Trasferta in terra felsinea dopo l'amara partita di giovedì in Conference League.
Un vecchio cronista affermava che commento, ma soprattutto pagelle, andavano fatte dopo aver sbollito poiché le valutazioni potevano essere avventate.
Degno del miglior bastian contrario, per la prima volta decido, dopo il triplice fischio di un pessimo e irritante Orsato, di buttare giù tutta la rabbia e l'adrenalina cercando di essere, come sempre, obiettivo e... giudizioso più che giudicante.
Leviamoci subito il dente!
Il gol del 2-1 del Bologna doveva essere annullato per evidente fallo, tra l'altro dopo un colpo sulla testa, subìto da Quarta. 
Ci leviamo anche il secondo?
Non cercherò mai scuse e alibi non andando a vedere, innanzitutto, la prestazione. Cerco di partire, come ho sempre fatto, dal presupposto che gli arbitri possono sbagliare: con la Var devono farlo meno. 
"Datemi il mio e poi se ne parla" - ricordava un ex allenatore viola, ritiratosi da tempo nella sua Ascoli.
Con la giacchetta nera di Schio non abbiamo molta fortuna e probabilmente quello che irrita è quel suo modo di fare che a noi gente di campagna "non sta bene a mano". Forte con i deboli e debole con i forti. Non andare a rivedere l'evidente fallo è stato un atteggiamento supponente che ha indispettito non solo i calciatori ma anche il proseguimento di una partita fino ad allora corretta. 
Luca Marelli, ex arbitro, ha spiegato che: "L'intervento è irregolare, c'è poco da discutere. Orsato però lo valuta soggettivamente come non fallo. A mio parere è fallo di Kasius su Quarta".

S O G G E T T I V A M E N T E...
L'espulsione di Igor sacrosanta in quanto, nonostante il pallone fosse uscito in fallo laterale, l'intervento tipico da film di Luc Besson, era da sanzionare senza se e senza ma.
Difficilmente parlerò, nella mia rubrica, della direzione arbitrale se non quando ci saranno errori veramente marchiani come quello di oggi.
La prestazione è stata in linea con quella delle ultime partite. Abbiamo avuto il merito di passare in vantaggio con una "giochessa" di Saponara per poi subire il pareggio e il sorpasso su due contropiedi ben orchestrati ma da suicidio collettivo.
Ci siamo imborghesiti? 
Italiano, tra le altre, in sala stampa ha dichiarato che: "Sono preoccupato perché non vinciamo le partite, siamo superficiali dietro e poco incisivi davanti. Un cross di Venuti con un po' più di voglia lo mettevamo in porta. Perdiamo immeritatamente ma perdiamo".

V O G L I A... S U P E R F I C I A L I...
Sono queste le circostanze che fanno di una squadra un gruppo, di un singolo un'anima, di una sconfitta una ripartenza. Napoleone Bonaparte affermava che "Il coraggio non è la forza di andare avanti, quanto piuttosto andare avanti quando non si hanno più le forze". 
Non ci si ferma mai quando siamo stanchi, ma quando si è finito. In fondo anche lo sport insegna che è nel momento della decisione che si forgia il destino.
Guardiamo l'allenatore di che pasta è fatto dopo la prima vera grande difficoltà da quando è arrivato a Firenze. Anche la scuola, di prossima riapertura, insegna che le materie vanno studiate per gradi...

TERRACCIANO - Dopo le fatiche di coppa, si rivede il titolare della scorsa stagione. Tutto l'anno si pensa di andare avanti così?Ottima l'uscita su Arnautovic lanciato a rete, dopo aver "uccellato" la difesa, nel corso del primo tempo. Non riesce a fare il miracolo su Barrow che si presenta in solitaria dopo l'errore madornale di Igor. Incolpevole sulla deviazione vincente del 9 austriaco che vale la seconda sconfitta consecutiva fuori casa. Attento, poco dopo, ancora sull'attaccante: 6. Baluardo!
DODÒ
 - "Per Dodò è una roba seria al polpaccio. Speriamo non resti lontano tanto tempo. Purtroppo a giocare ogni giorno, a qualcuno si dà minutaggio per far aumentare la condizione. Era in grandissima crescita, purtroppo lo perderemo per un po' di tempo". Queste le dichiarazioni post-gara per un infortunio che potrebbe essere serio. Si propone con continuità arrivando anche al tiro dentro l'area, poi è costretto a uscire in barella: 6. Sculato! (dal 45' Venuti - Nell'azione del raddoppio rossoblù, pur essendo irregolare, non riesce a chiudere su Arnautovic. Impreciso in fase d'appoggio come spesso accade: 5. Impalpabile!).
QUARTA - Il migliore della difesa. Si è rivisto finalmente come lo avevamo conosciuto. Si segnala con un colpo di testa, verso il tramonto del primo tempo, che impegna severamente Skorupski. Comincia bene la ripresa con una chiusura perfetta su Barrow lanciato in contropiede ma soprattutto facendosi trovare al posto giusto, nel momento giusto,  sul cross di Saponara per il vantaggio viola. Rimedia un colpo da Kasius che però l'arbitro non segnala lasciando parole al vetriolo al dirigente Pradè: "Siamo incazzati neri!": 6,5. Baluardo!
IGOR
 - Dopo un anno di rendimento monumentale sembra involuto. Da baluardo a cartongesso! Gli errori di Bologna sono da ricondurre verosimilmente a un calo di attenzione; già da qualche partita il brasiliano è meno brillante oltre a due espulsioni rimediate in questo primo segmento di stagione. Errore macroscopico, alla "via col liscio", che consente a Barrow di pareggiare. Chiude da espulso, con un intervento sciocco e inutile, una giornata no che non viveva da tempo: 4. Irritante!
BIRAGHI
- Il capitano è sempre l'ultimo a mollare e a mostrare la faccia sempre e comunque. Mette una buona pezza su un tentativo di Barrow, a inizio gara, appena dentro l'area di rigore. Raramente sfonda dalla sua parte anche se nella ripresa con Saponara qualche trama migliore l'abbiamo notata. Troppo poco: 5,5. Avulso! 
BARAK
- Pronti via e, arrivato gli ultimi giorni di mercato, le ha giocate tutte. Troppe. Si vede subito che risulta essere meno preciso rispetto alle scorse uscite facendo fatica a entrare nel vivo della partita forse per i primi segnali di stanchezza. Più lo vedo e più sostengo che il suo ruolo e la sua "zolla" dovrebbe essere altrove: 5,5. Riposo! (dal 70' Ikonè - Meglio non dica niente! Tutte le volte è un copia incolla del giudizio precedente. Come sempre,  nessun lampo nella mezz'ora finale in cui servirebbe tutt'altra intensità: 5. Bona!).
AMRABAT - Ricomincia sempre da dove si è fermato dal match precedente (sicuri si fermi?). Il pensiero è più veloce delle gambe e questa dovrebbe essere sempre la condizione mentale per arrivare prima. È quasi sempre vincente nei duelli seppure a inizio secondo tempo sia costretto a ricorrere al giallo per fermare Soriano. Perde veemenza col passare del tempo pur non sfigurando: 6. Predicatore! (dal 85' Mandragora - Non pervenuto: SV).
BONAVENTURA - Averlo in campo è sempre segno di garanzia e sollievo. La palla, come di consueto, è in cassaforte. Suo il primo tiro, dopo aver saltato di netto un avversario, con mira troppo alta. Cerca di alzare il pressing e si rivede con un tiro al volo che abbatte nientepopodimeno che Pitbull Medel. Anche se non è continuo, come al solito, si salva: 6. Esempio!
KOUAME
- Abbastanza in ombra, nonostante qualche sgroppata, in un primo tempo veloce, si fa ricordare per un'ammonizione presa in avvio di ripresa. Si accende con un'iniziativa personale murata dalla difesa del Bologna più per inerzia che per vera convinzione. Finisce la sua gara da prima punta senza grandi occasioni pur rivelandosi il più volenteroso: 5,5. Orgoglio! (dal 85' Cabral - O lo mette prima o lo tiene in panca: SV).
JOVIC  - Rispetto ad altre uscite, viene a prendersi il pallone anche vicino al centrocampo proteggendo bene la palla per far ripartire l'azione. L'invito al tiro di Dodò, con un bello scavetto, è bello stilisticamente ma sembra fine a sé stesso in quanto, nei restanti minuti, si eclissa. Nel secondo tempo resta oggetto misterioso di un attacco quasi mai incisivo. Negli ultimi 20 minuti, con la squadra passata al 4-2-3-1, funge da trequartista. Arnautovic è mezzo Bologna e un centravanti; lui no: 5. Abulico!
SOTTIL
 - Si vede subito che manca benzina o voglia. Non salta mai il diretto avversario e, troppe volte, "è per le terre" come nella filastrocca del giro giro tondo. Pochi spunti che lo liberino dalla marcatura cercando la consueta superiorità mai abbozzata. Esce per problemi fisici alla fine dei primi 45 minuti. Forse sarebbe uscito ugualmente: 5. Scarico! (dal 46' Saponara - Grande numero dalla sua parte, dopo aver saltato con una volée il difensore, con il traversone basso per Quarta che appoggia in rete per il momentaneo e illusorio vantaggio. Appena meglio rispetto all'ultima partita anche se sembra il lontano parente del giocoliere dell'anno passato: 6. Illusion!).

ITALIANO - Ha fatto autocritica, anche pesante prendendosi gran parte delle responsabilità sulla debacle, nel dopo Bologna. Ci ha messo la faccia, mettendo il petto in fuori, per difendere i propri ragazzi oppure, nelle segrete stanze dello spogliatoio, per metterli al muro dopo una partita nata male, incanalata bene e finita peggio. Sarebbe bello se ogni tanto, anche sporadicamente, facesse la stessa operazione la società dicendo: "Forse, forse, forse anche noi abbiamo sbagliato qualcosa". Resta più o meno sulle indicazioni dell'ultima formazione, quella scesa in campo contro il Riga, ma anche questa volta i ragazzi appaiono troppo compassati come avvenuto quasi sempre, tranne che con Napoli e Juventus. Mentalità? Appagamento? Da cosa poi non si riesce a capire visto il buon campionato dello scorso anno figlio di un piazzamento, il settimo, accettabile in confronto al nulla del periodo di Iachini, ma poco più. Sopravvalutati tutti? Gli infortuni di Dodò e Sottil non facilitano le cose obbligandolo a inserire Venuti e Saponara. Incassato l'uno-due bolognese, e la rabbia per il fallo non chiamato su Quarta, prova Ikonè al posto di Barak lanciando inequivocabili segnali di cambio modulo prima che Mandragora e Cabral prendano il posto di Amrabat e Kouamè quando i giochi sembrano però già fatti. La seconda sconfitta stagionale è figlia di una decisione arbitrale molto discutibile ma l'apatia generale sembra la stessa di giovedì scorso e di altre volte quando invece la tranquillità la doveva fare da padrona. Subire i contropiedi quando sei in vantaggio e in trasferta è da suicidio tattico: 5. E ora?

PUBBLICO: Vedere oltre 1.500 tifosi gremire il proprio spazio all'interno del Dall'Ara lascia un senso di vuoto. Più di questo... Un pensiero particolare a Matteo, figlio di un carissimo amico, che per la prima volta andava "a vociare" in trasferta. Ti sono nel cuore, rigorosamente viola, ragazzo; sai quante ne ho vissute! Il ritorno sembra non arrivare mai...

Di queste topiche, proposte in serie, una parte di colpa ai limiti dei giocatori e quanto, in un'ottica più globale, invece alle scelte societarie? Nel finale del calciomercato si poteva osare di più? Dire che Ranieri è rimasto perché gode della massima considerazione è come confondere il Lupo con Cappuccetto Rosso. Con un bilancio a posto si poteva fare un anticipo di cassa per cercare il crack? Si è sottovalutato un campionato anomalo vista l'intensità e si è sovrastimato un gruppo quando serviva poco per corredare?
E ancora, l'allenatore che percentuale di responsabilità si prende? Ha affermato che "scatterà l'allarme se fra 6-7 partite continueremo su questa strada". Solo? Ora è nelle regole del gioco?
Per il momento non resta che prendere atto di un altro giro a vuoto, sul quale non è possibile puntare il dito contro una persona soltanto. Sia chiaro che le stesse domande me le sarei poste anche se invece di 6 avessimo avuto 7 punti: un pareggino non avrebbe certo discostato la realtà. Queste domande, ne sono certo, se le farà anche la società dal suo interno, a maggior ragione dopo aver visto, con gioia, tutto il vertice presente fisicamente accanto alla squadra.

Porre interrogativi è sempre una crescita; valutarne gli aspetti, su tanti interrogativi, un accrescimento. Del resto, le "non risposte" vanno valutate ancora meglio delle risposte.
Resto in attesa.
Alla prossima; tanto garrisce sempre...