Quando ti chiami Carlo Ancelotti non hai bisogno che gli altri ti presentino. Le tre Champions vinte, tra cui la tanto inseguita decima del Real Madrid, quando a Madrid erano abituati sempre a spendere tanto ma ad arrivare in finale poco. Fu lui a togliere quel fardello, e ci avevano provato in tanti. Le altre due, vinte neanche a dirlo con il Milan. Nel mezzo, una grande delusione contro il Liverpool, dove venne restituita alla fine dei rigori una Coppa già vinta a fine primo tempo. Uno degli allenatori più vincenti di sempre. Panchine importanti si sono susseguite nel corso degli anni, facendone oltre che profeta in patria, profeta fuori dalla patria.

NAPOLI - Iniziavano a girare le voci sull'arrivo al Napoli e molti erano i dubbiosi, qualcuno divertito dalle solite invenzioni giornalistiche nate da spifferi. In realtà, si stava stendendo nero su bianco uno dei contratti più soprendenti degli ultimi anni. Un vero colpo per una squadra considerata più di un gradino sotto i grandi club europei, che adesso ha colmato il gap, almeno dal punto di vista della guida tecnica.

LA SCELTA DI ANCELOTTI - Cosa avrà spinto uno degli allenatori più ricercati d'Europa ad accettare questa sfida? Probabilmente quando hai una carriera esaltante alle spalle e, perché no, un conto in banca che ti sorride, il rischio di fallire in un'avventura ambiziosa non ti spaventa più di tanto. Panchine importanti disponibili neanche tante. La voglia del campo, del lavoro quotidiano, di condividere con il figlio Davide (nello staff come nelle ultime esperienze) nuovi palcoscenici, voglia anche di Italia.

LA SCELTA DI ADL - Se per l'allenatore è forse un calcolato e stimolante passo indietro nella carriera, per il Presidente è indubbiamente una dei blitz più riusciti. Con la piazza in subbuglio e il dente abbastanza avvelenato da un amore con Sarri non del tutto appagante e ricambiato negli ultimi mesi, ha ingaggiato un allenatore top con stipendio ancora più top quasi a dire: se devo pagare tanto un allenatore, pago chi dico io e prendo uno dei migliori e dei più vincenti, perché me lo posso permettere. Prego, si accomodi! Ma Sarri vedrà sicuramente riconosciuto il suo ottimo lavoro da qualche altra parte.

I RISCHI - Quando Ancelotti ha firmato, avrà sicuramente pensato alla piazza che lo avrebbe accolto. Se c'è un posto in cui il calcio è vissuto più che ragionato, sette giorni su sette, questo è Napoli. L'allenatore che ti ha preceduto è nel cuore di tutti, il suo gioco anche. I tifosi non hanno rimproverato a Sarri quello che gli ha rinfacciato in più occasioni il numero uno. Ma sarà Ancelotti a riuscire in quello in cui non è riuscito Sarri o sarà De Laurentiis a dare ad Ancelotti quello che non ha concesso a Sarri? L'inserimento dei nuovi tanto auspicato è in linea con le ambizioni vincenti? Chi saranno i pilastri nella nuova rosa e quanto si dovrà spendere per ottenere una squadra all'altezza del suo allenatore? Basterà una guida tecnica dalla gestione sempre equilibrata a togliere le vertigini nate nei piani alti della classifica o sarà la città a rifiutare con il tempo questo innesto di mentalità vincente se i risultati tarderanno?

 

Paolo Costantino