Invece che sgonfiarsi, sperando che non succeda prossimamente, la situazione in casa Juventus sembra andare, se mai fosse possibile, in una direzione addirittura peggiore di quanto preventivato, in un primo momento.
Ripartiamo da qui. Al mondiale, che comincia leggermente ad entusiasmare (forse perché ci sono i primi verdetti), ci penseremo dopo.

Per la società di piazza Crimea il detto fiorentino "agli zoppi grucciate", come avrebbe detto la mi' nonna, ci sta a pennello!
La citazione dialettale è presto detta. "Quando uno c’ha tutte le disgrazie, gliene viene un’altra. C’ha pochi soldi: c’ha una multa. Poi paga la multa, c’ha i’ figliolo perd’i’ lavoro. Allora.... Come dire: a chi sta male, peggio. Agli zoppi grucciate. Questo si dice comunemente. Come si dice: la fortuna è cieca, ma la sfiga c’ha la mira. C’ha la mira. È come: agli zoppi grucciate: è la stessa cosa".
La Procura della FIGC, difatti, apre una nuova inchiesta sulla squadra bianconera. Lo fa sapere il giornale online "Gazzetta.it": "All'indomani delle dimissioni del CdA bianconero, Andrea Agnelli compreso, la Giustizia Sportiva riaccende i fari sul club bianconero. Non più sulla vicenda plusvalenze, indagine già archiviata con un'assoluzione che potrebbe riaprirsi solo con una nuova e inedita documentazione. Ma, ed è questo il nuovo filone d'indagine, per il taglio fittizio degli stipendi operata durante la stagione 2019/20 e una riduzione dei costi nei bilanci del 30 giugno 2020 e del 30 giugno 2021 che ha omesso la vera posizione debitoria nei confronti dei tesserati".
Visto che la violazione dei bilanci, così come le eventuali sanzioni, sono retroattive, con ripercussioni sulla possibilità o meno di iscrizione ai campionati, andiamo a vedere concretamente cosa rischierebbe una società che avrebbe deliberatamente manomesso le scritture contabili.

Art. 31 - Violazioni in materia gestionale ed economica.
1. Costituisce illecito amministrativo la mancata produzione, l'alterazione o la falsificazione materiale o ideologica, anche parziale, dei documenti richiesti dagli organi di giustizia sportiva, dalla Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche (COVISOC) e dagli altri organi di controllo della Federazione nonché dagli organismi competenti in relazione al rilascio delle licenze UEFA e FIGC, ovvero il fornire informazioni mendaci, reticenti o parziali. Costituiscono altresì illecito amministrativo i comportamenti comunque diretti a eludere la normativa federale in materia gestionale ed economica nonché la mancata esecuzione delle decisioni degli organi federali competenti in materia. Salva l'applicazione delle più gravi sanzioni previste dalle norme in materia di licenze UEFA o da altre norme speciali, nonché delle più gravi sanzioni che possono essere irrogate per gli altri fatti previsti dal presente articolo, la società che commette fatti di cui al presente comma è punibile con la sanzione dell'ammenda con diffida.
2. La società che, mediante falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi ovvero mediante qualsiasi altra attività illecita o elusiva, tenta di ottenere od ottenga l'iscrizione a una competizione cui non avrebbe potuto essere ammessa sulla base delle disposizioni vigenti, è punita con una delle sanzioni previste dall'art. 8, comma 1, lettere g), h), i), I).
3. La società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde comunque loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l'ammenda da uno a tre volte l'ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica.
Mi sembra evidente, al di là della grave rendicontazione contabile che può portare i libri in tribunale (ecco perché lo "sganciamento" della famiglia Agnelli dopo oltre un secolo di "monopolio" gestionale), una concreta possibilità, a livello sportivo, di forti penalizzazioni con relative inibizioni.
A livello europeo gli echi non si sono fatti attendere.
La Liga spagnola, senza perdere tempo, prende posizione. Con una nota stampa, il massimo campionato, dopo le dimissioni in blocco del CdA bianconero, ha emesso un comunicato: "Chiede l'immediata applicazione delle sanzioni sportive al club. La Liga aveva già presentato nell'aprile 2022 alla UEFA un esposto ufficiale contro la Juventus in cui denunciava violazioni del regolamento del fair play finanziario su cui stava indagando la Guardia di Finanza italiana. Nello specifico, la denuncia accusava la Juventus di contabilizzare i trasferimenti al di sopra del loro valore corretto e di sottovalutare le spese del personale, il che costituisce una violazione del fair play finanziario della UEFA. Inoltre, la denuncia accusava la Juventus di nascondere il vero stipendio dei suoi giocatori. Lunedì scorso, nella stessa nota emessa dal Consiglio di amministrazione, i rappresentanti della Juve riconoscono gravissime irregolarità contabili finanziarie, volte anche ad ingannare le competenti autorità di fair play finanziario della UEFA, tra le altre LaLiga, con l'obiettivo di promuovere un calcio economicamente sostenibile in Europa, mantiene queste denunce nei confronti della Juventus e chiede che le autorità competenti applichino sanzioni sportive immediate al club.
La Liga è stata a lungo uno dei principali sostenitori dell'istituzione e dell'applicazione di rigide regole di sostenibilità finanziaria nel calcio. Ad aprile di quest'anno, LaLiga ha sporto denuncia per violazione del fair play finanziario alla UEFA contro la Juventus, ma anche contro Manchester City e Paris Saint Germain. La stessa competizione spagnola ha applicato le sue regole di "controllo economico" per quasi un decennio, su richiesta dei club che compongono LaLiga. La sostenibilità finanziaria è fondamentale per proteggere il business del " nostro" calcio".
Per il resto tutto bene, come disse Gino di Puccio dopo che gli scapparono tutti gli animali. "È inutile fischiare a' bovi quande un hanno sete".
Ritornerò, nel finale, su quanto invece ha voluto fare Commisso per la Fiorentina che, lo sottolineo, non vincerà mai niente, ma sicuramente non avrà mai i propri rappresentanti legali ad attendere invano una cassetta di arance...

E adesso, 'gnamo, in Qatar!
Il Senegal vince contro l'Ecuador e vola agli ottavi di finale dove incontrerà l'Inghilterra, la mia (€) Inghilterra. L'Ecuador, mestamente, torna a casa e saluta Qatar 2022.
È mancato Manè, mancherà ancora Manè, ma questo Senegal è una signora squadra anche senza la sua stella principale. Forse non la nazionale più brillante, forse non quella più rapida nella costruzione del gioco e quella più sopraffine nelle trame offensive. Ma una squadra solida, capace di soffrire e sfruttare gli episodi con giocatori di spessore.
Il Senegal indovina tutto o quasi, l'Ecuador sbaglia tanto comprese le correzioni a gara in corso, pur indovinate, che non hanno salvato la squadra da una giornata oggettivamente negativa. La fotografia è quella del secondo gol, da un capitano all'altro: Enner Valencia sbaglia, Kalidou Koulibaly segna. C'è chi sale e c'è chi scende: come nell'ottovolante della vita. 
Partita bella, molto, anche per la posta in palio. Rispetto alle altre di questo Mondiale, è il sottofondo del pubblico che teletrasporta gli spettatori, comodamente davanti al proprio televisore, in una dimensione differente. Colori, suoni e una gioia contagiosa anche per chi non emotivamente coinvolto nella sfida. Ecuador-Senegal è partita da dentro o fuori, la festa sugli spalti impone ulteriori responsabilità nei confronti di chi gioca. 
Dopo una iniziale fase di studi, la prima occasione capita sui piedi di Idrissa Gana Gueye, che sulla maglia ha però riportato solo Gana, per distinguersi dall'altro Gueye numero 26, Pape; il suo tentativo finisce di poco a lato. Il Senegal in una partita apparentemente confusa e dai ritmi blandi sembrerebbe avere più idee: Dia scatta bene su un filo del fuorigioco, solo abbozzato dagli ecuadoregni, ma apre troppo la conclusione e il suo diagonale, da ottima posizione, finisce largo. 
Ndiaye mette un cross basso al centro, la difesa dell'Ecuador chiude in calcio d'angolo in affanno. Ma è un continuo, pur con ritmi non elevatissimi, di passaggi da destra a sinistra che mandano in confusione gli avversari, incapaci di innescare le pur pericolose pedine offensive a propria disposizione. Dall'ennesima palla recuperata a centrocampo nasce un'ottima occasione per Ismaila Sarr, il cui tentativo di tiro a giro sul palo più lontano è sporcato leggermente nella traiettoria finendo di poco a lato dalla porta. 
L'episodio che cambia la partita, e spezza un equilibrio costruito più sulla modestia che sul merito globale, arriva nel finale di tempo: Sarr conquista un calcio di rigore, sebbene sia più corretto dire che Sarr è colui su cui Hincapie decide inavvertitamente, e con eccessiva foga, di franare lì dove il regolamento non ammette distrazioni. Dal dischetto, implacabile in pieno stile no-look, lo stesso Ismaila Sarr trova la rete del vantaggio. 
Il Senegal chiude la prima frazione in vantaggio: nonostante un gioco non sempre entusiasmante è chiaramente la squadra che merita ampiamente il risultato acquisito. 
Il secondo tempo inizia con un doppio cambio a centrocampo dell'Ecuador: se, nella loro essenza, i centrocampisti sono quelli incaricati di fare da raccordo tra difesa e attacco, non si può dire che la scelta del mister ecuadoregno sia sbagliata. 
La mossa, quantomeno da un punto di vista dell'emotività, funziona: la sensazione è che l'Ecuador sia diverso rispetto alla versione scialba e senza carattere della prima frazione. Anche il Senegal se ne accorge, al punto che già dopo dieci minuti la sensazione è che laddove sia possibile, qualche secondo in più da far scorrere col cronometro sia tutto interesse della nazionale africana. Di occasioni concrete, però, neanche l'ombra. 
Fino al 67°, quando un lampo riaccende la squadra sudamericana: calcio d'angolo, torre di Felix Torres e Caicedo da pochi passi trova il gol a porta praticamente sguarnita. Due minuti più tardi le esultanze dell'Ecuador vengono annullate dall'istinto e la precisione di Koulibaly: punizione dalla trequarti, Enner Valencia spazza in maniera scoordinata e serve involontariamente il difensore e capitano, che di destro trova il gol. 
Pochi minuti più tardi, sempre sugli sviluppi di un calcio piazzato, è Plata che ha l'occasione della vita per l'Ecuador, ma il suo tentativo viene neutralizzato dal portiere avversario. 
Il finale è la ricerca di un'occasione che, nitida e limpida, semplicemente non arriva. Da sottolineare, in sala stampa, le parole di Koulibaly che ha dedicato la storica vittoria agli "ischitani amici miei che stanno soffrendo".
Ecuador-Senegal 1-2
Marcatori: 44' Ismaila Sarr , 67' Caicedo, 70' Koulibaly.
ECUADOR (4-3-3) Galindez 6; Preciado 5.5 (85' Porozo SV), Torres 6.5, Hincapie 4, Estupinan 5.5; Franco 5 (46' Sarmiento 5), Gruezo 5 (46' Cifuentes 6), Caicedo 7; Plata 6, Valencia 4.5, Estrada 5 (64' Reasco 5,5). 
Commissario tecnico: Alfaro
SENEGAL (4-2-3-1) E. Mendy 6; Sabaly 6.5, Koulibaly 7.5, Diallo 5.5, Jakobs 5; Ciss 6 (74' Mendy 6), P. Gueye 6.5; Ndiaye I. 5.5 (74' Dieng 6), Gueye I. 6, Sarr 7; Dia 5 (95' Cisse Papa Abou SV). 
Commissario tecnico: Cissé


I ragazzi di Van Gaal superano i padroni di casa e conquistano il primo posto nel proprio girone.
L'Olanda si è imposta per 2-0 contro il Qatar conquistando la qualificazione agli ottavi di finale dominando, come preventivabile, il match portando a casa una vittoria senza molto problemi.
Saranno stati doppiamente felici i tifosi "tulipani" visto che hanno usufruito di voli, biglietti, alloggi gratuiti e persino un po' di denaro da spendere tra una partita e l'altra. Un trattamento mai visto prima, nella storia del Mondiali, ovviamente pagato dall'emiro: hanno pensato a tutto loro. I "beneficiari" dovevano iscriversi al programma, impegnarsi a osservare un po' di regole di comportamento (ci risiamo!) e soprattutto segnalare eventuali post sui social di altri tifosi critici nei confronti del Qatar (ahi ahi!). Poi è andata a finire che alcuni tifosi olandesi, che avevano aderito, hanno raccontato con dovizia di particolari l'esperienza alla Tv Nos. Ed è spuntato fuori l'ennesimo caso...
Olanda-Qatar 2-0
Marcatori: 26' Gakpo, 49' De Jong.
OLANDA (3-4-2-1) Noppert 6; Timber 6.5, Van Dijk 6.5, Aké 6; Dumfries 6, De Roon 6.5 (82' Koopmeiners SV), De Jong 7.5 (86' Taylor SV), Blind 6; Gakpo 7 (82' Weghorst SV), Klaasen 6 (66' Berghuis 6); Depay 7 (66' Janssen 6).
Commissario tecnico: Van Gaal
QATAR (5-3-2) Barsham 6; I. Mohammed 5 (85' Khoder SV), Pedro Miguel 5, Khoukhi 5, A. Hassan 5, Ahmed 5; Hatem 5 (85' Alaaeldin SV), Madibo 5 (64' Boudiaf 5), Al-Haydos 5 (64' Assadalla 5); Afif 6, Almoez Ali 5 (64' Muntari 6).
Commissario tecnico: Sánchez Bas

Come avevo sottolineato un paio di pagellini or sono, il match clou della giornata era sicuramente Iran-Usa, anche per motivazioni che andavano oltre i tre punti in palio.
Le famiglie dei giocatori della nazionale di calcio iraniana ai Mondiali in Qatar "sono state minacciate di arresto e tortura se i calciatori non si comporteranno bene prima della partita contro gli Stati Uniti". Lo scrive la Cnn, citando "una fonte coinvolta nella sicurezza dei giochi". In seguito al rifiuto dei giocatori iraniani di cantare l'inno nazionale nella loro partita di apertura contro l'Inghilterra il 21 novembre, la fonte ha detto che i calciatori sono stati convocati a un incontro con membri del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane. In quell'occasione gli sarebbe stato detto che le loro famiglie avrebbero affrontato "violenze e torture" se non avessero cantato l'inno o se avessero aderito a qualsiasi protesta politica contro il regime di Teheran.
Adesso che la squadra è stata eliminata, attenzionare maggiormente diventa un obbligo non solo morale.

Fin dai primi minuti le due squadre sono pimpanti e dimostrano di voler conquistare la vittoria e il conseguente passaggio del turno. La paura non sembra scalfire la volontà delle due compagini di primeggiare sull'altra, motivo per cui ne beneficia lo spettacolo.
I ritmi infatti sono alti e le occasioni arrivano, soprattutto per merito degli USA: il copione è infatti molto chiaro e vede gli Stati Uniti con il pallino del gioco, decisi a fare la partita, e dall'altro lato un Iran impegnato a difendersi con ordine e organizzazione, pronto poi a ripartire e a fare male.
Se però Azmoun e Taremi (deludenti) non riescono ad incidere e concretizzare, dall'altro lato l'estro e la brillantezza degli americani spicca.
Diverse azioni frizzanti con Weah protagonista, però in negativo: il figlio di George spreca infatti due occasioni abbastanza importanti, prima con un colpo di testa troppo frettoloso e lento (fuorigioco?), e poi con un tiro troppo alto e potente, che non impensierisce Beiranvand.
Con lo scorrere del cronometro però gli Stati Uniti prendono sempre più campo, arrivando ad assediare quasi totalmente l'area di rigore iraniana fino a raggiungere il vantaggio. Al minuto 38, infatti, arriva finalmente la rete dell'1-0 al termine di un'azione davvero fantastica: splendido lancio di McKennie per il puntuale inserimento di Dest (uno dei migliori) che di testa appoggia per Pulisic, che, a porta vuota, appoggia il gol del vantaggio. La stella del Chelsea suggella un'ottima prima frazione con la prima rete personale di questo mondiale.
Poco dopo, ci sarebbe anche la possibilità di raddoppiare, con una buona imbeccata di Sargent, ma con l'ennesima scelta sbagliata di Weah, a volte troppo confusionario. Così finisce il primo tempo, con il risultato di 1-0 per l'Usa sull'Iran.
Dopo pochi minuti dall'inizio della ripresa, si percepisce come il copione della partita sia cambiato. L'Iran, per ovvie ragioni, si libera della corazza difensiva adottata nel primo tempo e si lancia all'attacco, alla ricerca di un pareggio che permetterebbe di raggiungere una storica qualificazione agli ottavi di finale. Gli Usa, dal proprio canto, si proteggono dagli attacchi non troppo cinici degli iraniani, provando naturalmente a colpire in contropiede sfruttando la velocità e la fantasia dei propri profili offensivi.
Man mano che i minuti passano, il ritmo cala: gli Usa gestiscono il possesso in maniera intelligente e ordinata, difendendosi senza troppi problemi dagli attacchi fumosi di un Iran che appare particolarmente stanco. Nonostante in palio ci sia il primo ottavo di finale della storia, sembrano mancare le forze alla squadra di Queiroz, a dir poco inefficace in fase offensiva.
Nel finale di partita il tanto atteso assalto iraniano, anche per inerzia, non arriva: stremati, sfiorano la rete su colpo di testa da calcio piazzato di Pouraliganji, ma è l'ultimo vero sussulto di una partita giocata in maniera troppo difensiva. Vincono gli Stati Uniti volando agli ottavi di finale, dove troveranno l'Olanda.
Iran-Usa 0-1
Marcatori: 38' Pulisic.
IRAN (4-3-3): Beiranvand 6, Rezaeian 5, Pouraliganji 5, M.Hosseini 5, Mohammadi 5 (45' Karimi 6); Nourollahi 6 (71' Jalali 6), Ezzatollahi 6, HajiSafi 6 (71' Torabi 6), Azmoun 5 (46' Ghoddos 6), Taremi 5, Gholizadeh 5 (78' Ansarifard SV). 
Commissario Tecnico: Queiroz
STATI UNITI (4-3-3): Turner 6; Dest 7 (82' Moore SV), Carter-Vickers 6.5, Ream 6, Robinson 6.5; Musah 6.5, Adams 6.5, McKennie 6.5 (65' Acosta 6); Weah 5.5 (82' Zimmerman 6), Sargent 6 (78' Wright SV), Pulisic 7 (46' Aaronson 6). 
Commissario Tecnico: Berhalter

L'Inghilterra archivia la pratica Galles senza particolari difficoltà. Rashford e Foden, veri trascinatori, condannano il Galles all'eliminazione dai Mondiali. A esultare, al momento del triplice fischio, è Gareth Southgate. Il match se lo aggiudica la Nazionale inglese, vittoriosa per 3-0. Fatale la seconda sconfitta per la Nazionale di Page che dice addio ai sogni di gloria e al passaggio del girone: il Galles è fuori dal Mondiale.
Galles- Inghilterra 0-3
Marcatori: 50' e 68' Rashford, 52' Foden.
GALLES (4-4-2): Ward 5; Davies 5 (59' Morell 6), Mepham 6, Rodon 5, Williams 6 (36' Roberts 6); Ampadu 6, Ramsey 5, Allen 6 (81' Colwell SV), James 5 (77' Wilson SV); Bale 5 (46' Johnson 6), Moore 5.5.
Commussario tecnico: Page
INGHILTERRA (4-3-3): Pickford 6; Walker 6.5 (57' Alexander-Arnold 6), Stones 6.5, Maguire 6.5, Shaw 6 (68' Trippier 6); Bellingham 6, Rice 6 (57' Phillips 6.5), Henderson 6.5; Foden 7.5, Kane 6.5 (57' Wilson 6), Rashford 7.5 (75' Grealish 6).
Commissario tecnico: Southgate 

Si cominciano a delineare le "partite che contano" con l'eliminazione diretta degli ottavi.
Olanda - Stati Uniti: sabato 3/12 ore 16;
Inghilterra - Senegal: domenica 4/12 ore 20.

Ritorniamo, come promesso, a casa nostra.
La società che controlla la ACF Fiorentina si è fusa col Club Gigliato con la procedura inversa. È quanto emerge dai documenti disponibili, dopo la chiusura degli esercizi 2022. In lilleri [cit. dialettale: soldi] la "New ACF Fiorentina srl", che possedeva il 100% delle azioni di "ACF Fiorentina srl" (società di proprietà di Rocco Commisso), è stata incorporata da quest'ultima. La scelta, si legge nei documenti, è causata "da motivazioni di carattere economico e strettamente collegate a esigenze organizzative e gestionali".
Nel dettaglio, "la prospettata operazione di fusione inversa, si prefigge di razionalizzare la struttura del Gruppo Columbia Soccer Ventures LLC in Italia e accorciare la catena partecipativa (con conseguente assunzione del ruolo di Unico Socio da parte di Columbia Soccer Ventures LLC), così rendendo più efficienti i processi organizzativi e gestionali e migliorando la redditività".
Con questa operazione, si spiega ancora, sarà più facile gestire le attività svolte dalla società, si accorcerà la catena di controllo semplificando i processi e le attività amministrative, dove si otterrà pertanto “la significativa riduzione dei costi di gestione del business, grazie alla razionalizzazione delle funzioni e dell'assetto societario, il miglioramento dell'efficienza economica attraverso un maggiore controllo dei costi”.
Ma c'è altro. La scelta di fusione, si evidenzia negli atti, "si è resa necessaria per consentire ad ACF Fiorentina srl di mantenere il titolo sportivo che le permette di partecipare a tutte le competizioni, nazionali ed europee, riservate alle società sportive professionistiche affiliate alla Federazione Italiana Giuoco Calcio e alla UEFA".
Il Club Viola ha chiuso l'esercizio al 30 giugno 2022 con un utile di poco meno di 47 milioni, pagando allo Stato poco più di 26,3 milioni di imposte. Chiesa e Vlahovic hanno fruttato circa 110 milioni di plusvalenze.

"Ma in campo ci vanno i giocatori o i quattrini?" - mi ha inveito stamani l'amico barista che, quotidianamente, appena mi vede sull'uscio prepara il solito basso al vetro.
"Ma quando siamo andati a giocare con la neve a Gualdo Tadino in Serie C2, per colpa del cotonato, ti sei divertito?" - gli ho risposto mentre "frullavo" [cit. dialettale: giravo] il caffè.
"Hai ragione" - mi ha detto malinconicamente, "ma s'è pagato solo noi...".
"Metto sul bancone, come sempre, gli spiccioli?" - la mia amara non risposta.
"Stamani te lo offro io, Ginni. Per un caffè sono sempre i' solito".
Speriamo non lo siano anche i giudici...