E così la musica è finita e gli amici se ne vanno...
La favola Marocco si è arenata di fronte alla squadra transalpina che ha la possibilità di giocarsi la coppa, domenica prossima, per eguagliare il record, tuttora imbattuto, dell'Italia di Pozzo che riuscì a vincere due edizioni dei mondiali consecutivamente.
Vittoria così e così, dove tutto gira, sarà un caso? Al minuto 27 (il numero, nella smorfia napoletana, viene rappresentato dall'orinale, il così detto vaso da notte. Questo veniva utilizzato in tempi remoti e, ovviamente, di notte per espletare i propri bisogni corporali, in quanto non esistevano a quei tempi, all'interno delle abitazioni, le toilette...). Si sa che nel calcio sono gli episodi, il più delle volte, a fare la differenza per cui...

Sui social i tifosi del Marocco si sono scatenati contro la decisione arbitrale che avrebbe potuto portare al pareggio la propria squadra. Vediamo cosa hanno dovuto "subire" i Leoni dell'Atlante. Theo Hernandez ha effettuato un gran recupero in area di rigore; poi il giocatore del Milan va a sbattere su Boufal che era andato subito in pressing. Per l'arbitro non ci sono dubbi: è Boufal ad arrivare in ritardo e si prende anche il giallo. Dalle immagini da dietro, però, si evince tutto il contrario, ovvero il terzino finisce per sbarrare la strada al giocatore dell'Angers. La VAR non interviene, incredibilmente, confermando la scelta dello scarso arbitro messicano che, nel prosieguo di un match diventato troppo nervoso, ha accettato la "corrida" da parte di molti protagonisti.

Un briciolo di Fiorentina ha reso orgogliosi noi tifosi. Per Amrabat, infatti, sono arrivati anche i complimenti dal presidente della Francia Emmanuel Macron. Il capo di stato francese, dopo la partita vinta dalla sua Nazionale, è voluto comunque andare nello spogliatoio del Marocco per complimentarsi del grande torneo svolto, lasciando una menzione particolare al nostro Sofyan, definito "miglior giocatore del torneo" davanti a tutti i compagni.
Gran parte dell'opinione pubblica ha parlato apertamente di sorpresa Marocco ma forse, riflettendo sulla possibilità di fare ancora bene calcio, non è una sorpresa totale perché la federcalcio marocchina fa, e ha fatto sempre, sul serio investendo. Gerundio che in Italia non useremo mai... 
Uno scouting, da far invidia ai principali club del pianeta, ha tenuto sotto la lente di osservazione i tanti giocatori che avrebbero potuto indossare quella maglia. Perché 16 elementi su 24 sono nati fuori dal Marocco, ma hanno scelto di privilegiare le loro origini, non soltanto per questioni calcistiche, bensì di orgoglio e radici. È capitato, per rimanere in terra Viola, anche ad Amrabat, nato in Olanda. Con gli orange ha giocato fino alle selezioni giovanili, fino alla decisione definitiva di sposare la causa del senso di appartenenza.
Gli addetti ai lavori, quelli che vivono di calcio e ne comprendono la profondità, non si sono meravigliati più di tanto nel vedere quel prodigio di nazionale. Standing ovation al Marocco che ieri sera ha giocato anche per la storia e la rivalsa sul colonialismo. La Francia è stata più forte, anche più delle origini, dove lo sport c'entra fino a un certo punto, però forse con un'altra giacchetta nera... chissà...
Riavvolgiamo il nastro e torniamo alla prima semifinale dove una Pulce, staccando il biglietto per la finale, cercherà di nutrirsi del sangue "Bleu" di una nazionale poco incline alla simpatia.
Un sontuoso Leo Messi guida l'Argentina a una vittoria senza discussioni sulla Croazia. Finisce 3-0 per l'Albiceleste che va così in finale a giocarsi il titolo domenica pomeriggio contro la Francia. 
Grande protagonista anche Julian Alvarez, autore di una doppietta. Croati che, dopo una mezz'ora di sterile predominio, sono crollati senza reagire.

Scaloni infoltisce il centrocampo con Paredes e sceglie Tagliafico come sostituto dello squalificato Acuna; Dalic conferma tutti a partire da Kramaric centravanti (anche se appare una parola grossa...). L'inizio della gara è a ritmo basso con la Croazia che gestisce il pallone e l'Argentina che bada a coprirsi. La prima emozione degna di cronaca arriva al 25° con una conclusione da fuori area di Fernandez respinta da Livakovic. La risposta croata arriva con Perisic che tenta il pallonetto al 31° ma la palla termina alta. Trenta secondi dopo buco della difesa croata, in area si infila Alvarez che viene abbattuto da Livakovic ed è rigore: dal dischetto va Messi che tira una sassata sotto la traversa e porta in vantaggio i suoi. Il gol manda in bambola la Croazia che al minuto 39 lascia ancora spazio ad Alvarez autore di un coast to coast che si conclude con il tocco vincente dopo una serie di rimpalli in area: è 2-0 e game over. Prima dell'intervallo Livakovic dice di no a McAllister evitando il momentaneo tracollo.
Due cambi per la Croazia alla ripresa delle ostilità: dentro Orsic e Vlasic per Sosa e Pasalic con Perisic che si abbassa a fare il terzino. Primo tiro in porta dell'Albiceleste con Paredes che però non impegna troppo Livakovic. Dalic, non contento, dopo 5 minuti toglie anche Brozovic per mettere Petkovic e aumentare il peso offensivo. Ma di occasioni la Croazia non ne crea e anzi Livakovic deve disimpegnarsi su un tiro insidioso di Messi sul primo palo. Scaloni si copre inserendo Lisandro Martinez al posto di Paredes piazzandosi con la difesa a 3 e continuando ad imbrigliare i croati. I minuti passano senza che Modric e compagni trovino il bandolo della matassa e anzi al 69° arriva il tris argentino: Messi ubriaca Gvardiol, entra in area e serve Alvarez puntuale all'appuntamento con la doppietta personale. La girandola di cambi, da entrambe le parti, serve solo per il tabellino perché la partita è praticamente già finita, al di là di qualche brivido per Emiliano Martinez. Al triplice fischio finale è grande festa per gli argentini.
Argentina-Croazia 3-0
Marcatori: 34' Messi, 39' Alvarez, 69' Alvarez.
ARGENTINA (4-1-3-2) E. Martinez 6; Molina 6.5 (86' Foyth SV), Romero 7, Otamendi 7, Tagliafico 6; Paredes 6.5 (62' L. Martinez 6); De Paul 6 (74' Palacios 6), Fernandez 7, McAllister 7 (86' Correa SV); Messi 8, Julian Alvarez 8 (74' Dybala 6).
Commissario tecnico: Scaloni
CROAZIA (4-3-3) Livakovic 5.5; Juranovic 5, Lovren 4.5, Gvardiol 4.5, Sosa 5 (46' Orsic 5); Modric 6 (81' Majer SV), Brozovic 5 (50' Petkovic 5), Kovacic 5; Pasalic 5 (46' Vlasic 6), Kramaric 5 (72' Livaja 6), Perisic 5.
Commissario tecnico: Dalic

Prima di ritornare alla partita di ieri sera, come di consueto, le ultimissime notizie che riguardano i guai su guai della Juventus.
C'è stata una netta presa di posizione in merito alla SuperLega.
"Corte Ue: Secondo l'AG, le norme della FIFA e della UEFA che sottopongono a previa autorizzazione qualsiasi nuova competizione sono compatibili con il diritto della concorrenza dell'Unione. Sebbene l'ESLC sia libera di istituire la propria competizione calcistica indipendente al di fuori dell'ecosistema della UEFA e della FIFA, tuttavia essa non può, contemporaneamente all'istituzione di una competizione siffatta, continuare a partecipare alle competizioni calcistiche organizzate dalla FIFA e dalla UEFA senza la previa autorizzazione di tali federazioni". Conclusioni dell'avvocato generale nella causa C-333/21 | European Superleague Company.

Gnamo di corsa (ma in differita) in... Qatar, dove la partita di ieri sera si sblocca dopo appena 5 minuti: percussione centrale, Mbappé prova a concludere ma la sfera viene deviata arrivando sul sinistro di Theo Hernandez che, a mezza altezza, sotto misura batte Bono per l'1-0. La Francia va vicina al raddoppio al 17°  in contropiede quando, una palla filtrante, viene servita a Giroud: sinistro potente e palo a negargli la gioia del gol. Poco dopo il Marocco è costretto al primo cambio forzato; Saiss, acciaccato, alza bandiera bianca, al suo posto Amallah. Altra fiammata transalpina dopo la mezz'ora con Mbappé che sfugge al difensore e prova a piazzarla ma il Marocco si salva in extremis. Poco prima del riposo sussulto "dei rossi" che sfiora il pari: sugli sviluppi di un corner rovesciata di El Yamiq e palo pieno alla destra di Lloris. Gli africani chiudono in crescendo ma non trovano la rete; si va all'intervallo con la Francia avanti di una lunghezza.
A inizio ripresa il Marocco spinge e al 53° va di nuovo vicino all'1-1. Attiat-Allah, appena entrato, mette in mezzo un pallone velenosissimo, poco prima del tap-in è provvidenziale la scivolata di Konaté a Lloris battuto. Molto meglio i Leoni nella ripresa, la Francia si chiude a difesa del vantaggio e si affida ai contropiedi rapidi orchestrati soprattutto da Mbappé. Al 79° arriva il raddoppio dopo un gran numero del fuoriclasse in area con un assist per il gol facilissimo del neo entrato Kolo Muani. In pieno recupero Ounahi spara a botta sicura, salva Koundé sulla linea. E' l'ultima emozione della gara.
Francia-Marocco 2-0
Marcatori: 5' T. Hernandez, 79' Kolo Muani.
FRANCIA (4-2-3-1) Lloris 6; Koundè 6, Varane 6.5, Konate 7, Hernandez 7; Tchouameni 6.5, Fofana 6.5; Dembelè 5 (78' Kolo Muani 7), Griezmann 6.5, Mbappè 7; Giroud 6 (65' Thuram 6). 
Commissario tecnico: Deschamps
MAROCCO (3-4-3) Bono 6; El Yamiq 5, Dari 5, Saiss 5 (21' Amallah 5; 78' Ezzalzouli SV); Hakimi 5, Ounahi 6, Amrabat 6, Mazraoui 6 (46' Attiat-Allah 5); Ziyech 6, En-Nesyri 5 (66' Hamdallah 5), Boufal 6 (66' Aboukhlal 5). 
Commissario tecnico: Regragui.

E quindi anche questa edizione sta per vedere i titoli di coda con la finalina di sabato per il 3° posto tra Marocco e Croazia e la finalissima di domenica per decretare la squadra campione.
Ne avremo modo di riparlarne...
Due notizie mi hanno rattristato.
Se ne è andato a Scandicci il Prof. Pasquale Mennonna, ex neurochirurgo dell'ospedale di Careggi a Firenze che salvò la vita a Giancarlo Antognoni dopo l'infortunio avvenuto per uno scontro, il 22 novembre del 1981, con il portiere del Genoa Silvano Martina.
Mennonna aveva 81 anni e ha trascorso gran parte della sua vita professionale nel policlinico fiorentino, dopo essersi specializzato negli Usa, in Svezia e in Francia. Di Careggi è stato a lungo direttore del dipartimento di neuroscienze, dopo essere diventato primario nel 1980. Successivamente alla pensione, ne ha presieduto la Fondazione.

"L'Unico 10" ha voluto rilasciare un ricordo: "Mi dispiace tanto. È stato bello e importante averlo accanto durante tutti i mesi successivi all'intervento che mi ha salvato la vita. Ancora oggi ci ritrovavamo ad alcuni eventi per parlare di quanto era accaduto. Gli facevo sempre la battuta che lo trovavo un po' ingrassato. Adesso provo solo molta tristezza. È sempre grazie a lui che potei partecipare ai Mondiali in Spagna e diventare un campione del mondo".

"Al termine di una lunga e difficoltosa "trattativa" con il mio meraviglioso team di oncologi, ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri". A parlare Gianluca Vialli, Capo delegazione degli azzurri, che ha annunciato alla Figc la sua assenza in occasione delle prossime gare della Nazionale.
A suo tempo, scrissi due articoli sull'incidente ad "Antonio" e sulla malattia di Vialli.
Mi permisi di farlo anche perché capì. Proprio ieri, parlando con una persona a me cara, le ho sottolineato che solo chi ha effettuato un "percorso nei lunghi corridoi bianchi" può rendersi conto dello stato d'animo.
In fondo, all'ammalato manca una sola cosa, al sano molte.