Storie di calcio - III stagione - VII episodio

1988:

  • George Bush Senior diventa il nuovo presidente degli Stati Uniti d'America.
  • Bernando Bertolucci vince nove premi Oscar con il film "L'ultimo imperatore."
  • Dopo otto anni e quasi un milione di morti, termina la guerra tra Iran ed Iraq.
  • In estate, gli italiani scoprono una brutta sorpresa nelle spiagge dell'Adriatico: il mare è infestato dalla mucillagine.

Nel frattempo, le radio trasmettono senza tempo una canzone destinata a diventare il tormentone estivo di quella calda estate:
Don't worry be happy
Ovvero:
Non preoccuparti, sii felice.

È il clima che si respira a Converciano, la nazionale di Azeglio Vicini è pronta a partire per la Germania Ovest per disputare l'europeo del 1988.
Dopo il deludente mondiale messicano del 1986, chiusosi con una cocente eliminazione agli ottavi per mano della Francia di Platini, la FIGC decide di porre fine all'avventura di Enzo Bearzot autore della vittoria del mundial spagnolo del 1982 e di affidare la panchina a Vicini proveniente dell'Under 21.
Oramai i giocatori come: Scirea, Zoff, Cabrini, Paolo Rossi, Causio, Antognoni sono soltanto un ricordo lontano.

Inizia una nuova rivoluzione. Il commissario tecnico inserisce nuovi innesti, l'Under 21 contava nuovi protagonisti come: Zenga, Maldini, Francini, De Napoli, Donadoni, Giannini, Mancini e Vialli. Una selezione che per molti era considerata la più forte di tutti i tempi.
Il gruppo era completato da grandi uomini: Ancelotti, Ferrara, Bergomi, De Agostini, Ferri, Altobelli e Franco Baresi voluto fortemente dal CT italiano.
Si capisce che sarà una lunga salita perché l'urna ci consegna un girone difficile con la Germania Ovest che contava campioni come: Rummenigge, Matthaüs, Brehme, Völler e Klinsmann. Poi c'era la Danimarca capitanata da Michael Laudrup e Elkjaer e infine la Spagna che aveva un portiere molto promettente: Andoni Zubizarrieta.
Vicini non ha paura perché può contare un bel gruppo compatto pronto per disputare un ottimo europeo.
La prima sfida è con la Germania Ovest padrona di casa. Dopo un primo tempo equilibrato, Mancini porta avanti gli Azzurri sfruttando un assist di Donadoni. Vicini lo ha dato tanto fiducia nonostante i dubbi e le critiche della stampa. L'astro nascente della Sampdoria ha esultato in maniera polemica dopo la rete del vantaggio nei confronti dei giornalisti.
I tedeschi non si arrendono e trovano subito il pareggio: Zenga tiene troppo la palla e il fiscale e casalingo arbitro Hackett concede una punizione a due in area.
Si presenta Brehme che con molta facilità trova l'1-1 finale.

Con la Spagna è già l'ultima spiaggia. Gli Azzurri disputano un match sontuoso con Ancelotti dominatore del centrocampo. Conduce la gara per lunghi tratti e trova il goal con Vialli al 73esimo. L'attaccante, servito da Altobelli, firma l'1-0 con un preciso diagonale di sinistro.
Con la Danimarca è ancora più bello. La squadra di Vicini batte per 2-0 la Danimarca (a segno Altobelli e Agostini) e chiude il girone al primo posto a pari merito con la Germania. 

Il penultimo ostacolo si chiama: Unione Sovietica. L'appuntamento si presenta con grande entusiasmo, un gioco apprezzato dalla stampa e dai tifosi. 
A Stoccarda, i sovietici sono molto più forti e regola l'Italia con un sonoro 2-0 firmato da Litovchenko e Protasov. L'URSS vola in finale contro i Paesi Bassi (futuri vincitori della manifestazione europea) e per noi sarà una bestia nera.
Sono gli ultimi anni del comunismo e dal 1991 nascerà ufficialmente la Russia con Boris El'cin presidente. Vicini esce dall'europeo con qualche rimpianto, voleva a tutti i costi quella finale. Il futuro della nazionale è in buone mani in vista dei mondiali del 1990, le cosiddette "Notti magiche."

Don't worry be happy è stato l'inno dell'avventura italiana in Germania. Le difficoltà in quel girone era stata solamente una sfortuna che però e diventata fortuna.
Una mezza felicità che poteva avere un esito diverso.

Un abbraccio Pasqui