Sembrava ieri il 19 novembre, il giorno in cui scrissi la guida su ogni squadra del mondiale. Era la vigilia dell’inizio del torneo, tutti quanti eravamo curiosi di assistere al famoso e criticato(giustamente)mondiale invernale in Qatar, il primo della storia giocato in questo periodo dell’anno. Tanti dubbi, tanti pensieri e molti punti interrogativi su tante squadre. Oggi è il 15 dicembre e stiamo per commentare la finale di Qatar 2022, è quasi passato un mese, oserei dire che è volato. Abbiamo visto tantissime partite in orari diversi, non sono mancate delusioni, sorprese, critiche, episodi particolari e tanto altro ancora. Tutto però si è sempre focalizzato sul campo che come sempre rappresenta la grande verità di questo sport, che conferma e smentisce qualsiasi valutazione che venga fatta al di fuori. Ed eccoci qua, Argentina-Francia! La sfida fra uno dei due calciatori più forti degli ultimi 20 anni e della storia di questo sport, sto parlando ovviamente Leo Messi, contro il calciatore che ad oggi è l’indiziato principale per poter diventare quello più forte per i prossimi 15 anni, Kylian Mbappé. La sfida fra la nazionale del più forte contro la nazionale più forte e maggiormente indiziata alla vittoria finale. La sfida fra la nazionale campione d’America e la nazionale campione del mondo. La sfida fra il nuovo che avanza(Alzarez, Enzo Fernandez...)e il “vecchio” che luccica(Lloris, Giroud, Di Maria...). La sfida fra due squadre che hanno compiuto un percorso differente. Sarà la sfida fra una sudamericana e una europea. Sarà la sfida fra due nazionali che vantano due coppe del mondo a testa e che quindi avranno l’occasione per diventare la 4ª nazionale più vincente della storia dei mondiali. Insomma, non mancano le tematiche che rendano emozionante questa incredibile sfida!

Breve excursus, CROAZIA-MAROCCO
Prima di analizzare le due squadre vorrei un attimo dedicare qualche osservazione anche alla sfida che vivremo invece sabato fra Croazia e Marocco per il 3º posto in questa coppa del mondo. Solitamente per molti la “finalina” viene presentata come la gara delle deluse, che entrano in campo pensando solo ed esclusivamente all’occasione non sfruttata per potersi giocare la grande finale. Abbiamo infatti assistito in passato a sfide tristi, nonostante ci si giochi comunque il 3º posto ai mondiali(insomma, buttatelo via...). Questa volta sarà diverso, perché si sfideranno due squadre che hanno fatto un percorso straordinario al di sopra delle aspettative iniziali. Nessuno infatti ipotizzava che Croazia e Marocco potessero arrivare così in fondo. Comunque vada questa edizione sarà storica per le due nazioni. La Croazia arrivava a questo mondiale come vice campione del mondo e ha dimostrato di non esserlo a caso, confermandosi fra le prime 4 con un ottimo percorso, a tratti sofferto, ma nel quale ha dimostrato di essere una squadra organizzata, con talento e con grande personalità, superando infatti gli ottavi e i quarti ai rigori(spesso si dice che i rigori sono fortuna... loro hanno dimostrato che si tratta anche di bravura). Hanno eliminato il Brasile e hanno perso solo la semifinale contro l’Argentina. Inoltre si sono messi in mostra i soliti campioni, il trio di centrocampo(uno dei più forti), Perisic, ma anche ragazzi come Gvardiol e Livakovic. Il vero tallone d’Achille di questa squadra è stato il centroavanti. Una menzione speciale la merita Luka Modric, uno dei centrocampisti più forti della storia che sabato giocherà la sua ultima partita in un mondiale. Il Marocco invece è la grande sorpresa di questo mondiale, quella che molto probabilmente verrà definita la vera vincitrice di questo torneo dopo quella che formalmente avrà vinto. Nessuno inizialmente dava un euro a questa nazionale, io ne avevo parlato bene ma mai avrei potuto immaginare un percorso simile. Infatti il Marocco ha vinto il proprio girone sopra alla Croazia e al Belgio(eliminandolo), poi agli ottavi ha eliminato la Spagna e ai quarti il Portogallo, si è arresa solo alla Francia in semifinale. Ha scritto la storia, nessuna squadra africana era mai riuscita a raggiungere la semifinale di questo torneo. Ma come ci è arrivata? Ci è arrivata giocando un calcio di grande intensità e di grande organizzazione tattica, ma anche un calcio di grande qualità. Tanti associano a questa squadra la parola “catenaccio”, io onestamente ho visto una squadra che ovviamente tendeva principalmente a non prendere goal ma che quando aveva il pallone sapeva come muoverlo. Spesso è stata molto più pericolosa rispetto ad alte nazionali che hanno fatto il 70/80% di possesso palla. Sembrava veramente la nazionale più vicina a una squadra di club. I meriti sono tutti del CT Regragui che in soli 3 mesi ha preso questa squadra, le ha dato una identità chiara e una organizzazione e si è affidato a calciatori importanti. Il leader tecnico è senza alcun dubbio Ziyech, Hakimi è il calciatore più di livello di questa squadra, En-Nesyri è un attaccante di ottimo livello così come il portiere Bounou, Amrabat è stato il cervello di questa squadra e Saiss si è dimostrato un vero capitano. La vera sorpresa è stata Ounahi, il calciatore che era meno conosciuto fra i titolari. Il Marocco è stata la grande sorpresa di questo torneo. Curioso il fatto che la sfida per il terzo posto fra Croazia e Marocco sia stata anche la gara d’apertura del mondiale di queste sue squadre nella fase a gironi, terminata sullo 0-0. Hanno iniziato e chiuderanno sfidandosi e si contenderanno un terzo posto molto prestigioso, detto che il mondiale per entrambe resterà comunque indimenticabile.

ARGENTINA-FRANCIA
La finale di Qatar 2022 sarà dunque Argentina-Francia. Due squadre dal percorso differente che hanno avuto dei momenti non impeccabili nel corso della competizione ma che sono riuscite a venire sempre a galla, dimostrando di meritarsi questa finale più di tutte le altre squadre(non ho mai visto, se non il Brasile del 1970, una squadra vincere un mondiale senza mai soffrire). Come ho sottolineato prima, sarà la sfida fra la nazionale che vanta il calciatore più forte e più decisivo di questo mondiale contro la nazionale più forte. Entrambe sono abituate a giocare delle finali(entrambe nell’ultimo decennio ne hanno giocate molte, qualche volta le vinte e altre volte perse). Ma come arrivano queste due squadre alla grande finale del mondiale? L’Argentina ci arriva sicuramente nel miglior modo possibile, con fiducia, reduce da una sfida molto positiva e con a capo quello che ha dimostrato non a caso di essere stato uno dei due calciatori più forte degli ultimi 20 e uno dei più forti della storia, mai leader, mai trascinatore, mai così fortemente decisivo con la maglia della nazionale addosso e soprattutto mai così vicino a quello che fu nel 1986 Diego Armando Maradona dentro e fuori dal campo, sto  parlando ovviamente di Lionel Messi. “Arriverà uno che prenderà il mio posto”, queste furono le parole di Diego diversi anni fa, che aveva capito subito quello che potesse rappresentare questo giovane argentino di Rosario(andate a rivedere le immagini di Argentina-Serbia 6-0 del mondiale 2006 in Germania, l’esordio di Leo Messi in un mondiale. Potrete vedere un Maradona in grande euforia per l’esordio del suo “figlio di campo”). Maradona aveva capito tutto. Non sono mancati i momenti di difficoltà nel corso degli anni. Leo Messi è spesso stato criticato, spesso gli si diceva che non fosse decisivo e che non avesse personalità, tant’è che qualche anno fa ipotizzò di lasciare la nazionale. Perché essere un fuoriclasse non significa essere una macchina, non significa non attraversare momenti di difficoltà, non significa non poter sbagliare. Essere fuoriclasse significa essere se stesso, con i propri punti deboli e con i propri punti di forza. È nella totalità di una persona che si misura la grandezza di essa. E Messi ha dimostrato di essere grande e di valere quel paragone con Diego. Non esiste persona più vicina a Diego, non esiste calciatore che possa anche solo paragonarsi al “Pibe de oro”, se non Leo Messi. La vittoria della Coppa America del 2018 ha trasformato Messi, l’ha reso infatti più libero mentalmente, più amato, più leader, più “Diego”, dentro e soprattutto fuori dal campo. In questo mondiale è stato clamoroso, ha segnato 5 goal e fornito 3 assist, è diventato il calciatore argentino ad aver segnato più goal ai mondiali superando il record di Batistuta e in finale diventerà anche il calciatore con più presenze e minuti nella storia dei mondiali. Inoltre in questo mondiale ha giocato la sua 1000ª partita in carriera. Dopo la gara con la Croazia ha dichiarato “Mi sto divertendo tantissimo”. “Caro mio Leo, si vede”, mi piacerebbe potergli rispondere. Senza Messi l’Argentina non sarebbe in finale, o meglio, credo che non avrebbe nemmeno superato il girone. Messi ha inciso, deciso, cambiato l’inerzia delle gare e le sorti dell’Argentina. Pensate solo al goal con il Messico, senza l’Argentina molto probabilmente non avrebbe vinto e sarebbe stata a un passo dall’eliminazione. Oppure pensate al goal con l’Australia al 30º, costruito e inventato quasi da solo. Oppure all’assist per Molina contro l’Olanda, al rigore del 2-0 o al rigore calciato per primo durante i tiri di rigore. O alla giocata per il 3-0 contro la Croazia. Insomma, Messi ha fatto tanto, quasi tutto. Domenica non dovrà dimostrare niente a nessuno ma sarà semplicemente l’occasione per provare a togliersi l’ennesima grande soddisfazione in carriera. Ma come ci arriva l’Argentina a questa finale? L’inizio non era stato dei migliori. L’Argentina infatti arrivava a questo mondiale con tante assenze e con tanti giocatori non in grandissima forma. Pensate a Lo Celso e a Nico Gonzalez, due giocatori fondamentali per Scaloni. Oppure pensate a Lautaro, Paredes, Di Maria... calciatori importanti che non hanno reso a causa di una condizione fisiche non ottimali e a causa di acciacchi. Ma anche dei calciatori che non hanno reso “per colpa loro”, penso per esempio a De Paul, calciatore intoccabile per Scaloni, che ha dato tutto dal punto di vista dell’impegno e del sacrificio ma che non ha ancora giocato una gara a livello tecnico “da De Paul”. La sconfitta con l’Arabia inoltre poteva essere uno schiaffo molto pesante. Ci ha dovuto pensare Leo Messi a scacciare i fantasmi contro il Messico e da quel momento la squadra ha avuto una crescita graduale: buona partita con la Polonia, gara discretamente positiva negli ottavi contro l’Australia, 80 minuti buoni contro l’Olanda(poi quei 20 minuti inspiegabili, ma nell’arco dei 130 minuti il passaggio del turno è stato meritato), ottima prova con la Croazia. Nonostante ciò devo ammettere che non sempre l’Argentina mi ha convinto. L’ho sempre vista come una squadra troppo umorale, con dei momenti di blackout e troppo “aggrappata” a Leo Messi. La gara con il Messico, i primi 30 minuti con l’Australia, gli ultimi 20 con l’Olanda e i primi 30 con la Croazia non erano stati esaltanti e spesso ci ha dovuto mettere lo zampino Leo, tranne proprio nell’ultima partita. Per una volta infatti non è stata l’Argentina ad aggrapparsi a Messi, ma ha accompagnato la pulce. Per una volta è stata l’Argentina a sbloccare Messi e non il contrario. Nel primo goal con la Croazia infatti Leo Messi non entra, ma sono Enzo Fernandez e Julian Alvarez(i due “grandi” dell’Argentina dopo Messi)a conquistarsi il rigore poi realizzato dal 10. L’Argentina ha dimostrato di essere una squadra vera e di essere un vero gruppo come non aveva fatto ancora vedere in questo mondiale. Ha dimostrato freddezza, ha dimostrato personalità nel secondo tempo gestendo la sfida alla perfezione e ha dimostrato di meritarsi la finale. L’ha dimostrato in semifinale, infatti credo non ci fosse momento migliore per dimostrarlo. E adesso la finale sarà l’occasione della vita per molti. Scaloni è stato bravissimo ad aggiustare la squadra in corso d’opera, prendendo decisioni forti(in panca Lautaro, Paredes... dentro Alvarez, Enzo Fernandez...), dimostrando di avere completamente in mano il gruppo e di essere lucido in ogni scelta. Si è dimostrato un grandissimo allenatore come l’ha sempre dimostrato da quando siede su quella panchina(Copa America vinta, Supercoppa Maradona vinta, ha quasi eguagliato il record di imbattibilità dell’Italia di Mancini fermandosi a quota 36 e ha perso una sola gara delle ultime 42 partite. Ha fatto esordire calciatori e ha dato una identità chiara alla squadra, legando subito con Leo Messi). Ma come scenderà in campo la nazionale di Scaloni? Oggi è come chiedere un terno al lotto. Noi infatti abbiamo visto l’Argentina con il 4 2 3 1, con il 4 3 3, con il 3 5 2, con il 4 4 2(che diventava un 4 3 2 1). Secondo me dipenderà molto dal Fideo Di Maria: se il giocatore della Juventus starà bene vedremo la nazionale con il classico 4 2 3 1, sennò non è da escludere la difesa a 3(magari per contrastare meglio Mbappe), o un 4 4 2 come nell’ultima gara. Abbiamo dubbi sul modulo ma non sugli interpreti. Vedremo in campo ovviamente in porta Emiliano Martinez(uno dei migliori di questo mondiale), Molina, Romero, Otamendi e Acuna(al rientro dalla squalifica), così come in mezzo al campo De Paul, Enzo Fernandez e Mac Allister e davanti Messi con Julian Alvarez. Se Di Maria c’è completerà il “tridente”, sennò il dubbio potrebbe essere Lisandro Martinez o Paredes(nel primo caso la squadra giocherebbe con un 3 5 2, nel secondo caso con un 4 4 2/4 3 2 1). A Scaloni comunque non mancheranno le scelte. La Francia invece è arrivata a questo mondiale come la grande favorita insieme al Brasile. È la nazionale con il maggior numero di giocatori di talento, tant’è che Deschamps potrebbe permettersi lunedì di giocare da capo un altro mondiale con completamente un’altra rosa e non avrebbe problemi a raggiungere almeno i quarti(sottolineo “almeno”), anche se le perdite prima e dopo l’inizio della competizione non erano assolutamente secondarie(Pogba, Kante, Benzema, Lucas Hernandez...). Ma chi ha sostituto questi giocatori ha dimostrato a pieno di meritarsi la nazionale. Paradossalmente, nonostante possa vantare tantissimi giocatori di primo livello, Deschamps si è sempre affidato all’90% sempre ai soliti giocatori(a differenza di Scaloni che ha cambiato molto)che gli hanno sempre garantito prestazioni e rendimento costante(tranne ovviamente nella terza e inutile gara con la Tunisia). Hanno messo dal primo minuto sempre il piede in campo Lloris, Theo Hernandez(tranne nei primi 8 minuti della prima gara, quando poi è subentrato al fratello), Varane dalla seconda partita, Kundé dalla seconda partita, Upamecano tranne nell’ultima, Rabiot tranne nell’ultima, Tchouaméni, Mbappé, Dembelé, Griezzman e Giroud. E chi ha saltato una partita non l’ha fatto per scelta tecnica. È una squadra collaudata, amalgamata, esperta e soprattutto molto forte, che non ha sempre entusiasmo ma che ha sempre avuto la forza e la determinazione di saper colpire nei momenti opportuni. Prendiamo in considerazione solamente l’ultima partita; quanto hanno faticato Croazia, Belgio, Spagna e Portogallo a segnare al Marocco? Nessuna c’è riuscita. Lei dopo sette minuti invece ha saputo sfruttare al meglio un errore di lettura della difesa del Marocco. Con l’Inghilterra ha sofferto molto ma è riuscita a vincere la partita nei 90 minuti, spesso ha fatto sembrare facili delle giocate non facili. I meriti di Deschamps sono proprio questi: l’aver fatto delle scelte e aver fatto sentire importanti questi giocatori sempre, anche nei momenti di difficoltà. Griezmann per esempio lo ritengo dopo Messi il calciatore più imprescindibile per la propria nazionale in questo mondiale. Rispetto al 2018 è meno appariscente, quasi non lo si vede, ma è utile in tutte le zone del campo: fa il lavoro sporco, porta equilibrio, connette i reparti e aiuta in fase difensiva. Così come è importante l’incisività di Giroud, che segna sempre goal pesanti nei momenti pesanti. Tchouaméni è un altro ragazzo che ha fatto molto bene sia nel Real che nella Francia, prendendosi il posto da titolare in entrambe al posto di calciatori come Casemiro e Kanté. Rabiot sta vivendo il momento migliore della sua carriera. Dembelé nell’ultimo periodo sembra un calciatore rinato. Theo sta facendo un ottimo mondiale, così come kundé e i centrali. Lloris sta dimostrando ancora il suo valore. E poi c’è la stella di questa squadra destinata ad essere la stella del calcio per i prossimi 10 anni, Kylian Mbappé, che a nemmeno 24 anni ha già segnato 9 goal ai mondiali, che ha vinto il mondiale e che è capocannoniere di questa edizione insieme a Leo Messi(per l’appunto). È un giocatore predestinato, che scriverà le pagine di questo sport, vincendo trofei, palloni d’oro e superando record. La Francia è la più forte, non è un caso sia in finale.

 

Eccoci alla fine di questa mia guida sulla finale del mondiale.
Adesso non resta solo che metterci comodi e prepararci allo spettacolo. A chi andrà questo mondiale? A un ragazzo di 36 anni che ha scritto la storia ma che non l’ha mai vinto oppure a quello di 24 che ne ha già vinto uno a 18 anni? Andrà a Deschamps che diventerebbe il secondo allenatore a vincerne due dopo Pozzo, oppure a Scaloni che diventerebbe il 5º allenatore più giovane della storia a vincerne uno? Andrà a Giroud per la seconda volta di fila o al giovane Alvarez? Andrà a Buenos Aires o resterà a Parigi? Andrà in Argentina dopo 36 anni o resterà in Francia per la seconda volta di fila come successe all’Italia nel 34-38 e al Brasile nel 58-62? Chi vincerà il terzo mondiale della propria storia, l’Argentina o la Francia?... staremo a vedere domenica 18 alle 16:00 orario italiano. Sarà una super partita!
Signori, è la finale dei mondiali! Che vinca il migliore, ma che sopratutto vinca il calcio!