Ultima partita in casa per provare a raggiungere la matematica qualificazione ai sedicesimi contro i turchi del Basaksehir.

La Fiorentina ha parzialmente svolto il compito in quanto il primo posto nel girone sarebbe giunto soltanto con una vittoria con oltre tre gol di scarto. Ieri sera dovevamo vincere, lo abbiamo fatto, non convincendo, ma  comunque è un risultato che ci permette di proseguire nel nostro cammino. C'è ancora un turno per sperare di centrare il primo posto per evitare una retrocessa dall'Europa League, ma viste le condizioni di classifica e scontri diretti è facile pensare che non andrà così.

La vittoria è fondamentale, non solo in termini di classifica; prima di tutto perché arrivata contro una squadra che non aveva ancora subìto gol in Conference e soprattutto perché giunta dopo il rocambolesco e sanguinoso harakiri contro l'Inter. La cosa più importante però era quella di andare avanti; certo, se ripenso a quel pari casalingo col Riga (quando dopo il primo tempo potevamo chiuderla di goleada) e quanto ha inciso sul nostro cammino, monta una rabbia difficile da digerire. 

Anche ieri sera, come tutti i primi quindici minuti delle ultime partite, non era cominciata proprio bene. La squadra ben guidata da Emre, con un'azione assurda partita direttamente con l'assist del portiere avversario e finita col nostro a "farfalle" (fuori area a passeggiare), era passata inaspettatamente in vantaggio. L'infortunio tecnico che ha coinvolto Mandragora e Gollini potrebbe essere fatto vedere nelle scuole calcio con la dizione: "COSE DA NON FARE", oppure montarlo direttamente in una puntata storica di "Mai dire Gol". Disattenzioni già viste e riviste che in questa stagione stanno spesso mettendo in difficoltà la squadra. Sembra sempre, e questo lo si nota molto di più guardando la partita in televisione piuttosto che allo stadio, che l'approccio, mentale più che fisico, sia sbagliato. Bisogna che il team tecnico, ma soprattutto societario, nella lunga pausa durante il mondiale faccia un lavoro capillare sulla testa, sulle gambe e... sulla scrematura di alcuni elementi non ritenuti idonei, dopo un terzo di campionato e un intero girone di coppa, da mister Italiano.

Un capitolo a parte lo merita Gollini, irriconoscibile. Quando questa estate si parlava di un testa a testa fra lui e Milinkovic-Savic del Torino, ho sperato fino in fondo che l'ex Tottenham tornasse alla nostra casa madre. Era arrivato, ovviamente, per fare il titolare e riscattarsi dopo almeno un paio di stagioni in chiaroscuro. Sta gettando al vento questa opportunità con prestazioni non all'altezza. Anche quella di ieri sera è stata condizionata da un errore grave, un'uscita senza senso che ha permesso al Basaksehir di segnare un 1-0 quasi insperato, visto che poi le occasioni dei turchi sono state pressoché nulle. Non so se l'accantonamento del vecchio preparatore dei portieri sia uno dei motivi per cui non si sono visti risultati nell'immediato, ma, oltre ad allenamenti probabilmente più specifici, ci vuole tanta umiltà da parte del ragazzo che dimostra, mentalmente, di non alzare lo step della sua carriera.

Altro capitolo della notte del Franchi riguarda Luka Jovic, finalmente protagonista con una doppietta che mancava dai tempi d'oro dell'Eintracht. La copertina poteva essere sua se...
Piccola, piccolissima postilla.
Ci fate caso che anche quando potremmo esultare per un risultato positivo, la ribalta della scena viene "carpita" da problemi che, a volte, vanno aldilà del mero aspetto tecnico? Saremo noi fiorentini, sempre polemici e mai concilianti, a vedere il pelo nell'uovo? Oppure vorremmo sempre una quadratura del cerchio improbabile da raggiungere?
Mah...
II serbo sembra, se "Dio vole", aver ritrovato familiarità col gol e questa è una notizia non da poco in considerazione del nostro contagocce nel "buttarla dentro". Il primo gol segnato è da attaccante vero, i cosiddetti facili che però vanno sempre insaccati, taglio che supera il difensore e scivolata vincente. Il secondo è da opportunista, della serie "quando ci va ci vole". Piccola nota stonata, eccoci "all'acqua", quell'esultanza con le mani alle orecchie.
Avrei fischiato, lo confesso, e forse, nel momento della sostituzione, gli avrei dato anche di "bischero". Non posso che essere, nuovamente, arrabbiato per l'atteggiamento del serbo nei confronti dei tifosi. Ci faccia sapere se il gesto di toccarsi i lobi significa "maremma imprurita, che pizzicore", oppure altro, evidentemente, perché disturba particolarmente il comportamento. 
Qualcuno in società gli faccia capire che forse è meglio evitare di aizzare la gente, sarebbe cosa buona e giusta. Tra l'altro, nel momento dell'esultanza, ho notato come tutto il gruppo, panchina compresa, abbia accerchiato il ragazzo (sottolineo che il primo sia stato Cabral), e che Bonaventura gli abbia tolto le mani dalle orecchie. L'intelligenza, quella mostrata anche nelle parole che il centrocampista ha rilasciato in questi giorni parlando della situazione viola e di Vlahovic, è sempre ben accetta, anche nel mondo del calcio.
Di solito, invece...
Come di consueto, "capatina" in Sala Stampa "Manuela Righini" all'Artemio Franchi con il nostro allenatore. "Credo che stiamo cercando di reagire a questo inizio non bello e oggi qualcosa l'abbiamo messo in pratica. Aver reagito a quella bruciante sconfitta in campionato mi fa piacere, siamo contenti". Sulla domanda per l'obiettivo raggiunto: "Partiti male anche in Conference, abbiamo dovuto accelerare dimostrando anche grande orgoglio vincendo fuori e in casa. Dopo la prossima gara vediamo, l'obiettivo era superare il girone. Abbiamo dimostrato di saper reagire e siamo stati bravi". Inevitabile un giudizio su Jovic tra gol ed esultanza: "Il fatto che sta iniziando a fare gol ci fa ben sperare, sta crescendo fisicamente. Lo dovevamo aspettare e ci sta ripagando. Può stare dentro la partita anche in maniera più dinamica ed è in crescita. La sua esultanza non è polemica, è sensibile, ci tiene a far bene e dobbiamo cercare di essere più sereni tutti. Lo dico serenamente che quell'esultanza è per andare oltre a qualche critica eccessiva su di lui che però ci può stare. E' il suo modo di esprimersi". Sulla papera difensiva sul gol preso direttamente dal rilancio del numero uno turco: "Sapevamo del loro portiere con questa dote della palla sopra e secondo me ci doveva essere uno scambio di uomo tra Igor e Mnadragora ma c'è stata una lettura sbagliata e come sempre c'è stato il gol". Infine, prospettive sulle ultime partite di campionato prima della lunga sosta: "Noi abbiamo meno punti di quelli che meritavamo, punti persi in maniera ingenua. Dobbiamo cercare di reagire a una classifica non bella. Dobbiamo farlo contro una squadra che in casa fa punti e noi fuori meno. Mi aspetto un avversario tosto perché conosco quell'ambiente e lì è difficile per tutti".

PAGELLE
GOLLINI
- Il Basaksehir non gli porta certamente fortuna dopo la frittata della partita di andata. Calcola male i tempi dell'uscita e si fa superare da Aleksic sul gol abbandonando l'area di rigore come quando i bimbi lasciano la mano dei genitori al parco giochi. Per il resto, tutto bene...: 5.
DODÒ - Sembra che la fascia destra sia infestata dai mostri di Halloween: chi ci gioca regredisce! Non spinge moltissimo, pur facendo buona guardia sull'attaccante, e nel secondo tempo si eclissa: 5,5.
MILENKOVIC - Errore grave di posizione sulla rete incassata in apertura quando tiene in gioco Aleksic, che ringrazia, e s'invola verso il gol del vantaggio. Stende Biglia (che dovrebbe avere la mia età...) a metà campo rimediando il giallo. Serata non brillantissima: 5,5.
IGOR -  Anche lui è tagliato fuori dal rinvio del portiere turco che propizia il primo gol, sbagliando completamente l'anticipo e la comunicazione con Mandragora. Lascia sempre alcune insicurezze: 5,5.
TERZIC - Il migliore della difesa per abnegazione e propulsione offensiva. Spinge come un forsennato, non disdegnando la fase difensiva, mettendo alcuni traversoni interessanti: 6+. (dal 83' Biraghi - Avvia un buon contropiede chiamando al tiro Cabral. Buon impatto: 6).
MANDRAGORA - Mamma li turchi! Battuta scontata quando perde Aleksic nell'azione del vantaggio. Fatica non poco a imporsi nella manovra del primo tempo in un ruolo a lui assolutamente congeniale nel nuovo 4-2-3-1. Non va troppo diversamente nella ripresa quando pecca anche in precisione: 5.
AMRABAT - Va un po' meglio rispetto al 'dirimpettaio" di reparto, soprattutto mettendo muscoli e caparbietà nell'interrompere le iniziative avversarie. Cresce alla distanza: 6.
BARAK - Parte benino, proponendosi, però sul finire di primo tempo tende a nascondersi. Sembra che non riesca a trovare mai la posizione congeniale come quando a Verona era diventato un crack. Non arriva il cambio di passo nel secondo tempo, semmai la sostituzione: 5. (dal 75' Bonaventura - Appena entrato manda fuori di poco dopo l'occasione di Ikonè, poi si limita ad alimentare il palleggio. Professionista esemplare: 6).
KOUAMÈ - Intanto mettiamo subito i puntini sulle i: se tutti avessero la sua voglia e spensieratezza, probabilmente avremmo altro di cui parlare, invece di insistere sempre sulle motivazioni. Punto due: è in scadenza di contratto. Dopo essere stato sul piede di partenza, non facciamo come con Lui che poi è andato da Lei. A buon intenditor... Su invito di Saponara alza sopra la traversa nella prima occasione viola, poi sforna l'assist del pareggio per Jovic. Comincia la ripresa con una bella sponda per Jovic, che è però in fuorigioco, poi propizia il gol del 2-1. L'anima dell'attacco viola: 7.
JOVIC - Resta in ombra fino al momento del gol quando è bravo a farsi trovare puntuale sull'invito di Kouamè. Non altrettanto preciso sul successivo pallone che alza sopra la traversa ma soprattutto sull'assist che di lì a poco gli offre Saponara a poco più di due metri dalla linea di porta. Nella ripresa prima spreca, ma in offside, poi capitalizza ribadendo in rete il gol del vantaggio. Non è ben chiaro se le esultanze restano al veleno (da qui la spiegazione di qualche fischio al cambio) ma quel che più conta è la doppietta. Sembra più omogeneo con il gruppo: 7. (dal 70' Cabral - Gli basta poco per offrire un assist d'oro per Ikonè che colpisce malissimo, mentre su invito di Biraghi è il portiere turco a uscire bene sul suo tentativo di pallonetto. Reattivo: 6).
SAPONARA - Caracolla, come succede spesso quest'anno, tra la fascia di pertinenza e la trequarti. Un buon traversone dalla sinistra manda al tiro Kouamè poco dopo il decimo. Si ripete a dieci minuti dall'intervallo con un'ottima idea che Jovic non concretizza da ottima posizione. Conferma la propria classe e precisione al cross in occasione del gol del raddoppio: 6,5. (dal 75' Ikoné - L'occasione che si divora a porta vuota sull'invito di Cabral dalla sinistra parla da sola. Sembra, comunque, più vispo: 5,5).
ITALIANO - L'avvio è sulla falsa riga del 4-2-3-1 con Barak dietro a Jovic e con Saponara preferito da titolare sulla sinistra. Sprecate troppe occasioni, dopo il vantaggio ancora con Jovic in apertura di secondo tempo, dà spazio prima a Cabral poi a Bonaventura e Ikonè. Le occasioni per arrotondare il risultato ci sarebbero, ma sotto porta manca ancora una volta cattiveria: 6.

PUBBLICO: Poco meno di quindicimila spettatori non impediscono alla Fiesole di essere sempre al fianco dei ragazzi anche dopo le tossine amare della partita contro l'Inter. Firenze non tradisce mai.

Guardiamo se riusciamo a cambiare la musica di uno spartito sempre troppo altalenante. Bisognerebbe ricordarsi, ogni volta che siamo tentati di reagire nello stesso vecchio modo,  e chiedersi se vogliamo essere prigionieri del passato o piuttosto pionieri del futuro.
Del resto, non si può tornare indietro e cambiare l'inizio, ma si può certamente iniziare da dove siamo e cambiare il finale.

Alla prossima; tanto garrisce sempre...