Storie di calcio - III stagione - XV episodio

"Mi chiamavano Joystick, ma non avevo la mentalità dei campioni."

In Italia lo abbiamo conosciuto perchè ha vestito la maglia dell'Inter. Un talento che nonostante non avesse la mentalità di un vincente, poca cattiveria e la voglia di sfondare, resterà un grande rimpianto per Massimo Moratti che credeva fortemente in lui.

La quindicesima e terzultima puntata della terza stagione di "Storie di calcio", la dedichiamo a Stèphane Dalmat per tutti "Joystick."

Nato il 16 febbraio 1979 a Joué-lès-Tours un comune francese situato nel dipartimento dell'Indre e Loira nella regione del Centro-Valle della Loira, il giovane cresce nelle giovanili del Châteauroux dove debutta subito in Ligue 1. Il Lens nel vedere le ottime prestazioni del centrocampista francese, decise di scommettere su di lui. La scelta si rivela avvincente e Dalmat oltre ad esordire per la prima volta in Champions League, vincerà il suo primo trofeo della carriera: la Coppa di Lega francese. Stèphane giocherà anche con il Marsiglia e il Paris Saint-Germain, ma il giovane inizierà ad avere i primi problemi sul campo: non riesce a stare per più di un anno nella stessa squadra. Con questi due grandi club, non incide quasi per niente e lui manca l’appuntamento con la gloria in patria.

Un segnale di speranza arriva da un club italiano: l'Inter. Massimo Moratti, acquista il centrocampista francese nel gennaio del 2001. Il numero uno è fiducioso, crede che Dalmat possa diventare un grande campione con la maglia nerazzurra. Intanto, la rosa era disastrata e con Marco Tardelli in panchina, il club non va oltre il quinto posto. Il primo goal arriva il 21 aprile contro la Fiorentina: un bolide destro dalla lunghissima distanza con Francesco Toldo che non può far nulla senza riuscire nemmeno a sfiorare il pallone. Con l'Inter, il giovane ricorda la sua disavventura nel derby di Milano disputatosi nel mese di maggio: i nerazzurri persero con un umiliante 6-0 inflitto dal Milan. 

Verso la fine del campionato, Dalmat durante il match contro la Lazio del 27 maggio segna un pareggio pesantissimo che spense di fatto i sogni tricolore dei biancocelesti campioni uscenti. A tempo scaduto, Recoba batte un calcio di punizione corta, il francese da fermo, scarica un bolide da 25 metri verso la porta avversaria. A Roma divenne un idolo dei tifosi giallorossi, perchè quella rete del francese all'ultimo respiro, valeva un secondo pezzo dello scudetto per gli uomini di Capello, che a fine stagione saranno campioni d'Italia per la terza volta nella storia a distanza di diciotto anni.

Nel frattempo, la dirigenza scelse Hector Cuper come nuovo allenatore dell'Inter. L'argentino portava con sè, il suo modulo 4-4-2, ma per il centrocampista francese non ci sarà spazio e nel frattempo rimane estasiato da Ronaldo il Fenomeno durante una seduta di allenamento. La stagione dei nerazzurri è quella del famoso "cinque maggio" e niente di meno avevano sfiorato la finale di Coppa Uefa persa in semifinale per mano del Feyenoord vincitrice di quella edizione. Quel giorno, Dalmat scese in campo, giocando mezz'ora nella ripresa ma non incide per niente.

I tifosi dell'Inter lo soprannominarono "Joystick" perchè era capace di fare giocate e dribbling da videogioco. Dalmat nonostante un'esperienza così così a Milano, lasciò i suoi sostenitori a bocca aperta per lo stile unico delle giocate. Con grande rammarico, il francese lasciò l'Inter nell'estate 2003 a causa dei controversi rapporti con Cuper.

Per il centrocampista lo attendono il Tottenham, Tolosa, Racing Santander e il Bordeaux. Con il club francese, arriveranno poche gioie tra cui: una rete spaziale da oltre 20 metri con un bellissimo pallonetto ai danni del PSV e la sua seconda ed ultima Coppa di Lega francese. Negli anni successivi resta sempre in Francia e a soli 33 anni dopo aver giocato nel Nimes annuncia il suo ritiro definitivo dal calcio giocato.

"Dopo la mia carriera ho sofferto di depressione. Ho avuto dei problemi personali. Noi giocatori viviamo in una bolla, in più il fatto di dover tagliare completamente con il passato… Per sei anni non ho fatto nulla". 

Qualche anno più tardi, Dalmat rimase vittima di un brutto incidente sulla moto. Il francese è vivo per miracolo e passò sei giorni in coma.

Oggi ha ripreso completamente la sua vita e vive grazie ai suoi investimenti. 

Per lui, l'Inter resterà uno dei suoi più grandi rimpianti.

Un abbraccio Pasqui