Il primo passaggio alla Coppa Italia, ci ha messo di fronte la Sampdoria di Stankovic, grande tecnico ma soprattutto grandissimo uomo e giocatore.
Bisognava obbligatoriamente passare il turno e lo abbiamo fatto; giocarsi la semifinale della competizione in una gara secca al Franchi contro il Torino è indubbiamente meglio rispetto che andare a S. Siro contro il Milan. C'è sempre un però di troppo quando vedo giocare la mia Fiorentina.
Quando ero più giovane, uscendo dalla Fiesole, avevo solo e soltanto in testa il risultato. Il modo in cui eravamo riusciti ad acquisirlo poco mi importava: meglio una vittoria giocando male piuttosto che una sconfitta dando spettacolo.
Anche adesso è così, ma solo in parte. Il risultato è tutto ma non è... molto come diceva un addetto ai lavori.
Contava solo la qualificazione. Per fortuna è arrivata, allora lasciamo perdere il resto.
La Fiorentina non ha fatto una partita da raccontare ai nipoti, tanto meno la Sampdoria che, vale la pena ricordarlo, è l'unica società professionista in Italia ad aver segnato appena otto gol da agosto scorso . E' stata una gara brutta, stop. Nel solco dello spettacolo che ormai offriamo in Italia da qualche anno. Non si tratta di dire: "ai miei tempi il calcio era migliore", per carità, ma la Serie A di oggi mi lascia perplesso e talvolta è un eufemismo.
Ci sono pochissime partite godibili, ritmi lenti ed errori in sequenza. Ci sono calciatori che negli anni Ottanta non si sarebbero neanche spogliati. Di gare come quelle di ieri sera ce ne sono parecchie in giro. Inutile tracciare al microscopio la Fiorentina, quando il convento del pallone passa questo. Le riunioni di Lega sono spese per litigare sui diritti televisivi, mentre invece ci sarebbe da parlare di altro. Ma non si intravedono statisti nel calcio, occorrerebbe una prospettiva più profonda. Ci lamentiamo dei calciatori, in realtà mancano le teste pensanti. Ormai è tutto chiaro.

Rimanendo al match degli ottavi, c'è l'obbligo di rimarcare e di sottolineare ulteriormente, visto che ne sento il bisogno, come la Fiorentina sia ancora piuttosto bruttina e la noia continua ad attanagliarmi quando la seguo. Se contro il Sassuolo mi preoccupava la mancanza di gioco e di identità, in una partita secca di straordinaria importanza come quella contro i blucerchiati, ho almeno apprezzato il modo e la voglia che i ragazzi hanno dimostrato per il raggiungimento del risultato.
Cosa devo supporre? I pensieri non possono che essere di preoccupazione perché quanto visto al Franchi è di un noioso mortale, il gioco non abita più qui, regna la confusione e l'approssimazione: un giorno gioca meglio uno e ci aggrappiamo a lui, la partita dopo è un flop e siamo punto e a capo. Le formazioni spesso ci lasciano basiti e non capisco perché non debbano partire dall'inizio coloro che sono un pochino migliori di altri.
Non abbiamo purtroppo un'ossatura forte della formazione con quei 3-4 calciatori sui quali fare affidamento. Il centrocampo mi pare una terra di nessuno se, tranne Amrabat, dobbiamo far riferimento, risultando sempre uno dei migliori, a Bonaventura che ritengo di un'altra categoria rispetto ai suoi compagni di reparto, e non solo, e mi rincuora avergli sentito dire che è vicino al rinnovo.
Purtroppo, dopo il bel sinistro di Barak che ci ha consentito di arrivare piuttosto presto al vantaggio, non siamo riusciti a mettere al sicuro il risultato e mi riferisco in particolare all'occasione di Jovic che non ha saputo sfruttare un'ottima palla davanti alla porta avversaria. In precedenza gli era stato annullato un gol per fuorigioco (bello il controllo e lo scavino davanti a Contini) ma resto sempre perplesso dalle sue gesta o meglio dalle sue mancate gesta e mi metto le mani nei capelli, pochi, se penso che non avremo per circa un mese a disposizione nemmeno Cabral. Taglio subito la testa al toro (speriamo sia davvero così anche in coppa...) dicendo che, con tutti i suoi limiti, lo preferisco di gran lunga al serbo; forse, e non solo, per l'atteggiamento che mette in campo.
Pensando alla coperta corta e alle punte spuntate, avremo più di un problema in attacco e forse il mercato di gennaio non viene a caso.
L'arrivo del Presidente Commisso spero serva ad avallare alcune idee di cui si sente in giro e non sia, come l'anno passato, il "male necessario" per la firma su importanti operazioni in uscita. Non si può chiudere gli occhi dinanzi ad alcuni big chiacchierati come Amrabat (sembra che l'Atletico Madrid faccia davvero sul serio) e Gonzalez (che avrebbe già accettato la proposta di quattro milioni netti a stagione dal Leicester), i quali se partissero davvero a breve, avrebbero l'evidenza che la nostra società rinnoverebbe il vizio di essere lesta, troppo sollecita, a vendere i giocatori migliori.
Qual è la ricetta per trovare un equilibrio finanziario sostenibile senza ricorrere alla sistematica vendita dei calciatori più appetibili per far tornare i conti? La risposta è ottenere risultati sportivi migliori, come ci ha, forse illudendoci, sottolineato il tuttofare Barone parlando, poco prima di Natale (regalo mediatico fine a se stesso?), di obiettivo Champions League. In questa stagione stiamo disputando la Conference League e quando sarà disponibile il relativo bilancio, tra i ricavi spunteranno finalmente i proventi dalla partecipazione al torneo europeo (arrivare a vincerlo si tradurrebbe in circa 20 milioni di euro). Raggiungere l'Europa League nelle prossime stagioni, o addirittura il gradino più alto, significherebbe dare un significativo impulso ai proventi.
Questa proprietà non può certo essere accusata di non aver investito, ma si può affermare, sottolineando, che lo ha fatto male, arrivando a produrre costi elevati non compensati dai risultati e dai conseguenti introiti. Le plusvalenze, quelle vere (ed è un orgoglio) di viale Manfredo Fanti, saranno sempre determinanti per le casse di un club di calcio, ma senza un progetto di crescita che preveda di costruire un'ossatura con calciatori di alto livello, difficilmente si potrà aprire un ciclo che ci vedrà tornare a lottare per i traguardi che storicamente competono alla nostra Firenze (sapete che città e squadra vanno di pari passo...).
A favore del club (ed è quello che capì la famiglia Della Valle senza avere la possibilità di fare lo stadio di proprietà grazie alla politica bieca, ottusa e cieca di un solo colore che governa Firenze da sempre, tranne un quinquennio negli anni novanta), bisogna sempre ricordare che se dai ricavi di ogni esercizio togliamo plusvalenze e sponsorizzazioni (che per la quasi totalità sono riconducibili a Mediacom e quindi a soldi immessi direttamente da Commisso), proventi dei diritti TV, oltre a quelli pubblicitari, biglietti e abbonamenti, gestione calciatori (prestiti, bonus maturati, ecc.) e dalla Lega Nazionale Professionisti, quello che rimane sono le briciole di Pollicino. 
I Verona di Bagnoli, purtroppo, saranno solo un ricordo; splendido ma pur sempre un ricordo...

Ritornando al campo, mi sto chiedendo, come molti, se il mister non sia ultimamente un po' confuso perché a volte le sue scelte lasciano sbigottiti. Intanto sul tipo di preparazione che abbiano fatto in questo periodo visto che l'infermeria risulta affollata; poi mi interrogo sempre a che gioco stiamo giocando anche se, bisogna ammetterlo sinceramente, lo scorso anno Italiano aveva a disposizione tre grandi giocatori (Vlahovic, Torreira, Odriozola) che avevano esaltato il suo lavoro e che non sono stati rimpiazzati degnamente. Il  rammarico è piuttosto sul fatto che lui stesso abbia potuto avallare le scelte tecniche della società. Perciò, pensandoci bene, hai voglia a essere bravo e propositivo, ma poiché le querce non fanno limoni...
Sentiamolo, come di consueto, in Sala Manuela Righini.
"Kouame può senz'altro fare il centravanti, ha caratteristiche per farlo: velocità, spirito di sacrificio, attacca l'area, è forte di testa. Gli dobbiamo mettere in testa un po' più di concretezza".
Gonzalez? "Ha pochissimi minuti, è un giocatore da gara in corso in questo momento. Dobbiamo cercare di accelerare il suo inserimento soprattutto nelle sedute di allenamento. Ha grande voglia, ma se vuole innalzare la condizione lo deve fare soprattutto in allenamento. Cercheremo di aiutarlo".
Il ko di Cabral può far pensare di tornare sul mercato vista l'assenza prolungata? un problema muscolare, non so se sia una cosa lunga o breve. Dobbiamo cercare di capire i tempi di recupero".
Un commento su Dodò e Terzic. "La partita mi è piaciuta da parte di tutti. Ognuno ha fatto un'ottima prestazione. Gli esterni hanno la libertà di cercare il fondo ogni volta che vogliono, oggi ci è riuscito di più Terzic. Dodò ha avuto più difficoltà, ma non è sempre facile. Mi sono piaciuti entrambi, devo fare soprattutto i complimenti a Terzic al quale ho detto a inizio anno che gli avrei dato molti più minuti. È in competizione con il capitano ed è un ragazzo serio che si impegna mettendosi a disposizione della squadra. Non l'ho mai visto in sofferenza, riguardo al mercato tutto è fermo, siamo contenti di avere giocatori di valore. Il resto sono solamente voci".
La Coppa Italia diventa necessariamente un salva-stagione? "Le partite prima di noi sono state a sorpresa, arrivando anche ai supplementari. Noi siamo stati bravi a non oltrepassare il 95°. Il nostro obiettivo era qualificarci e adesso, ai quarti, diventa bella perché tutti vogliamo vincere".
Come sta Lucas Martinez Quarta? "Penso di aver fatto la scelta giusta a toglierlo, ha preso una gran botta sul ginocchio. Ho preferito mettere Milenkovic, forze fresche. Penso sia solamente una contusione, niente di di grave".
Sui difetti da migliorare. "Non chiudere prima le partite è un nostro difetto, abbiamo perso tanto per strada. Quello che mi piace però è che continuiamo a creare. La voglia di incidere devono averla i ragazzi, e nei prossimi mesi sono sicuro che riusciremo a non portare più le partite in bilico fino alla fine".

PAGELLE
GOLLINI
- Il primo intervento rischia di regalare il vantaggio alla Samp con una respinta sbilenca, modello pallavolo, sulla testa di Rincon. Anche nella ripresa non sembra in serata per quanto riguarda le uscite, per il resto non ha certo occasione di riscattarsi visto che i blucerchiati, statistiche alla mano, non tirano mai in porta. 5.5
DODÒ - Sembra sempre che non riesca ad alzare i giri del motore, soprattutto nella seconda metà dell'incontro, anche se il feeling offensivo con Ikoné non è male. Nella ripresa non si fa vedere molto non affondando quando ne avrebbe la possibilità. 5.5
QUARTA - Capitano della serata (che bello, mi ha ricordato il Caudillo...), è autoritario quando contrasta con classe e autorevolezza gli avversari, soprattutto negli anticipi. Fa tremare il Franchi quando resta a terra dopo un contrasto con Amione. Incrociamo le dita. 7 (dal 71° Milenkovic - Entra a freddo ma prende subito il controllo della difesa senza rischiare niente. 6.5).
RANIERI - Il... Venuti della fascia sinistra, risulta meno sicuro del compagno di reparto; prova a sfruttare l'occasione di mettersi in mostra impostando le azioni dalle retrovie. Ci riesce quando trova Jovic in verticale che va in gol ma viene poi annullato per offside. Cresce e rischia poco comportandosi con ordine anche in situazioni di pericolo. I crampi un onore. 6+
TERZIC - Veloce e i suoi cross in area danno sempre la sensazione di essere pericolosi. In difesa deve fare poco ed è per questo che riesce a dare continuità alla fase offensiva. Su e in giù per la fascia ha giustificato l'interesse di molte squadre in Italia e all'estero. Con l'acquisto di Parisi, per esempio, potremmo anche accantonare il capitano. 6.5 (dall'83° Biraghi - Solo per la doccia gratis. SV).
AMRABAT - Prima partita da titolare dopo il ritorno dal Mondiale, si mette in mostra per la solita forza in mediana affidando la costruzione al compagno di reparto. Si ha la percezione che si senta troppo sicuro in più di un'occasione, mettendo a rischio il risultato soprattutto quando colpisce di petto in area piccola per Gollini costringendo il portiere a uscire a valanga su Rincon. Deve recuperare forma e minutaggio. 5.5 (dal 77° Bonaventura - Poco più di niente. SV).
DUNCAN - Si fa vedere molto e, come accade spesso, prova ad andare in verticale tagliando il campo con il suo mancino. Tocca tantissimi palloni rompendo spesso il gioco avversario. Dispensa saggezza tattica e filtranti che i compagni non hanno la freddezza di godersi a pieno. 7
IKONÉ - Alterna grandi giocate a qualche errore tecnico sulla linea esterna, però è sempre pericoloso e gli avversari gli prendono male le misure. Nel secondo tempo, come d'uopo, cala vistosamente fino a scomparire dal gioco offensivo, forse anche per la stanchezza. 6
BARAK - Inizia senza stupire, poi alla prima occasione utile spara al volo da dentro l'area e ci porta in vantaggio. Inizia la ripresa con una grande giocata, da vero trequartista, che libera Kouamè in area. Forse troppo spesso risulta poco "sfacciato" fuori dal fulcro dell'azione offensiva. In ogni caso la sua freddezza sotto porta è una manna dal cielo. 7 (dall'82° Castrovilli - Pian pianino rivede sempre il campo. SV).
KOUAMÈ - Una molla pronta a scattare in ogni momento, inizia impreciso ma col passare dei minuti si rende sempre più pericoloso. Il colpo di testa, da vero bomber, al 36° è il miglior guizzo. Riparte nella ripresa con la grande occasione che sbaglia sparando su Contini. Fa ammonire Murillo con una bella giocata sulla sinistra. Ripresa da onnipresente, Italiano fa fatica a fare a meno di uno come lui. 6.5
JOVIC - Il primo tempo del nulla; qualche sponda, poi segna ma l'arbitro annulla giustamente per fuorigioco. Allo scadere della prima frazione ha un'occasione clamorosa che spara fuori da tre metri dalla riga di porta. La prestazione in generale è tutt'altro da ricordare, anzi diciamo che tutti se la dimenticheranno presto e volentieri. Irritante. 5 (dal 71° Gonzalez - Nonostante sia al 30% della forma fisica, ci mette pochi minuti per far capire che perderlo a gennaio sarebbe quanto meno rischioso. Ha qualità che gli altri non hanno e prima di salutarlo, chi di dovere, ci pensi diverse volte. 6.5).

Ascoltando praticamente sempre varie emittenti, mi sono imbattuto sulle parole del nostro ex centrale difensivo Lorenzo Amoruso che, a Radio Bruno, ha snocciolato le seguenti parole: "Mi hanno detto che la Juventus finirà la stagione senza sanzioni e che nella prossima partirà con 30 punti di penalizzazione. Questo è quello che mi hanno riferito; probabilmente starò dicendo una stupidaggine ma mi è stato detto questo. Non vogliono alterare il campionato attuale e mi sembra anche giusto".
Vero? Falso? Sogno? Realtà?
Per fare chiudere "i' bandone", come si dice a Santo Spirito, sarebbero sufficienti; in fondo la speranza è sempre l'ultima a morire ed è impossibile, senza, trovare l'insperato.

Alla prossima; tanto garrisce sempre...