Continuo a pensare al trasferimento pazzesco di Grealish dall’Aston Villa al City, una cifra esorbitante per un giocatore, a mio avviso, poco più che normale. Forte si, ma non da pagare così tanto. Quando vedo lui mi viene in mente Messias del Crotone, non voglio azzardare alcun paragone sia chiaro, però voglio fare un test:  immaginate Messias in una squadra a caso inglese, magari il West Bromwich retrocesso proprio come il Crotone; poi fategli fare la stessa stagione che ha disputato a Crotone: numeri da fenomeno soprattutto contro le grandi, 9 gol (tre in più dell’inglese) e quasi sempre presente in tutte le realizzazione della squadra pitagorica.

Adesso, sempre con la vostra immaginazione, provate a fare una valutazione all’inglese, quanto varrebbe oggi il Messias del WBA? Sicuramente non 130 milioni, ma neanche meno di dieci, anzi sono certo che mezza Inghilterra avrebbe fatto a gara per averlo. Invece, il Messias del Crotone tutti lo cercano ma nessuno lo vuole, perché i 10 milioni richiesti dal Crotone sembrano troppi. Allora la mia domanda è semplice, siamo noi a sottovalutare i calciatori o l’Inghilterra a sopravvalutarli?

A questo punto un’altra domanda sorge spontanea, quanti inglesi nella storia del calcio hanno fanno la differenza fuori dal loro paese? Sia chiaro, io amo il calcio inglese ma  le migliori squadre sono pieni di stranieri, questo allora mi porta alla conclusione che forse, gli inglesi, non sono così forti come credono. Allora perché queste supervalutazioni? Patriottismo? Plusvalenze? O siamo noi a non vederci bene? A voi la risposta.