Parlando di attaccanti Made in Italy non si può non nominare un killer dell'area di rigore, attuale allenatore del Bologna: Filippo Inzaghi. Un giocatore unico appartenente alla categoria dei fuoriclasse, che ha fatto la fortuna di tutte le squadre in cui a militato, due su tutte: Juventus e Milan.
L'area di rigore era il suo territorio, letale mai fuori posizione, un fiuto per il goal che si ha nei sangue, infallibile. Sempre su quel filo sottile della linea del fuorigioco. Una fame e una cattiveria fuori dal comune che lo hanno reso un fuoriclasse e fatto segnare una marea di reti. Ogni stagione sempre in doppia cifra e determinante con goal pesantissimi.

Non un giocatore qualsiasi. Ora passiamo a Domenico. Berardi, doveva essere la grande promessa del nostro calcio, al debutto fa il botto segnando a raffica, con numeri fa campione ed un grande talento. Caratteristiche uniche, non un nove ma un mancino raro e micidiale. Esplode a Sassuolo, poi la testa non regge, l' ultimo scatto per diventare campione non viene fatto. Troppa pressione, la bella vita, la notorietà non è per tutti.
Gli infortuni non possono giustificare un'involuzione evidente, che lo ha allontanato dalla nazionale. Un talento gettato via che ora fatica ad arrivare in doppia cifra.

Anche Andrea Belotti dopo l'esplosione del primo anno a Torino non sta trovando continuità. 
Da juventino, Belotti è un attaccante che vorrei sempre avere in squadra, generoso  senza punto deboli, infortuni a parte qualcosa anche nella sua testa sembra si sia bloccato. Si sente arrivato? Errore grave, Filippo inseguiva il pallone sempre come la prima volta nel campetto di periferia.
Non contano solo la tecnica ed il fisico, si tratta di due giocatori ancora giovani che non hanno più tempo. O esplodono ora o mai più. La differenza fra campione e buon giocatore è poca ma ti cambia la vita. Sta nel dettaglio e nella testa.

La nazionale non ha un attaccante. Pensiamo a Quagliarella che ogni anno va sempre in doppia cifra. Come mai? Attaccante vecchio stile, la differenza sta nel voler arrivare e continuare a volerlo fare, nell'umiltà.

Avete trovato l'intruso? Non sembra difficile...