su un suo rinvio, nell'occasione del gol del vantaggio. Più tardi è invece puntuale in chiusura su un cross basso di Chiesa e si ripete in avvio di ripresa su De Sciglio. Si difende con la consueta garra. 6-
BONAVENTURA - Fatica a imporsi in mezzo al campo, almeno in impostazione, e anche sugli inserimenti non va benissimo come quando lo cerca di norma Nico Gonzalez. Ammonito rischia il rosso. 5.5 (dall'80° Saponara - Suo il cross per il pareggio strozzato in gola).
AMRABAT - Si toglie in fretta la mascherina e si getta nelle mischie in mezzo al campo tenendo alta la guardia. Buona la diga di centrocampo. 6.
DUNCAN - Ci prova da fuori area intorno alla mezz'ora ma senza impegnare Szczesny. Dopo il giallo per fallo su De Sciglio, Italiano lo richiama probabilmente per non prendersi rischi. 5+ (dal 60° Castrovilli - Sbaglia qualche appoggio di troppo ma meriterebbe una punizione al limite per fallo di Danilo e soprattutto la gioia del gol, splendido, che la Var gli nega. 6+).
IKONÉ - Stavolta comincia a sinistra senza trovare grande profondità e perdendo un brutto pallone a metà campo dopo una ventina di minuti. Si fa vedere su finire di primo tempo con un tiro al volo alzato sopra la traversa da Locatelli ma anche con un tiro sballato a poco dall'intervallo. Scivola troppo e non solo con i tacchetti. 5 (dal 65° Jovic - Di testa, su un traversone di Terzic, manda fuori non di molto. 5.5).
KOUAMÈ - Anticipato sul più bello sugli sviluppi del primo corner dei viola. Qualche problema nei controlli poi a poco dell'intervallo per un niente non sorprende Alex Sandro. Con l'ingresso di Jovic torna esterno ma oggi si vede poco. 5
GONZALEZ - Colpito subito duro da Rabiot si rende pericoloso, poco dopo, di testa che per poco non consente a Kouamè di tirare da due passi. Steso nuovamente da Alex Sandro fatica a ritrovarsi, poi perde un brutto pallone sull'azione che porta la Juve al gol. Nel secondo tempo è spesso in ritardo e troppo confusionario. 5 (dall'80° Cabral - Entrato? SV).


Il Corriere della Sera riporta nuove intercettazioni dei dirigenti della Juventus riguardanti l'inchiesta Prisma. Nello specifico si parla soprattutto degli stipendi, con Federico Cherubini che, col manager dell'area finanza Stefano Bertola, dice: "Il nostro peggiore guadagna come il migliore dell'Atalanta. Zapata prende 1,8 milioni... se compravamo un cane gli davamo 3 milioni e mezzo".
Quindi, prosegue: "Giaccherini un giorno mi ha detto: "Sai sto bene alla Juve, quando facciamo allenamento sembra un quarto di finale di Champions. Grazie al c., erano in 24... avevamo fuori dalla lista giocatori che costavano 10 milioni lordi". 
Per questo, accusa il predecessore Fabio Paratici: "Siamo stati arroganti sul mercato, perché il Fabio di 5 anni prima non prende Higuain a 90, prende Gabriel Jesus a 10, e lo fa diventare uno da 90".

Per concludere, in merito a quanto ascoltato, vorrei fare un mio commento prendendo spunto dai titoli di alcune canzoni visto che la settimana appena trascorsa è stata all'insegna del 73° Festival della Canzone Italiana a Sanremo.
Da quello che si evince, a Cherubini e Agnelli "Quando ti manca il fiato", i "Due" "Supereroi" usano "Parole dette male" e quindi, all'"Alba", i toni sono contorti tanto da confondere "Il bene nel Male".
Come finirà? "Splash".

Alla prossima; tanto garrisce sempre...