VISO DA BAMBINO, SGUARDO DA ASSASSINO, TATTICAMENTE UN PROBLEMINO. Così l'ex enfant prodige di Palermo alla Juve è diventato grande, alternando stagioni in cui ha fatto parlare di sè persino come l'erede di Messi ad altre in cui è sembrato che l'unica strada percorribile fosse la sua cessione. Il rendimento altalenante, che non ha mai consentito a Dybala di essere definitivamente accostato all'olimpo del calcio, è stata la conseguenza di necessità tattiche, quando non capricci, e di una programmazione di mercato incapace negli ultimi anni di portare a Torino una prima punta di livello e in salute dietro la quale valorizzarlo.

ALLEGRI E SARRI - Se è vero che il tuttocampismo riservatogli da Allegri ne favoriva la partecipazione al gioco, incrementando il numero di palloni giocati e qualificando maggiormente la manovra, è altrettanto vero che giocare spesso a quaranta metri dalla porta ne aveva crocefisso la vena realizzativa e il fiuto del gol, cose fondamentali per un attaccante quale lui è. La presenza di Ronaldo,  nell'ultimo anno di Allegri, non avrebbe potuto tatticamente migliorare le cose ed ecco che, in coda alla stagione e per molti giorni, il leitmotiv era stato lo scambio Dybala-Icardi come panacea di tutti i mali, compresi quelli di bilancio. Se c'è, invece, un merito che va attribuito a Sarri, è quello di essere riuscito con discreti risultati a far sì che la convivenza Ronaldo-Dybala non degenerasse in una separazione in casa, portando come frutti una cinquantina di gol ufficiali in due; numeri importanti in una stagione con la parvenza, errata, di fallimento. 

COSA FARNE ADESSO? - Ai piedi della montagna che dovrà scalare Pirlo si fa la conta dei calciatori che partiranno, c'è aria di restylingSi provano i moduli,  le situazioni tattiche, gli uomini che, compatibilmente con le necessità di bilancio, potranno essere utili alla nuova stagione. Dybala, ancora fuori per noie fisiche, avrebbe tutte le carte in regola per essere un pilastro della nuova e verde Juve, l'unico potenziale fuoriclasse soprattutto quando tra non molto Ronaldo lascerà il testimone. Ma c'è più di qualche motivo per dubitare che questo accadrà.

BILANCIO, RINNOVO - L'acquisto datato 2015 della Joya consentirebbe di generare una enorme plusvalenza ed è inutile negare, vedi scambio Pjanic-Arthur, che la situazione dei conti stia facendo da catalizzatore a molte delle operazioni di mercato intraprese. A complicare le cose, o forse risolverle, la scadenza di contratto nel 2022, che obbliga la Juve a prendere in fretta una direzione al bivio vendere/rinnovare, con un pedaggio sulla strada del proseguire insieme che recita cifre da 15 milioni in su. Sarà difficile, in questo particolare momento, che la Juve scelga di contrattualizzare con questi numeri. 

CAMPO E KULUSEVSKY - Tatticamente, la sensazione è che si voglia risolvere, una volta per tutte, il problema della complementarità con CR7, affiancandogli nella sua (probabilmente) ultima stagione in bianconero una prima punta di livello ed esperienza internazionali, fisica, che gli garantisca spazi e sponde, sulla scia del suo miglior storico partner Benzema. Le voci su Suarez e Dzeko non a caso si rincorrono. Ma è l'ancora troppo sottovalutato Kulusevsky il pass-partout per mezzo del quale leggere un'eventuale cessione di Dybala: il miglior giovane della stagione appena conclusa, crack vero e proprio, potenzialmente un calciatore come non se ne vede da tanto, ha dimostrato di valere con le sue giocate non solo i 40 milioni spesi per portarlo a Torino ma anche la fiducia della titolarità in un eventuale attacco a tre, sulla destra, proprio la mattonella su cui dovrebbe agire, con già visto scarso rendimento, Dybala se arrivasse la prima punta tanto attesa. 

SOLDI PER IL CENTROCAMPISTA - Motivazioni economiche ma anche di campo suggerirebbero quindi un sacrificio dell'argentino, doloroso ma necessario, se si vuole guardare ad un futuro tatticamente più chiaro e ad un'ottimizzazione delle risorse che sposterebbe, come già sta accadendo, l'interesse sulla zona del campo che più ha patito negli ultimi tempi, il centrocampoI soldi derivanti dalla sua cessione potrebbero infatti essere investiti per allungare la coperta corta con un centrocampista da dieci gol che arricchirebbe il reparto e consentirebbe ai giovani arrivati di crescere senza pressioni. Pogba e Milinkovic i soliti indiziati.

 

Paolo Costantino