L'Inter ha alzato il muro per la prossima stagione, assicurandosi Diego Godin, uno dei centrali più forti al mondo, pronto a sostituire Miranda e a costituire con Skriniar e De Vrij una delle difese più invidiabili in circolazione. 

L'uruguiano quasi 33enne non ha certo bisogno di presentazioni. Ha vinto tanto con l'Atletico di cui è capitano e ha portato a livelli altissimi anche la sua nazionale, anche lì indossa la fascia. Un leader vero dunque, come volevano Marotta ad Ausilio per la nuova Inter. Un esperto che possa affiancare giovani talenti e che impartisca in loro la cultura vincente.

Un colpo a zero "alla Marotta" pianificato però da tempo e sotto traccia dall'abile Piero Ausilio. Godin è pronto a sostenere ad inizio febbraio le visite mediche di rito per poi essere ufficializzato a giugno come fu per Asamoah, tanto per citarne uno, lo scorso anno. 
Al di là del colpo di mercato in sé per sé, ciò che risulta nascosto dietro l'affare Godin è un altro grande indizio di mercato, rivolto verso la panchina e il possibile sostituto di Luciano Spalletti, sempre più lontano dall'Inter che verrà.

L'arrivo di un cultore del "cholismo", forse l'emblema stesso di questa filosofia di calcio porta sempre più a pensare che l'anno prossimo sarà Diego Pablo Simeone a guidare i nerazzurri; squadra del suo cuore, il Cholo non ha mai nascosto la sua volontà di allenare l'Inter un giorno.

Ebbene quel giorno adesso potrebbe essere vicinissimo, con Godin che ha aperto la strada per l'investitura. L'Inter "cholista" sta prendendo forma.