Domani è il giorno del mercato di riparazione. Sarà un’occasione essenziale per salvare una stagione o per renderla grande. I club avranno la chance di arricchire la propria rosa, specie per affinare un esercito in procinto di esultare. Non bastano più le battaglie, ora tocca vincere le guerre.
Ma sarà fondamentale per quelle squadre che devono dare una svolta ad una stagione attualmente deludente. E squadre che non stanno rispettando le aspettative ce ne sono, e bisogna rimediare. L’ossigeno scarseggia e, adesso, bisogna ricaricare le bombole.
La situazione economica non è delle migliori, si sa. La pandemia ha portato allo svuotamento degli stadi, che, a loro volta, hanno portato all’evacuazione del denaro dai portafogli. Per fortuna, però, gennaio è un mese dove ci sono i saldi, e di giocatori a prezzi scontati o nulli, ce ne sono. Alcuni possono arrivare a giugno, altri adesso. Inizia il ballo delle strategie.

La porta è il primo tassello

Il portiere deve essere pronto a rispondere a pericoli che possono arrivare da ogni parte.
Parola di Papa Francesco. Colui, che, da giovane, ha avuto un ruolo da portiere oltre che da cestista. E per quanto sia difficile rimpiazzare un portiere in questa sessione di mercato, in vetrina qualcosa c’è.
C’è Subasic, l’uomo che parò tre rigori alla Danimarca negli ottavi del Mondiale del 2018, a noi tanto amaro. Ha vestito la maglia del Monaco per 8 anni, anche se nell’ultima è stato più un motivatore che un titolare: 0 presenze. Trentasei anni compiuti lo scorso ottobre. Come secondo, è sempre una valida alternativa.
Ci sarebbe anche Donnarumma. Ha il contratto in scadenza a giugno, ma le possibilità che rimanga sono altissime. A meno che, non si voglia fare follie per lui… di ingaggio però.

Tre difensori da sogno

David Alaba. Dal 2008 con i bavaresi, quando doveva fare la fila per inserirsi nelle gerarchie. Oggi, invece, la fila c’è per lui. Un anno in prestito all’Hoffenheim e poi, dal 2011, sempre al Bayern. Ora, però, la sua vita sembra prendere un altro percorso.
Jerome Boateng. Ancora sponda Bayern, che ha deciso di non prolungargli il contratto e le antenne dei club si sono attivate. Non troppo veloce, ma bravo nella fase di impostazione e nei tackle. Trentadue anni e tanta esperienza. Farebbe comodo a molte squadre d’alta classifica. Penso al Milan, ma entrerebbe in combutta con la politica giovanile. Altre?
Sergio Ramos. Zidane ha chiesto espressamente il rinnovo, anche per avere un clima più sereno e concentrarsi soltanto sulla stagione. A volte è vicino, altre meno. Le lancette scorrono e se non si dovesse trovare un accordo, questa estate, ci sarebbe un vero e proprio crack.

Difensori: vecchie conoscenze

Kwadwo Asamoah. Allegri, grande estimatore, disse di lui: uno di quei cavalli che stanno fermi a lungo, e appena hanno occasione, ripartono a mille. Sei anni alla Juventus e altri due all’Inter. Adesso, è l’occasione di ripartire a mille.
Fabrizio Cacciatore. L’ultima squadra, tra le tante con cui ha giocato, è stato il Cagliari. Sembrava fatta per il passaggio alla Cremonese, ma, forse, è saltato tutto. Lui, aspetta soltanto uno squillo.
Yanga-Mbiwa, Schelotto e Strinic. Tre vecchi volti della Serie A: il primo conosciuto a Roma e ricordato con il sorriso per quel gol al derby; il secondo dovrebbe ritrovare prima se stesso e poi una squadra, ma è uno che l’esperienza nelle gambe ce l’ha; e, infine, il croato, fuori dai giochi da più di un anno a causa di un problema cardiaco e l’ultima esperienza al Milan. Un rimpiazzo che, alle piccole, potrebbe tornare utile.

Difensori: opportunità non indifferenti

David Luiz. Massimo Marianella, a giugno scorso, diceva: David Luiz ha giocato da David Luiz: uno dei peggiori difensori che abbia mai visto. Le presenze in questa prima metà di stagione sono state poche, ma l’agente, Kia Joorabchian, al CdS, disse che fosse alta la possibilità di rinnovo. Sarà vero? Intanto, giugno non è così lontano…
Ezequil Garay, uno che di calcio ci capisce, e non poco. Una carriera di tutto rispetto, anche con un passato al Real Madrid. Il Milan gli ha chiuso le porte (politica giovanile) per le altre, invece, questa necessità non c’è. Anzi, con lui, si può far di necessità virtù.
Sokratis, Maksimovic, N’Koulou, Hysaj e D’Ambrosio. Andranno tutti in scadenza. Sono opportunità non indifferenti. Difensori validi, con una buona tecnica e una molteplice esperienza. Non solo per rincalzare qualche carenza, ma anche per porre delle basi per la prossima stagione. Anche se D’Ambrosio dovrebbe rinnovare…

Centrocampo: il cuore della squadra

Il centrocampo custodisce il cuore della squadra. È l’equilibratore. Senza di esso, si spezzerebbe il legame offensivo e difensivo. Ma partiamo dai sogni.
Il primo prende il nome di Di Maria. Contratto in scadenza a giugno e, se per Tuchel veniva considerato un intoccabile, bisogna vedere se per Pochettino sarà lo stesso. 32 anni e un curriculum stellare.
Juan Mata. Anche lui 32 anni, ma la classe cristallina di questo talento porta le società a non guardare la carta d’identità. In scadenza a giugno, ma con l’opzione di rinnovo per un’altra stagione. Solskjaer è soddisfatto del suo rendimento, ma finché non c’è la firma…
Deciderò io quando andarmene, non gli altri. Londra è casa mia. Amo l’Arsenal. Queste le parole di Özil qualche tempo fa. Contratto che scade a giugno e un rapporto con Arteta mai sbocciato. Le squadre si mobilitano. L’unico problema? Lo stipendio: 18 milioni l’anno…

Centrocampo: volti familiari

Carlos Sánchez. Un passato qui da noi, alla Fiorentina di Commisso. 40 presenze in due anni e due gol. Una carta d’identità non troppo esile, 34 anni, ma potrebbe tornar comodo a molte squadre di bassa classifica, ma anche della serie cadetta. Convince per la sua duttilità, sia come mediano – ruolo naturale – che adattato in difesa, come centrale.
Se dipendesse da lui sarebbe già lì. Parlo di Romulo e parlo della sua destinazione gradita alla Lazio. Un pensiero che ha espresso sui social, ma che non trova conferme da parte di Tare. Per adesso. Intanto, su Repubblica edizione Palermo, spunta l’interesse dei rosanero. Tanta esperienza e corsa. Svincolato e, come alternativa, sarebbe niente male.
Andrea Bertolacci. Uno svincolato di lusso. Ha vestito la maglia del Milan ed è cresciuto nelle giovanili della Roma. Classe 91 è pronto per riprendersi la scena, dopo alcuni anni troppo opachi.

Centrocampo: adesso per giugno!

Franco Vázquez. Giocherò fino alla fine del contratto. Queste le sue parole. Ma se questo scade a giugno, adesso, può cominciare a trovarsi una sistemazione. Centrocampista duttile: nasce trequartista, ma può giocare anche come seconda punta. Accostato alla Lazio, potrebbe far bene in tantissime squadre per la prossima stagione.
Fernandinho. Tanti anni al Manchester City. Dal 2013 e 231 presenze (fino adesso). Tanta sostanza a centrocampo, una solidità che non è facile trovare altrove, forse per l’estrema malleabilità dei centrocampisti moderni. A gennaio scorso rinnovò per un altro anno. In questo gennaio, potrebbe accordarsi per una nuova e finale avventura.
Mi piacerebbe provare qualcosa di nuovo. Parola di Javi Martinez, che ha un contratto con il Bayern di Monaco in scadenza a giugno. Per lui si è parlato di Fiorentina (scorsa sessione), ritorno all’Athletic Bilbao e al Leeds di Bielsa. 32 anni, può dare ancora tantissimo.

Centrocampo: occasioni!

Yaya Touré. Il Brest e Lo Spezia hanno rifiutato un provino del trentasettenne. L’età pesa, è vero, così come la sua inattività da più di un anno. Ma il nome, vale solo il prezzo dell’ingaggio.
Samir Nasri. Talentino francese, spesso accostato a Zidane. Ovviamente il paragone è stato da tutti considerato eccessivo, ma si è comunque costruito una carriera di degno rispetto: esplosione al Marsiglia, poi Arsenal, un periodo di saturazione al City e un declino che, tra i diversi viaggi intercontinentali, lo ha portato ad essere senza squadra. Era stato accostato al Benevento e alla Reggina diversi mesi fa. Vorrebbe chiudere la carriera da non svincolato.
Jack Wilshere. 29 anni ed è un altro svincolato di lusso. Una carriera altalenante causa infortuni, ma un centrocampista di tutta validità. Può ricoprire il ruolo sia da trequartista che da mediano. Ha affermato anche che gli piacerebbe giocare in Serie A.

Centrocampo: incastri low cost

Il primo è Papu Gomez. In rotta con Gasperini, ma anche con la società. Si allena a parte, non in gruppo. Forse, comportandosi da vero e proprio capitano, preferisce interagire il meno possibile con il resto della squadra, anche per evitare maggiori squilibri. A meno di 15 milioni non va via, dice la Dea. Ma tra dire e il fare c’è di mezzo il mare e un accordo potrebbe trovarsi. Ovviamente, per lui, le sirene sono d’alta classifica: Inter e Roma fiutano l’andazzo.
Il secondo, invece, è Christian Eriksen. Lo scorso gennaio si era messo alle porte del Tottenham. Oggi, è alle porte dell’Inter. Si vocifera uno scambio di prestiti con il PSG, con Paredes, ma l’arrivo di Pochettino potrebbe far cambiare le idee. Non si può vendere perché si rischierebbe una minusvalenza troppo grande. Ma avere Eriksen per sei mesi è tutto di guadagnato.

Finalizzazione: giovanotti stagionati

Va bene la difesa per respingere le offensive altrui. Va bene anche il centrocampo per dare solidità a tutta la squadra. Ma senza i cecchini, le partite non si vincono.

Alexandre Pato. Trentuno anni e un passato con la maglia del Milan. Come dimenticare quel gol al Barcellona. Sembrava essere un predestinato, poi è stato attanagliato dagli infortuni. Una voce, poi evaporata, legata a quella del Genoa. Per adesso nulla, ma lui è libero.
Mario Mandzukic. Chi non vorrebbe un attaccante così nella sua squadra. Max Allegri stravedeva per lui e nessuno prova a biasimarlo. Ha rifiutato l’Aston Villa, magari perché gradirebbe un ritorno in Italia…
Diego Costa. Un nome un po’ a sorpresa, perché ha risolto il contratto con i Colchorenos per motivi familiari. In passato è stato accostato alla nostra competizione. 32 anni e i gol ce li ha nel sangue e nei piedi. Arriverebbe a zero…

Finalizzazione: senti che nomi!

Olivier Giroud. L’Inter lo aveva corteggiato per tanto tempo e, un anno fa, anche la Lazio. Chissà se questa Serie A non sia nel suo destino. Lui, però, nel frattempo segna: 3 in campionato e 5 in Champions – 4 solo nella partita di Siviglia -. A giugno è libero.
Stefan Jovetic. Da quando è andato via da Firenze non ha trovato più continuità: infortuni, incostanza, scarsa capacità di ambientamento. Il mondo l’ha girato e adesso ritenta l’ennesima resurrezione al Monaco, squadra in cui milita da tre anni. A giugno scade il contratto. Prandelli è tornato alla Viola, chissà se qualcosa di simile non avvenisse anche con lui.
Arek Milik. Lontano da Napoli. Vicino alla Juve, poi alla Roma e infine alla Fiorentina. Morale della favola è ancora a Castel Volturno. Dai 40 milioni richiesti, De Laurentiis, adesso, è sceso a 15. I club fiutano la situazione. È un attaccante valido.

Finalizzazione: sognare non costa nulla

Memphis Depay. Un leone, come quello gigantesco tatuato sulla schiena. Ala sinistra, trequartista e punta centrale. Una corsa eccezionale. Questa estate è stato accostato al Barcellona e al Manchester United. A 26 anni, vuole una grande squadra. La Stampa dice che il Lione lo libererebbe anche per un accordo di 5 milioni. Con lui, la Serie A, farebbe un salto di qualità enorme.
Sergio Agüero. Due sole le partite da titolare quest’anno. Tanti infortuni e un contratto che potrebbe non rinnovarsi. Lui non esclude il ritorno in Spagna, ma nemmeno da altre parti. Un argentino, con i gol nel DNA. Trentadue anni e un finale di carriera ancora tutto da scrivere.
Leo Messi. L’ho detto nel paragrafo, sognare non costa nulla. Il contratto scade tra 5 mesi, ma adesso potrebbe accordarsi con qualcuno. Ma con chi? La sorpresa sarebbe vederlo rimanere in Spagna, ma anche un atto d’amore non indifferente.