La sconfitta nel derby di ieri sera è stato solo l'ultimo atto in ordine cronologico di una serie di sconfitte che più che preoccupare devono far riflettere.

Andiamo con ordine; l'Inter non è di colpo tornata la squadra svogliata dello scorso anno. Questa Inter non è un'illusione e c'è la certezza che si riprenderà.

Lo dice l'idea di gioco, seppur minima nelle ultime uscite, ma c'è. Così come c'è il senso di appartenenza alla maglia, la consapevolezza di giocare in uno dei club più importanti al mondo.

Insomma tutti fattori di cui nelle scorse recenti annate non se ne vedeva nemmeno l'ombra. Se si vuole cercare la causa di questa improvvisa e brusca battuta d'arresto, ebbene va trovata in una rosa poco ampia.

Certo l'Inter non ha le coppe europee. Adesso poi resta solo il campionato. Ma resta comunque il fatto che un club ambizioso non può prescindere dall'avere in rosa, oltre che eccellenti undici giocatori, anche delle riserve all'altezza. In difesa troppi pochi centrali ( i soli Miranda, Skriniar e Ranocchia). L'assenza pesante di un trequartista. Spalletti, definito come il vero top-player di questa squadra il suo lo sta facendo, anzi anche di più del suo; ma non può certo fare miracoli.

Ora, se come dice Steven Zhang l'Inter "deve andare a comandare" servono rinforzi. 2-3 innesti giusti potrebbero risolvere i guai e lasciare solo il brutto ricordo lontano di un Dicembre nero.