"Te lo avevo detto di non buttare via i soliti 5 euro per la tua fissazione con l'Inghilterra. Ricorda che i 'vecchi' dicevano che assai vince chi non gioca...".
E così, al triplice fischio dell'arbitro, oltre alla delusione per l'eliminazione dei Leoni Inglesi, ho dovuto "sorbirmi" anche la romanzina.
Ci arriveremo più tardi, come al solito. Adesso sarà il caso di dare un'occhiata alle ultime sulla Juventus.

Come sottolinea il "Corriere della Sera", gli inquirenti sono alla ricerca delle squadre che, compiacenti, intrecciavano rapporti con la società bianconera. Nel "Granducato", al momento,  non ci sono indagati, ma i pubblici ministeri torinesi stanno valutando, in queste ore, se inviare gli atti alle procure competenti. Tra le carte spuntano le trattative più disparate, tra cui quella con il Pisa, per Stefano Gori, finito alla Juve per 3,2 milioni di euro, con la contestuale cessione, alla medesima società, di Leonardo Loria, per 2,5 milioni di euro. Per gli inquirenti, inequivocabilmente, si tratterebbe di prezzi gonfiati ad arte. Inoltre Gori non è mai stato utilizzato da nessuna squadra della Juventus e, dopo solo sei mesi, è stato girato in prestito sempre al Pisa. Anche il prezzo di Loria non torna agli inquirenti, soprattutto se si pensa che tutto il parco giocatori dei nerazzurri aveva un valore di 16 milioni. Fra la società della "Torre Pendente" e la Juventus non è passata inosservata nemmeno un'intercettazione dove Paratici cerca di convincere il Presidente Corrado per portare l'attaccante Lucca in bianconero. Altre società toscane nel mirino sono Empoli e Grosseto. 
Tra le vicende in cui è coinvolta la Juventus, in un periodo in cui i bianconeri sono certamente nell'occhio del ciclone, c'è anche quella legata alle cosiddette "plusvalenze fittizie". Come riferisce "La Gazzetta dello Sport", nel mirino della Procura di Torino ci sono ben 22 operazioni di mercato condotte dal club bianconero, che coinvolgono nomi più o meno noti. Si va dallo scambio tra Arthur e Pjanic col Barcellona a quello tra Caldara e Bonucci con il Milan, affari cosiddetti "a specchio" e cioè senza o quasi movimentazione reale di denaro.
Nel mirino anche cessioni di giovani a cifre importanti che, proprio per questo, vengono considerate sospette visto l'effettivo valore dimostrato da questi ragazzi. Un esempio assolutamente emblematico è la vendita di Simone Muratore, ceduto all'Atalanta per 7 milioni di euro nel 2020 nonostante le poche presenze in Serie A totalizzate fino a quel momento. 
In risposta a una sciocca e pretestuosa insinuazione di un presidente di serie A, divenuto senatore della Repubblica, c'è il dovere di segnalare che tra le ventidue operazioni incriminate nessuna riguarda la Fiorentina.
Il Codacons comunica, nella giornata di ieri, che "Dopo la richiesta di rinvio a giudizio recapitata ai vertici della Juventus compreso il club come persona giuridica, sta preparando un'azione collettiva in favore degli azionisti della società. Le ipotesi accusatorie sono "false comunicazioni sociali", "manipolazione del mercato", "dichiarazioni fraudolente con utilizzo di fatture per operazioni inesistenti", di conseguenza, tutti gli azionisti che hanno acquistato e/o mantenuto nel portafoglio i loro titoli potrebbero essere stati lesi nei loro diritti ed interessi economici". 
Sul sito del Codacons "è disponibile il modulo di nomina di persona offesa che ciascun aderente può scaricare e inviare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino al fine di segnalare, con questo primo atto, la propria posizione alle Autorità".
La macchia dell'olio si sta diffondendo sempre più...

Chiusura con un pensiero politico, che conferma come nel calcio, qualche volta, avere la schiena dritta e la coerenza delle proprie idee alla lunga paghi. Mi riferisco alla questione legata al pagamento delle tasse e alla richiesta di rateizzazione che alcuni club, a cominciare dalla Lazio, avevano fatto per dilazionare i contributi da versare alla Lega di A entro il prossimo 22 del mese. Un aspetto sul quale la Fiorentina ha sempre battuto la strada maestra della contrarierà incassando lungo il cammino appoggi sempre più influenti: dal Ministro dello Sport Abodi a quello delle Finanze Giorgetti e, addirittura, fino alle parole della Premier Meloni, che si è detta contraria ad andare in soccorso a quelle società di calcio indebitate. Non ci sarà perciò, come ampiamente e dettagliatamente scritto e preventivato, nessuna legge speciale. Tre giorni prima di Natale, alla naturale scadenza, i club potranno effettuare i versamenti fiscali, come una qualsiasi società, in 60 rate per 5 anni pagando però una sanzione del 3%. Cifra prevista nella legge di Bilancio. 
Una vittoria della linea viola, che vale molto più di tre punti, anche se non si tratta di un campo di calcio.

In Qatar...
I quarti si aprono con l'eliminazione sorprendente dei verde-oro. Al termine di una vera e propria battaglia, è la Croazia a spuntarla ai calci di rigore, in maniera davvero incredibile.
Fin dai primi minuti il più pimpante in campo è senza dubbio Vincius Junior, cercato con insistenza in particolare dai centrali difensivi, con lanci lunghi e precisi. Il copione è affidarsi alla stella del Real Madrid, pronto a puntare e superare Juranovic, per poi decidere come concludere l'azione. La Croazia, dal proprio canto, prova a difendersi con ordine, in maniera compatta: le due squadre sono corte e per i primi minuti tendono soprattutto a studiarsi, senza rischiare più di tanto.
Il primo squillo arriva al 20°, ovviamente grazie a Vinicius, che scambia veloce con Richarlison: conclusione e salvataggio di Gvardiol. I brasiliani provano a divertirsi come con la Corea, ma la Croazia non si distrae e ha un'altra tempra. 
Prova addirittura a spaventare i brasiliani con Perisic e Modric, ma Alisson non viene praticamente mai impensierito. Il cronometro scorre e le individualità brasiliane continuano a scontrarsi contro la compattezza della squadra "a scacchi": non emergono emozioni degni di nota e la prima frazione si conclude sullo 0-0. Non poteva essere altrimenti.
Nel secondo tempo l'inizio arrembante del Brasile mette in difficoltà la Croazia, ma Gvardiol, ancora una volta, si distingue per puntualità e precisione, sia con la palla tra i piedi che, soprattutto, in copertura. E' un vero e proprio muro e le individualità brasiliane non riescono a superarlo.
Nonostante ciò, la squadra di Tite è senza dubbio più brillante rispetto alla prima frazione: i verdeoro arrivano con maggiore frequenza nell'area croata e sfiorano la rete al 54° con Neymar; passaggio filtrante di Richarlison, tiro di sinistro con ottimo intervento di Livakovic. Circa 10 minuti dopo l'estremo difensore croato si ripete nuovamente, questa volta su Paquetà, a dir poco lezioso dinanzi alla porta. Lo stesso ex Milan, appannato, ha un'altra chance ma risulta poco convinto e soprattutto poco preciso per superare uno come Livakovic, sempre attento.
Il cronometro scorre, i supplementari incombono e le due squadre, a tratti anche impaurite, quasi si concedono un minimo di riposo, attendendosi e non scoprendosi portando il pareggio "con gli occhiali" fino al 90°.
Nella prima frazione dei tempi supplementari uno degli squilli degni di nota è targato Croazia e si tratta dell'occasione più ghiotta per la squadra di Dalic in tutta la partita. Numero spettacolare di Ivan Perisic che supera Militao e offre a Brozovic che, quasi dal dischetto del rigore, conclude in maniera imprecisa, sprecando una chance davvero clamorosa.
Al 105° arriva il vantaggio del Brasile grazie, come al solito, a Neymar. La stella del Psg parte quasi da centrocampo e, dopo due scambi veloci, con Pedro prima e con Paquetà poi, si ritrova dinanzi a Livakovic che viene superato in surplace per depositare in rete il gol del vantaggio. La partita sembra praticamente finita con una Croazia stanca, che non riesce ad impensierire realmente un Brasile comunque compatto ed organizzato.
All'improvviso però, come era stato per Neymar, arriva la giocata della stella: Modric libera il contropiede croato in maniera sublime, Orsic si invola sulla sinistra, crossa per Petkovic e l'ex Bologna, fino a quel momento imbolsito, deposita in rete, con deviazione, il gol dell'1-1.
Si va ai calci di rigore dove l'estremo difensore croato e il palo di Marquinhos risultano decisivi.
Brasile-Croazia 3-5 (dcr)
Marcatori: 105' Neymar, 118' Petkovic.
CROAZIA (4-3-3) Livakovic 7.5; Juranovic 6.5, Lovren 6.5, Gvardiol 7, Sosa 5 (110' Budimir SV); Modric 7, Brozovic 5 (114' Orsic 7), Kovacic 5 (105' Majer 6); Pasalic 6 (72' Vlasic 6.5), Kramaric 5 (72' Petkovic 7), Perisic 6. 
Commissario tecnico: Dalic.
BRASILE (4-2-3-1) Alisson 6; Militao 6 (105' Alex Sandro 6), Marquinhos 5, Thiago Silva 6.5, Danilo 5; Casemiro 6, Paquetà 6 (105' Fred 6); Neymar 7, Raphinha 5 (56' Anthony 5), Vinicius 6 (64' Rodrygo 5); Richarlison 5 (84' Pedro SV). 
Commissario tecnico: Tite.


L'Argentina batte l'Olanda dopo i calci di rigore nella partita valida per i quarti di finale. Molina e Messi mandano avanti l'Argentina, ripresa dal neo entrato Weghorst. Ai rigori decisiva la realizzazione di Lautaro Martinez.
L'Olanda riparte dal solito assetto per sorprendere l'Argentina, che vara invece il 3-5-2; spazio per Lisandro Martinez e coppia offensiva formata da Messi e Alvarez. L'inizio dell'Albiceleste è convincente, con De Paul a cercare il vantaggio, mentre successivamente è Alvarez a cercare il bis su un'ingenuità di Noppert. L'Olanda spinge ma non riesce mai realmente a pungere, mentre dall'altra parte dal nulla, dopo 20 minuti, Messi si accende e sfiora il gol. L'equilibrio continua in maniera imperterrita, con Bergwijn a vanificare il gran lavoro di Depay, mentre è ancora De Paul a mettere in apprensione la retroguardia degli Orange. La gara ha bisogno di un lampo per illuminarsi e, come d'incanto, non poteva che arrivare da Messi. Il 10 argentino imbuca una palla perfetta per Molina, che sfugge a Blind. Van Dijk non contiene e per l'ex Udinese arriva un gol storico che sblocca il quarto di finale. La gara si incattivisce e fioccano i cartellini, con la Pulce a cercare il raddoppio pur senza convincere.
La ripresa inizia senza cambi con l'Olanda che prova a pungere sviluppando il gioco sugli esterni, ma Dumfries trova in Acuna un osso duro da fronteggiare. L'Argentina si regge sempre sulle giocate di Leo Messi, che su punizione sfiora l'incrocio dei pali e fa correre un brivido a tutta la tifoseria arancione. E' sempre un calcio piazzato a incidere, questa volta un rigore, guadagnato dall'incontenibile Acuna dopo una sgroppata sulla sinistra con tocco molto ingenuo del terzino interista che vale il penalty. Dagli 11 metri la Pulce impietrisce Noppert mettendola all'angolino per il suo decimo gol a un Mondiale eguagliando il nostro Batigol. E' festa biancazzurra sugli spalti con l'Olanda definitivamente alle corde. La reazione degli europei però c'è, e si concretizza dalla panchina con il colpo di testa di Weghorst che punisce una difesa mal posizionata su cross di Berghuis, che però poco dopo cestina una buonissima occasione che poteva significare già pareggio. L'Argentina trema, si blocca e infatti subisce il 2-2 a tempo scaduto, precisamente al minuto 101. Pezzella (come ha fatto Scaloni a preferirlo a Quarta è un mistero...) ingenuamente stende Weghorst al limite dell'area e l'Olanda pareggia con il suo gigante, liberato da Koopmeiners con uno schema da applausi del Mago in panchina. 
Gara che va ai supplementari.
Scottati dal gol preso all'ultimo secondo, gli argentini cercano una reazione, che si rivela scomposta, mentre l'Olanda con il nuovo assetto (4-2-4) continua a essere pericolosa in fase di transizione offensiva. Non piovono però occasioni da gol, visto che la stanchezza e la paura di perdere cominciano a farsi sentire. Messi ci prova, ma senza trovare il guizzo decisivo. I tiri in porta sono tutti della squadra di Scaloni, in particolare con Enzo Fernandez e Messi, ma i contropiedi olandesi sono sempre potenzialmente letali. Weghorst si immola anche in fase difensiva, il palo strozza l'urlo del gol in gola a Enzo Fernandez e si finisce ai rigori, dove Martinez ne para due e Lautaro regala ai suoi il passaggio in semifinale contro la Croazia.
Da segnalare la pessima figura di Paredes (espulsione che doveva essere sacrosanta) che scaglia il pallone verso la panchina avversaria così come quella dei giocatori argentini che, al termine della lotteria dagli undici metri, vanno in massa verso gli olandesi irridendoli con mossacce e linguacce.
Esempio di Fair play...

"Dopo avere analizzato i filmati di quanto accaduto sul campo, la Commissione disciplinare della Fifa ha aperto un procedimento contro la Federcalcio argentina per possibili violazioni degli articoli 12 ("cattiva condotta di giocatori e funzionari") e 16 ("ordine e sicurezza nelle partite") del Codice disciplinare durante la partita contro l'Olanda. Lo scrive il sito del quotidiano spagnolo Marca.
Il match dei quarti di finale è stato caratterizzato da episodi di tensione e da una serie di violenti alterchi o gesti plateali che hanno generato piccoli parapiglia nel concitato finale.
Olanda-Argentina 5-6 (dcr)
Marcatori: 35' Molina, 73' Messi, 83' Weghorst, 101' Weghorst.
OLANDA (3-4-1-2) Noppert 6; Timber 5, Van Dijk 4, Aké 6; Dumfries 5, F. De Jong 6.5, De Roon 5 (46' Berghuis 5), Blind 5 (65' L. De Jong 6.5); Gakpo 6 (113' Lang SV); Bergwijn 5 (46' Koopmeiners 7), Depay 6 (78' Weghorst 8.5). 
Commissario tecnico: Van Gaal
ARGENTINA (3-5-2): E. Martinez 8; Romero 5 (78' Pezzella 4), Otamendi 5, Martinez 5 (112' Di Maria SV); Molina 7.5 (106' Montiel 6.5), De Paul 6.5 (66' Paredes 5), Fernandez 5, Mac Allister 7, Acuna 7 (78' Tagliafico 5); Messi 7.5, Alvarez 6 (82' Lautaro 7). 
Commissario tecnico: Scaloni.


Il Marocco ha superato per 1-0 il Portogallo sorprendendo tutti con un successo storico per la Nazionale guidata da Regragui che accede a sorpresa in semifinale.
La prima frazione di gioco si apre con la squadra lusitana in forte pressing con un paio di azioni personali di Joao Felix, sempre chiuso molto bene però dalla difesa del Marocco. I portoghesi costruiscono molto finalizzando raramente anche grazie alle ottime parate di Bounou. In chiusura di primo tempo succede di tutto: al 42° l'incredibile errore di Diogo Costa (uno dei peggiori portieri visti in Qatar) e Dias permette a En-Nesyri di trovare la rete del vantaggio. Nei minuti successivi prima Bruno Fernandes sfiora il pareggio con un gran tiro che finisce sulla traversa, poi tutto il Portogallo protesta per un doppio episodio molto dubbio in area di rigore. Per l'arbitro, giustamente, non c'è nulla e allora la prima frazione di gioco si chiude con il Marocco in vantaggio per 1-0.
Il secondo tempo inizia come si era chiuso il primo: il Portogallo si spinge in avanti alla ricerca del gol, mentre il Marocco difende bene e cerca di ripartire in contropiede. Al 51° arriva la prima mossa di Santos: dentro Joao Cancelo e Cristiano Ronaldo al posto di Guerreiro e Neves. Al 64° grande occasione sui piedi di Bruno Fernandes, che però non centra la porta e manda alto il pallone. Nel finale l'entrata in campo di Leao sbilancia molto in avanti i lusitani che però non trovano mai lo spunto giusto per la rete del pareggio a causa di uno strepitoso Bounou.
Dopo 8 minuti di recupero e l'espulsione davvero sciocca di Cheddira, termina la partita: il Marocco vince e accede a una storica semifinale del Mondiale.
Portogallo eliminato e Ronaldo, in lacrime, che saluta il suo ultimo Mondiale e la sua carriera agonistica.
Marocco-Portogallo 1-0
Marcatori: 42' En-Nesyri.
MAROCCO (4-3-3) Bounou ,8; Hakimi 6.5, El Yamiq 7, Saiss 6 (57' Dari 6), Attiat-Allah 6.5; Amallah 6.5 (65' Cheddira 5), Amrabat 7, Ounahi 7; Ziyech 6.5 (82' Aboukhlal SV), En-Nesyri 7 (65' Benoun 6), Boufal 6 (82' Jabrane SV).
Commissario tecnico: Regragui
PORTOGALLO (4-3-3) Diogo Costa 4.5; Dalot 6 (79' Horta SV), Pepe 5, Ruben Dias 5, Guerreiro 5 (51' Joao Cancelo 6); Bernardo Silva 5, Ruben Neves 5 (51' Ronaldo 5), Bruno Fernandes 5; Otavio 5 (69' Vitinha 5), Goncalo Ramos 5 (69' Leao 5), Joao Felix 6.
Commissario tecnico: Santos

E così, come abbiamo iniziato, arriviamo alla conclusione.
La Francia batte immeritatamente 2-1 l'Inghilterra e vola in semifinale. Decisiva una rete di Giroud nella ripresa, dopo quelle di Tchouameni e di Kane su rigore (che sbaglia il penalty del possibile 2-2).
Parte forte la Francia con le accelerazioni sugli esterni di Mbappé, Dembelé e anche Griezmann. All'11° Giroud di testa ci prova sfuggendo alla marcatura di Stones, ma la traiettoria è debole e centrale e Pickford controlla a terra. Al 17° la Francia passa: Upamecano recupera palla e lancia il contropiede, Griezmann lavora la sfera e serve Tchouameni che spara da oltre 25 metri, Pickford si tuffa in leggero ritardo e, goffamente, segue con lo sguardo il pallone all'angolino. Al 21° Shaw prova a rispondere su punizione, Lloris blocca senza problemi. La reazione inglese è piuttosto sterile, la Francia continua a premere sull'acceleratore affidandosi alle folate rapide dei suoi giocatori più veloci per trovare già nel primo tempo il raddoppio.
A inizio ripresa Bellingham va vicino al pari: sassata dal limite, gran parata di Lloris. Al 52° Tchouameni stende in area Saka: dal dischetto Kane spiazza Lloris e firma l'1-1. Dall'altra parte la Francia prova a tornare avanti, Rabiot spara da fuori ma Pickford stavolta è attento e devia lateralmente. Al minuto 70 Maguire di testa scheggia il palo alla destra di Lloris: Inghilterra vicinissima al sorpasso. Poco dopo ancora Pickford protagonista: sulla zampata sotto misura di Giroud il portiere inglese si supera. Ma al 78° la Francia passa: cross perfetto di Griezmann, Giroud di testa fa 1-2.
All'84° un ingenuo Theo Hernandez fa fallo in area sul neo entrato Mount, ma stavolta dagli undici metri Kane spara altissimo. Finale concitato, l'ultima occasione è di Rashford su punizione al 101° ma il risultato non cambia: sarà Francia-Marocco in semifinale.
Peccato, maremma... Kane!
Inghilterra-Francia 1-2
Marcatori: 17' Tchouameni, 54' Kane, 78' Giroud.
INGHILTERRA (4-3-3): Pickford 6; Walker 6, Stones 6 (98' Grealish SV), Maguire 6, Shaw 6; Bellingham 6, Rice 6, Henderson 6 (79' Mount 6.5); Saka 6.5 (79' Sterling SV), Kane 5, Foden 5 (85' Rashford SV). 
Commissario tecnico: Southgate
FRANCIA (4-2-3-1): Lloris 7; Koundé 6, Varane 6, Upamecano 6.5, Hernandez 5; Tchouaméni 6, Rabiot 6; Dembélé 6 (79' Coman SV), Griezmann 7, Mbappé 5.5; Giroud 7. 
Commissario tecnico: Deschamps

Più dei Mondiali, della Champions League, delle competizioni europee, il fine settimana si è contraddistinto per la vittoria della Fiorentina nell'International Cup battendo prima il Borussia Dortmund e poi il Rapid Bucarest. 
Prima che venga... internato, è sempre bene prendersi in giro visto che in questo periodo, sui social, qualche blogger rischia di "farla fuori dal vaso" con parole decisamente maleducate che denotano, prima di tutto, mancanza di rispetto.
"Alzare trofei è difficile. Solo poche squadre al mondo lo fanno. Il sogno di farlo con la Fiorentina lo avrò sempre. Vediamo come andrà".
Queste le parole di capitan Biraghi durante la premiazione.
Nella vita meglio avere il profumo di Vecchi Merletti. Piuttosto che...
Alla prossima...