Immaginiamo una gara di sollevamento pesi o una gara di salto in alto; questi sport mi risultano particolarmente antipatici perchè si concludono immancabilmente con una sconfitta. Anche l'atleta vittorioso tenterà di superarsi, di abbattere il record e andrà avanti finchè dovrà arrendersi all'attrezzo, che l'avrà comunque battuto.
Questa sensazione l''ho avuta dalla conferenza stampa tenuta oggi dall''allenatore del Milan, Gattuso; alle domande ha risposto con domande; alle accuse ha risposto accusandosi; alle critiche ha risposto criticando. I tifosi del Milan che sentivano il bisogno di parole di conforto, di constatare il fuoco che cova sotto la cenere, di acquisire un minimo di speranza sul positivo epilogo del Campionato, hanno invece percepito tutti i dubbi dell'allenatore.
Gattuso ha fatto del suo meglio e del suo massimo, ma questo è il suo limite; non ha la forza per sollevare i pesi sopra la testa; non ha lo scatto per balzare sopra l'asticella: semplicemente ciò è al di sopra delle sue capacità.
E chi sperava nella rivalsa della squadra, ha purtroppo dovuto annusare le nefaste premesse di una vigilia di una partita che inizierà con il Milan già superato in classifica della Roma, uscita largamente vincente nelll'anticipo casalingo contro il Cagliari.
Non basta questo a far presagire una domenica complicata per i rossoneri: Gattuso ha pensato bene di togliere dalla formazione Piantek, evidentemente identificato come causa dei mali d'attacco di cui soffre la squadra, ma dimenticando cos'era stato capace di fare il polaccco praticamente da solo.
Ancora una volta, in una partita da vincere assolutamente, l'allenatore si presenta con la formazione meno aggressiva; nel giorno in cui finalmente torna Paquetà (sostanzialmente i proiettili per iil pistolero) Gattuso toglie la pistola. O meglio la sostituisce...
Certo ci sarà Cutrone e comunque si potrà intervenire a gara in corso. Vedremo.
Restano i limiti di un allenatore eccessivamente difensivista e senza la necessaria esperienza.
Mala tempora currunt.
o