Il Milan è atteso da due settimane infuocate prima di un quarto di Champions che l'urna di Nyon ha fissato contro il Napoli. Si sprecheranno sicuramente fiumi di inchiostro per commentare ogni singolo allenamento, infortunio, calo di forma che da qui sino al fischio d'inizio della partita avranno le due formazioni.

Già da ora tuttavia si possono fare alcune considerazioni.
La forma: il Napoli giunge a quest'appuntamento con il vento in poppa di una stagione straordinaria, la migliore in assoluto dei partenopei che neanche ai tempi di Maradona raggiunsero simili risultati. Ci arriva con la "fame" e la cattiveria sportiva di un organico giovane, continuo, in grande crescita e voglioso di ottenere un risultato storico. Il Milan proviene invece da un gennaio disastroso e da un faticoso recupero, da un cambio di modulo imposto dalle circostanze e da un mercato che non ha portato a Milanello rincalzi all'altezza

L'ambiente: il Milan ha la "tradizione" dalla sua, è abituato alla Champions ed alle tensioni che comporta, sa come tirar fuori da un organico non straordinario il meglio per superare qualsiasi difficoltà. Non l'ha dimostrato solo quest'anno ma anche nel girone di qualificazione alla Champions della scorsa stagione quando ha ben figurato contro la corazzata Liverpool. 
E' significativo che le favorite di questa manifestazione (City e Napoli) siano le uniche del lotto a non averla mai vinta e siano abbinate nei quarti a Bayern e Milan seconde solo al Real per trionfi europei.

La pressione: quella di Napoli sul Napoli sarà fortissima, quasi asfissiante, e potrebbe incidere sulla tranquillità e il rendimento della squadra che sinora ha sfruttato in campionato il fattore sorpresa. Per Milano invece arrivare a questi livelli (oltre tutto con due squadre) non è una novità e gestire le tensioni di questo inedito derby sarà più facile.

I top players: Osimeh e Kvaratskhelia sono devastanti in attacco (certo più degli attuali Giroud e Leao) ma le difese italiane li conoscono ormai bene e sono convinto che il Diavolo saprà allestire una "gabbia" adeguata a contenerli. In realtà, tolta la diversa resa del reparto avanzato, Milan e Napoli si assomigliano : le sgroppate di Kim e Di Lorenzo ricordano quelle dei migliori Theo e Leao e il metronomo Lobotka gioca ai livelli del Bennacer della scorsa stagione.

Il campionato: propone nelle prossime settimane trasferte insidiose ad entrambe (Udinese e Torino) prima di uno scontro diretto (al Maradona) che non potrà non risentire del successivo impegno di Champions. Come giocheranno le due squadre il 2 aprile a Napoli sapendo di giocarsi pochi giorni dopo a San Siro l'accesso alle semifinali?

Il pronostico: l'andamento della stagione lo consegna al Napoli ma le considerazioni che abbiamo fatto inducono a ritenere che l'esito sia in realtà più incerto di quanto si potrebbe pensare. Chi vincerà potrebbe dover affrontare un altro incandescente derby (anche se non penso che l'Inter avrà vita facile con la sorpresa Benfica) per accedere ad una finale dove prevedo l'attenderà comunque il "nostro Carletto" con il suo Real che è il favorito di sempre. 

Ricorsi storici: alcuni fanno presente che anche nel 1990 il Napoli vinse lo scudetto ed il Milan la Champions (fra l'altro contro il Benfica) e aggiungono che il Diavolo debba riprendersi qualcosa inopinatamente lasciato ad Istanbul nel 2005. Io amo invece ricordare come l'unica squadra che ha sconfitto il Milan in una finale di Champions, senza che il Diavolo si sia poi preso la rivincita, sia proprio il Real Madrid. 

Speriamo che sia di buon auspicio e in ogni caso prepariamoci a sostenere la squadra rossonera che deve anche centrare un quarto posto in campionato tutt'altro che scontato.