Le partite al mondiale sono talmente ravvicinate che, finito un Pagellino, è già l'ora di addentrarsi in un altro, anche se, come già sottolineato, il calcio giocato, a volte davvero da sbadigli, passa in secondo piano rispetto alle polemiche.
Quest'ultime sono state decisamente corpose anche nella famiglia Nuresse. 
Nell'ultimo "Brivido Mondiale", ho fatto riferimento a un incontro che non ho potuto vedere per aver accompagnato la mia Gioia, la splendida cagnolina Barbone Toy, a fare la pipì nel parco vicino casa. 
L'ha presa male, coccolandomi meno del previsto perché non vuole che si racconti della sua vita... intima nel blog.
"Non si dicono le nostre cose, così personali a tutta la community" - mi ha ringhiato. 
"Ma stai tranquilla, tutta mi sembra una parola grossa, quante persone pensi che leggano il mio articolo?".
"Mio, mi sembra eccessivo visto che, con coda e artigli, posso correggerti le bozze".
"Non starai esagerando, Gioia?".
"Sarà, ma senza il mio aiuto...".
"Ho soltanto detto che ti avevo portato a zonzo, nulla più; pace? Mi riscodinzoli? Prometto che...".
"Ok, pace fatta! A condizione che tu cominci questo articolo spiegando cosa è successo ai miei simili in Qatar".
Non sono impazzito!
Con la pelosina ci parliamo moltissimo, come fanno quelli che posseggono e amano gli animali. A volte ci illudiamo che possano capire tutto; come gli esseri umani. E spesso non è un'illusione...

Kalb è un sostantivo arabo che significa cane. Le associazioni animaliste sostengono che i lavori di preparazione ai Mondiali in Qatar hanno portato a una vera e propria strage di randagi, addirittura fucilati per non alterare il decoro pubblico e fare una cattiva impressione ai turisti prossimi venturi: 29 i cani di cui è stata accertata l'«esecuzione». E si tratta di stime al ribasso. Ma, in un paese dove non sempre i diritti dell'uomo sono tutelati, queste, purtroppo, sembrano questioni accademiche.

Il Brasile parte alla grande e supera con merito la Serbia nella prima giornata del proprio Mondiale. Finisce 2-0 con una doppietta dell'uomo di Tite, vale a dire Richarlison, arrivata nel secondo tempo. Vanja Milinkovic-Savic è stato il migliore dei suoi ed evita un passivo peggiore.
L'allenatore verde-oro sceglie appunto Richarlison davanti, supportato da Raphinha, Neymar e Vinicius jr. Dall'altra parte, Tadic e Milinkovic-Savic "aiutano" l'unica punta Mitrovic. La Serbia fa possesso palla e il Brasile tenta di pungere, ma il portiere del Toro è attento sul tiro dalla distanza di Casemiro, preziosissimo in chiusura sulle scorribande degli avversari. Poco prima della mezz'ora ci vuole una sua uscita perfetta sui piedi di Vinicius per evitare l'1-0 del Brasile dopo un filtrante eccezionale del sempre valido, nonostante le molte primavere sulle spalle, Thiago Silva. La Serbia non punge ma si difende con ordine, affidandosi a un recupero clamoroso di Milenkovic su Vinicius, sgusciato dopo un rimpallo con il "nostro" centrale. Poco prima Rafinha, ben imbeccato da Paquetà, calcia debolmente da pochi passi addosso al numero 1 granata. Il primo tempo finisce a reti invariate.
A inizio ripresa un mezzo pasticcio tra Milinkovic-Savic e Gudelj regala palla a Raphinha, che invece di servire Richarlison a porta vuota calcia e colpisce il portiere serbo. Ci prova Neymar su punizione, ma Milenkovic è un muro in barriera. Alex Sandro dal nulla timbra il palo e la serata pare stregata per i verde-oro. Neymar sembra quasi svogliato e innervosito dai molteplici falli, ma quando serve accende la luce e il Brasile passa. Da una sua serpentina, la palla finisce a Vinicius che con il destro chiama alla bella parata l'estremo serbo; sulla ribattuta Richarlison è il più lesto a spingere il pallone in rete. La punta del Tottenham si ripete poco dopo, tramutando un passaggio di Vinicius in una rovesciata che si candida già a gol più bello del Mondiale (paragonarla a quella di Pelé, anche se effettuata per il cinema, mi sembra un'esagerazione). Da lì in poi inizia la grandinata dalle parti del portierone serbo che si salva sul neo entrato Rodrygo così come su Fred e viene graziato dalla traversa di un immenso Casemiro. Non arriva il tris, ma resta la grandissima prova di forza di una squadra che ha tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo.
Brasile-Serbia 2-0
Marcatori: 63' e 73' Richarlison.
BRASILE (4-2-3-1): Alisson 6; Danilo 6.5, Marquinhos 6.5, Thiago Silva 6.5, Alex Sandro 7; Paquetà 6.5 (75' Fred 6.5), Casemiro 7.5; Raphinha 5.5 (87' Martinelli SV), Neymar 6.5 (80' Antony SV), Vinicius Junior 7 (76' Rodrygo 6.5); Richarlison 8 (79' Gabriel Jesus SV).
Commissario tecnico: Tite.
SERBIA (3-5-2): V. Milinkovic-Savic 7; Veljkovic 5, Milenkovic 6.5, Pavlovic 6; Zivkovic 6 (57' Radonjic 5), Lukic 5.5 (66' Lazovic 6), S. Milinkovic-Savic 5, Gudelj 5 (57' llic 5.5); Mladenovic 6 (66' Vlahovic 5); A. Mitrovic 5.5, Tadic 5.
Commissario Tecnico: Stojkovic.

Con grande affanno e con enormi rischi fino all'ultimo secondo, il Portogallo porta a casa la prima partita del Mondiale contro un Ghana che non ha mollato. Finisce 3-2 per i lusitani che però hanno seriamente rischiato di compromettere tutto al termine di una gara dai due volti: primo tempo asfittico, secondo tempo scoppiettante.
C'è Ronaldo a guidare l'attacco lusitano con Bruno Fernandes, Bernardo Silva e Joao Felix alle sue spalle; il Ghana con il solo Inaki Williams in attacco supportato da capitan Ayew. È il Portogallo che fa la partita nella fase iniziale con il Ghana che si difende compatto ma che rischia tanto dopo 10' su un pallone perso sulla propria trequarti: Ronaldo si ritrova a tu per tu con Ati-Zigi che in uscita lo ferma. Per tanti minuti è l'unica emozione della partita perché la squadra lusitana fa un giro palla lentissimo e il Ghana non riesce ad innescare le punte nelle ripartenze. Il primo tempo scivola via senza scossoni e senza giocate degne di nota. Bisogna aspettare il 47° per provare un brivido: lo dà l'arbitro fischiando la fine del primo tempo.
Nessun cambio all'intervallo e squadre che tornano in campo rispettando il copione della prima frazione, con un Ghana un poco più propositivo. Alla lentezza della manovra il Portogallo aggiunge errori tecnici in fase di costruzione, motivo per cui i lusitani faticano ancora di più a farsi vedere dalle parti del numero 1 africano. Al 54° percussione palla al piede di Kudus che va al tiro senza inquadrare lo specchio della porta. La prima mossa di Fernando Santos è obbligata: Otavio si fa male, entra William Carvalho. Poi, quando le idee per il Portogallo scarseggiano paurosamente, al minuto 64 l'episodio che sblocca la partita: Salisu interviene su Ronaldo (sicuri?) in area, per l'arbitro è rigore, dal dischetto va lo stesso Cristiano che non sbaglia diventando l'unico giocatore al mondo ad aver segnato almeno un gol in cinque competizione mondiali diverse. Standing ovation, nessuno potrà batterlo! Il Ghana ora è costretto a cambiare il tipo di gara e lo fa con costrutto visto che al 73° arriva il gol del pareggio: passaggio di Baba in profondità per Kudus che sorprende la difesa del Portogallo e mette in mezzo, Danilo Pereira interviene malissimo e Ayew appoggia in rete. La gioia ghanese però dura poco, complice gli inopinati e sconclusionati cambi di Addo che toglie Kudus e Ayew, con la squadra che perde all'improvviso la compattezza avuta lasciando tanto spazio agli avversari. Passano infatti 3 minuti e Bernardo Silva lancia in profondità Joao Felix che batte Ati-Zigi firmando il 2-1. Il tempo di rimettersi in posizione e arriva anche il terzo gol con Rafael Leao, appena entrato, che chiude il contropiede innescato da Bruno Fernandes. Da qui al triplice fischio finale i rossoverdi provano a fare accademia, con Santos che toglie tutti insieme Ronaldo, Joao Felix e Bernardo Silva pensando che il gol del milanista avesse decretato il game over sull'incontro, ma il Ghana non molla e trova con Bukkari all'88° il gol della speranza. Passati alcuni minuti di paura il Portogallo rimette ordine ma Diogo Costa, nei minuti di recupero, si complica terribilmente la vita facendosi rubare il pallone da Inaki Williams che però poi scivola non riuscendo ad approfittarne fino in fondo per un gol a porta vuota che avrebbe sancito un meritato pareggio. Il triplice fischio finale è una liberazione per i lusitani.
Portogallo-Ghana 3-2
Marcatori: 64' Ronaldo, 73' A. Ayew, 76' Joao Felix, 79' Leao, 88' Bukari.
PORTOGALLO (4-3-3): Diogo Costa 5; Cancelo 5.5, Ruben Dias 6, Danilo Pereira 5.5, Guerreiro 6; Bernardo Silva 7 (87' Joao Palhinha SV), Ruben Neves 6 (76' Leao 6.5), Otavio 6 (56' William Carvalho 6); Bruno Fernandes 7.5, Cristiano Ronaldo 7 (87' Goncalo Ramos SV), Joao Felix 7 (87' Joao Mario SV)
Commissario tecnico: Santos
GHANA (5-3-2): Ati-Zigi 6; Seidu 5.5 (65' Lamptey 6), Djiku 5.5 (92' Semenyo SV), Amartey 6, Salisu 5, Baba 5.5; Partey 5.5, Abdul Samed 5 (92' Kyereh SV), Kudus 6.5 (76' Bukari 6); A. Ayew 7 (76' J. Ayew 5.5), Inaki Williams 5
Commissario tecnico: Addo

Prima di addentrarci in altri incontri, vogliamo sottolineare i commenti tecnici che supportano i telecronisti della Rai? Stramaccioni sembra un invasato: al gol dell'Iran ha fatto dei versi "stralunati" che ricordavano un ululato; è sempre fin troppo sul pezzo; molto più di quando giocava. Nela, invece, è l'opposto. Un guerriero da calciatore quando mordeva le caviglie, soporifero tanto da aver bisogno di un Jefferson per riacquistare... vigore. Adani è contagiato dall'adanismo adanoide: sembra un vescovo durante l'omelia: silenzio per cortesia.
Nel mondo dei media investire è fondamentale. Il 9 aprile dell'anno scorso la Rai ha così messo sul piatto una cifra tra i 170 e i 190 milioni di euro per portarsi a casa l'esclusiva di tutte e 64 partite dei Mondiali. Una scelta rischiosa ma di rischio calcolato, considerando che, quando c'è l'Italia che si gioca qualcosa d'importante, per gli italiani non ci sono alternative televisive. Il problema è che il 24 marzo di quest'anno l'Italia s'è fatta buttare fuori già in fase di qualificazioni. 
Infatti, è sempre bene ricordare che in principio fu la Corea del Nord (1966). Poi vennero quella del Sud (2002), il Costa Rica (2014), la Svezia senza Ibrahimovic (2017) e, appunto, la Macedonia del Nord (2022). Se ci appassioneremo al torneo (ancora io no) e, a un certo punto, ci interrogheremo sulle ragioni per cui la nostra amata Italia non vi partecipa, per scacciare la malinconia potremmo ripassare questa breve antologia delle figuracce mondiali che gli azzurri hanno collezionato negli ultimi 56 anni (le ultimissime due riguardano addirittura partite di qualificazione). È vero: un anno e mezzo fa abbiamo vinto l'Europeo, ma aver bucato Qatar 2022 è un'onta che fa ombra a quel successo che fu evidentemente al di sopra delle nostre possibilità (era sufficiente, non segnando, andare ai supplementari e poi ai rigori...). 
Dopo la disfatta con la Corea del Nord si chiusero le frontiere della Serie A. Adesso minimo minimo andrebbe ripensato il modello di business del calcio italiano, ma difficilmente succederà: "I presidenti di Serie A sono delinquenti veri". Lungi da me dire una cosa del genere: sono parole del presidente del Coni Giovanni Malagò, uscite da un'intercettazione telefonica.

Cheshmi dalla panchina fa sognare l'Iran nella seconda giornata del girone B. Il Galles si affida ai soliti Ramsey e Bale con Moore punta, mentre l'Iran rilancia dal primo minuto Serdar Azmoun, lasciando in panchina Jahanbakhsh. Il Galles parte in maniera frizzante, ma col passare dei minuti è l'Iran a uscire fuori con maggiore convinzione. Il primo ad avere una conclusione è però Moore, che trova la buona opposizione del portiere asiatico. L'Iran dimostra di aver cambiato marcia rispetto all'Inghilterra e trova anche il vantaggio con Gholizadeh, ma sul passaggio di Azmoun (che volendo poteva calciare in porta) il numero 17 è in fuorigioco. Il ritmo partita si siede e alla fine Azmoun, disturbato da Rodon, arriva in ritardo all'appuntamento con il possibile vantaggio. Nella ripresa non cambiano gli interpreti, e nemmeno il copione, con l'Iran sempre in controllo del gioco, ma intorno al 50° trova una bella dose di sfortuna con un doppio palo. Prima lo colpisce Azmoun con il destro e poi Gholizadeh con il sinistro a giro, con Hennessey pronto poi sul successivo colpo di testa dello stesso Azmoun. L'attaccante del Bayer Leverkusen alla fine alza bandiera bianca per il ripresentarsi del problema al polpaccio, e al suo posto entra Ansarifard. L'Iran mantiene il pallino del gioco e il Galles non riesce a venire fuori con idee, tanto che deve ringraziare ancora Hennessey, che si stende alla grande sul destro all'angolino di Ezatolahi. Il portiere gallese però poi pasticcia e si fa espellere dopo aver steso Taremi lanciato verso la porta (decisione presa incredibilmente solo dopo intervento della Var). I gallesi si piazzano col 5-3-1 e si difendono, troppo, con gli iraniani che nell'assalto finale, al 98°, trovano il destro vincente con Cheshmi. La festa non finisce, perché su un pallone perso da Allen l'Iran trova anche il raddoppio con Rezaeian. Esplode la gioia e l'Iran sale così a quota 3 in classifica. Galles quasi spalle al muro. 
Galles-Iran 0-2
Marcatori: 98' Cheshmi, 101' Rezaeian.
GALLES (3-4-3): Hennessey 5; Rodon 5.5, Mepham 5, Davies 6; Roberts 5 (58' Johnson 5), Wilson 5 (58' James 5), Ampadu 6 (78' Allen 4), Williams 6; Ramsey 4.5 (88' Ward SV), Moore 5, Bale 5.
Commissario tecnico: Page 
IRAN (4-4-2): Hosseini 6.5; Rezaeian 7.5, Pouraliganji 7, M.Hosseini 6.5, Mohammadi 6; Gholizadeh 7 (78' Jahanbakhsh 6), Noorollahi 6 (78' Cheshmi 7), Ezatolahi 7 (83' Karimi SV), Hajisafi 6.5 (78' Torabi 6); Azmoun 7 (68' Ansarifard 6), Taremi 7.
Commissario tecnico: Queiroz

Questa volta i giocatori dell'Iran hanno cantato l'inno nazionale. A differenza della partita di esordio contro l'Inghilterra, quando avevano fatto il giro del mondo le immagini dei calciatori iraniani a bocche cucite, all'ingresso in campo contro il Galles i giocatori hanno cambiato comportamento. Le telecamere della Fifa mostrano tutti i giocatori della nazionale cantare a bocca semiaperta le parole dell'inno, seppur senza troppa convinzione. Tutti tranne uno, l'attaccante del Bayer Leverkusen Sardar Azmoun, che si è rifiutato di cantare. Sugli spalti, alcuni tifosi hanno applaudito la scelta della squadra e cantato a loro volta l'inno. Le telecamere della Fifa, però, hanno intercettato anche diversi tifosi in lacrime, mentre diversi video comparsi sui social mostrano bordate di fischi e urla provenienti dal settore dello stadio occupato dai tifosi iraniani. Già nel match contro l'Inghilterra diversi tifosi erano entrati nello stadio con la maglietta "Woman Life Freedom» e avevano solidarizzato con la protesta dei giocatori contro il regime islamico dell'Iran. Quest'ultimo aveva reso noto una pesante contromossa: l'arresto del noto calciatore Voria Ghafouri, arrestato con l'accusa di aver criticato il regime e i problemi della società iraniana sui propri canali social. Un avvertimento implicito ai giocatori attualmente impegnati in Qatar? Nella conferenza stampa prepartita, a dimostrazione della tensione altissima dentro la delegazione di Teheran, l'allenatore Carlos Queiroz aveva risposto con toni accesi a una giornalista che gli chiedeva quale fosse la situazione delle proteste nel suo Paese. "Perché non fate le stesse domande all'allenatore degli Stati Uniti sul ritiro delle truppe in Afghanistan e sul fatto che abbiano lasciato tutte quelle donne sole?", aveva ribattuto aspramente l'allenatore iraniano.

Non prendete appuntamenti per martedì 29 novembre, ore 20 italiane: sarà di scena un vero e proprio big match. E non esattamente per i valori tecnici espressi dai due contendenti: nello stranissimo Mondiale di Qatar, Usa-Iran merita il rango di partita di cartello. Da un lato la maggiore potenza geopolitica del pianeta, impegnata su fronti diplomatici delicatissimi come quello russo-ucraino e quello cinese-taiwanese; dall'altro l'Iran, sua grande nemica che negli ultimi mesi fa i conti con la sacrosanta protesta delle proprie donne. In campo con gli asiatici ci dovrebbe (stiramento?) essere anche il fantasista Azmoun, noto per le proprie posizioni tutt'altro che allineate con il regime. Sullo sfondo il dibattito sul nucleare iraniano, dossier che interessa non poco a Washington, sul quale lo stesso al-Thani ha preso posizione a favore di Tehran. Chissà che a bordo campo, durante la partita, non si intravedano osservatori russi e israeliani...

Uruguay-Corea del Sud (0-0), la mia (€)... Inghilterra-Stati Uniti (0-0), Olanda-Ecuador (1-1) e Svizzera-Camerun (1-0) le ho appena intraviste tra un "gingillo" e l'altro. Spettacoli che potevano essere tranquillamente inseriti dopo Marzullo...
Stamani si è giocata Tunisia-Australia ma, causa l'inizio dello shopping natalizio (mia moglie ha comprato due paia di mutande e un maglione per mio suocero: insieme c'entrano come il cavolo a merenda...), non ho potuto vederla. A cinque minuti dalla fine la Polonia sta infliggendo un 2-0 all'Arabia che sembra "sgonfia" rispetto al match contro l'Albiceleste.
E se oggi pomeriggio mi guardassi la Coppa Davis? Sentire Adriano Panatta, che commenta le partite che porteranno ad alzare "l'Insalatiera", non ha prezzo. Sognare quello che non si deve dire sarebbe impagabile.
I sogni, alla mia età, non sono più nel cassetto in quanto preferisco tenerci la biancheria.
Alla prossima...