Torino, 18 Gennaio - "Oggi si chiude un capitolo della Juventus durato quasi 13 anni che facciamo fatica a leggere. Non posso nascondere l'emozione. Il mio lavoro è stato quello di cercare di comprendere il contesto, indicare la direzione strategica della società. Quando parliamo di calcio, di cosa parliamo in realtà? Il calcio fa parte dell'intrattenimento, un'industria di 750 miliardi". Lo ha detto Andrea Agnelli nell'ultima assemblea da lui presieduta.
Claudio Marchisio su Twitter: "Dicesi plusvalenza, nel linguaggio economico, incremento di valore, differenza positiva fra due valori dello stesso bene riferiti a momenti diversi. Da questa sera aggiungerei anche che viene sanzionata solo alla Juventus, anche se usata da tutte le società".
Diciamolo francamente, ci vuole un bel coraggio! 
Per le parole dell'ex presidente bianconero ci sarebbe la possibilità di riempire tomi; il passaggio dove sottolinea che "il mio lavoro è stato quello di cercare di comprendere il contesto, indicare la direzione strategica della società", mi riporta, fatalmente, alla frase della scrittrice Ester Viola in cui esprime il concetto che "La vita è fatta di "vediamo che succede" molto più che di scelte".
Rispondere a Marchisio, poverino, sarebbe come aprire i rubinetti delle nuvole e "far piovere sul bagnato". Non accetto, da nessuno, la generalizzazione. "Usata da tutte le società", riferendosi alle plusvalenze, se la poteva risparmiare. Capita di farla fuori dal vaso, come si dice a Firenze, l'importante è capire di aver sbagliato. Penso non abbia compreso; del resto le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per tutta la vita...
La sentenza, parliamo di cose reali, è una vera stangata per la Juventus dalla Corte Federale della Figc che ha accolto l'istanza per la revocazione del processo plusvalenze, presentata dalla procura, e ha così riaperto un procedimento sportivo a carico della società. La squadra è stata penalizzata con -15 punti in classifica e sono state inflitte sanzioni a 11 dirigenti bianconeri. Per quanto riguarda i dirigenti, sono state decise inibizioni per 30 mesi a Paratici, 24 mesi ad Agnelli e Arrivabene, 16 mesi a Cherubini, 8 mesi a Nedved, Garimberti, Vellano, Venier, Hughes, Marilungo e Roncaglio. La Corte ha confermato il proscioglimento per gli altri 8 club coinvolti (Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara) e i rispettivi amministratori e dirigenti.
Ecco, per il momento, il motivo delle dimissioni di tutto l'organo direttivo. A livello penale, probabilmente, c'era, la paura di ascoltare il tintinnio...

La bastonata che hanno rifilato, riaprendo un processo già archiviato a maggio 2022, ha un grande significato: il vento sta cambiando direzione, c'è meno comprensione nei confronti della Vecchia Signora, coccolata sempre dagli "Dei" del calcio. Sono emersi indizi, intercettazioni, pizzini e, si dice, un libro nero della "contabilità extra" da non poter essere ignorati. La Corte d'Appello Federale è andata ben oltre la richiesta dei 9 punti di penalizzazione espressa dalla Procura. A dimostrazione del fatto che c'era la volontà di colpire il maleodorante andazzo delle plusvalenze sfrenate. Non si poteva andare avanti così; la Juve di oggi è più vulnerabile, forse gli equilibri del nostro pallone si stanno rimodellando. Forse.

Per concludere e rendere al meglio l'idea, le parole di due legali. L'avvocato Mattia Alfano ha spiegato cosa sta succedendo nel calcio italiano dopo la penalizzazione della Juventus: "Ormai, essendo una decisione della Corte d'Appello, resta solo l'ultimo grado di giudizio in cui si discuterà esclusivamente della legittimità della procedura. I 15 punti non potranno essere tolti, il ricorso o la cancella o la conferma integralmente. Ma soprattutto si potrà discutere solo su vizi di forma procedurale: sarà una battaglia relativa, non si potrà cambiare la sentenza. Ho letto che in tanti si sono stupiti che gli altri indagati fossero stati assolti, ma è una concezione sbagliata: nella giustizia sportiva è possibile riaprire in ogni caso i processi laddove vengano fuori nuove prove e così è successo all'interno dell'inchiesta Prisma in cui si sono trovate prove indiziarie delle plusvalenze fatte dalla Juventus. Le altre squadre non sono state coinvolte in questa sentenza perché se ne riparlerà in un nuovo processo pronto a partire. Questa inchiesta è la punta di un iceberg molto più enorme: se dai una punizione severa su questo, poi si rischia di peggiorare ancora la situazione perché si parla di aver cambiato il risultato di diversi campionati. E in quel caso le punizioni saranno ancora più gravi".

Secondo l'Avvocato Chiacchio, legale del Novara, "Il dottor Giuseppe Chiné, era molto convinto delle sue argomentazioni, con la sua requisitoria nella quale ha posto in evidenza soprattutto le intercettazioni interne. Lui ha definito "confessorie" queste dichiarazioni fatte dai dirigenti della Juventus tra di loro. Poi è spuntato il libro nero; nove punti erano la richiesta perché 9 erano quelli necessari per escludere la Juventus dalle coppe internazionali, poi penso che la corte abbia inasprito la pena perché in una partita i bianconeri sarebbero tornati subito in corsa".
Finito? Macché; ci "s'ha a mettere anche i' carico da undici" - come si dice a briscola - parlando sempre di bianconeri?
Dino Baggio, vicecampione del mondo a Usa '94 e giocatore della Juventus, ha voluto ricordare l'ex compagno Gianluca Vialli, usando parole forti per raccontare di ciò che succedeva quando giocava. L'ex centrocampista, che da anni segue la dieta vegana, è rimasto molto impressionato dalle recenti morti di alcuni colleghi. "Bisognerebbe risalire a quello che abbiamo preso, alle sostanze che abbiamo utilizzato in quel periodo. Il doping c'è sempre stato. Bisogna capire se certi integratori con il tempo fanno bene oppure no, se le sostanze riesci a buttarle fuori o restano dentro. Ho paura anch'io, sta succedendo a troppi calciatori. Negli anni miei c'era il doping, e prima era anche peggio".
Ma quindi certe morti da cosa potrebbero essere dipese? "Non so se sia dovuto a questo, ma c'è sempre stato il doping. Non si sono mai prese robe strane, perché c'è una percentuale che devi tenere. Poi tanti hanno parlato dell'erba dei campi e dei prodotti che utilizzavano che davano dei problemi. Le cose ora sono cambiate".
Adesso? Ha vissuto in letargo? È vero, e questa è un'ulteriore conferma, che l'indifferenza è un sostegno silenzioso a favore dell'ingiustizia.
In fondo, "La serietà è apprezzabile soltanto nei fanciulli. Negli uomini saggi è il riflesso della rinuncia...". Ennio Flaiano sceneggiatore, scrittore, giornalista, umorista, critico cinematografico e drammaturgo italiano.

La partita di ieri sera è stata imbarazzante! Non si salva nessuno, nessuno.
Ma come, la Juventus viene penalizzata di 15 punti, ti ritrovi a due sole lunghezze dalla zona Europa, riaprendo scenari impensabili, hai uno scontro diretto in casa e non riesci ad approfittare dell'opportunità che il destino ti offre? Mi aspettavo una squadra su di giri, affamata, immedesimata nell'obiettivo che ci avrebbe dato la possibilità di uscire dall'anonimato di metà classifica e di tornare protagonisti raggiungendo il settimo posto. E invece no! La Fiorentina sembra aver perso identità; insicura, senza idee e senza, soprattutto, anima. Una squadra priva di logica, nella confusione più totale. I fischi del pubblico sono la cartina tornasole di una gara in cui si è palesata una preoccupante involuzione. Ora gli alibi sono finiti per tutti. Tutti.

Noi abbiamo passione, ci identifichiamo nella Fiorentina che fa parte del nostro patrimonio genetico, amalgamandosi con la città, il viola è il colore del nostro sangue. Purtroppo, per qualcuno (o più di uno), queste sono considerazioni che non si abbinano al business.
Se in attacco la sostituzione di Vlahovic resta una ferita aperta, se in mezzo al campo il solo rilancio di Amrabat non è bastato a cancellare la mancanza di Torreira, se in difesa sembrano mancare alternative ai tre centrali Quarta, Igor, Milenkovic ma anche gli esterni che faticano (da Dodò a Venuti passando per Biraghi forse l'unica nota positiva dell'anno è rimasta la continuità di Terzic) e se pure in porta non è mai stato ben chiaro il ruolo di Gollini (che infatti viene ceduto al Napoli domani), significa che da oltre un anno a questa parte la nave viola ha perso la sua rotta, fosse solo perché determinati calcoli necessari alla navigazione forniscono risultati lontani dalla crociera immaginata qualche mese fa.

Mi preoccupa Italiano che, oltre a parole banali e scusanti verso se stesso e i suoi ragazzi, mi pare molto meno motivato dello scorso campionato quando da bordo campo pareva volesse mordere i suoi. Se si è rassegnato è un guaio perché pare abbia tramesso questo sentimento anche alla banda; da quando ha rinnovato il contratto pare ridimensionato e questo, ovviamente, mi inquieta. Nell'atteggiamento mi ha ricordato il secondo anno di Paulo Sosa quando non aspettava altro che la fine della stagione avendo intuito che "senza lilleri non si lallera" e senza idee ancora meno.

Sentire il mister, in Sala Stampa Manuela Righini, sostenere che "Siamo una squadra che ha del talento ma non riesce ad esprimerlo con continuità. E' un peccato non sfruttare tutte queste occasioni, davanti devono essere i ragazzi ad avere l'ispirazione giusta. La cosa positiva è che arriviamo in porta, ma dobbiamo far gol, bisogna cambiare spirito", è roba da fare ingoiare per intero il rimasuglio della radice di liquirizia che, come saprete, ha dovuto prendere il posto delle mie Camel. Le avessi avute ieri sera...

Fate qualcosa, vi prego! Direte, come sempre, che questa squadra è "difficilmente migliorabile" unita a una serie di supercazzole difficili da credere anche se ce le raccontasse il Conte Mascetti.
"È un peccato il non fare niente col pretesto che non possiamo fare tutto" - diceva Winston Churchill...

PAGELLE
TERRACCIANO
- SV
VENUTI - SV
MILENKOVIC - SV
IGOR -  SV
BIRAGHI - SV
AMRABAT - SV
DUNCAN - SV
IKONÉ - SV
BONAVENTURA - SV
SAPONARA - SV
KOUAMÈ - SV
TUTTI I SUBENTRATI - SV 

Oggi non meritate nemmeno il mio tempo...
La libertà viene scolpita a colpi di martello sull'incudine della discussione, del dissenso, che è la forma più nobile del patriottismo, e del dibattito.

Alla prossima; tanto garrisce sempre...