Anche la 17ª giornata è stata ricca di sorprese, di partite all’apparenza chiuse, ma che clamorosamente sono terminante con esiti difficili da pronosticare alla vigilia e di tante tematiche da analizzare.
Sono arrivate reazioni da parte del Napoli, conferme dalla Juventus e inciampi per le milanesi in chiave scudetto. È stato un turno all’insegna del pareggio (5 gare sono terminate con il segno “X”) e dei goal nei finali di partita.
Bando alle ciance, iniziamo la pagella!

0 A SACCHI: ha commesso un errore imperdonabile. Si insegna ai corsi iniziali di non tenere il fischietto in bocca, soprattutto ora in epoca di VAR in cui le azioni si portano al termine per poter poi fare eventualmente i giusti controlli di protocollo. Se Sacchi non avesse fischiato subito, il VAR avrebbe cambiato la decisione dell’arbitro e l’Inter avrebbe vinto. Ennesimo orrore in una stagione piena di orrori per l’AIA italiana.

1 AL SASSUOLO: a Firenze la squadra di Dionisi non ha fatto nemmeno una brutta partita, ma il momento e la stagione del Sassuolo è al di sotto delle aspettative. Partiamo da un presupposto: l’anno scorso c’erano Scamacca, Raspadori e Berardi per un totale di 41 goal. Quest’anno i primi due non ci sono più e il terzo nella prima parte non c’è praticamente mai stato. E Pinamonti e Alvarez in questo momento non rendono, forse serve tempo. Di conseguenza i goal non arrivano, i risultati ancora meno e la classifica piange. A Dionisi il compito di trovare la svolta e di far crescere da qui in avanti il Sassuolo.

2 AL CINISMO DEL TORINO: ha detto tutto Juric, è difficile spiegare come possa il Torino non aver vinto a Salerno. Bravissimo Ochoa, però non è possibile sprecare 7/8 palle goal. Il toro sta facendo una grande stagione e i meriti sono di Juric che sta facendo funzionare una squadra oggettivamente inferiore alla scorso anno, ma evidentemente più di questo non può fare. Quest’anno il toro ha buttato via molti punti in maniera assurda. E il poco cinismo e l’assenza di una punta costante sono i motivi principali.

3 ALLA LAZIO: per 80 minuti la Lazio stava facendo una partita positiva contro l’Empoli. Aveva indirizzato bene la partita e la stava gestendo, poi un episodio ha riaperto la partita, la squadra di Zanetti ha preso fiducia e coraggio e la Lazio si è sciolta. Nelle gare contro il Lecce e contro l’Empoli, la Lazio ha fatto rivedere dei difetti che sembrava essersi lasciata alle spalle. Bisogna capire se questo crollo sia legato solo a una condizione fisica non esaltante a causa della sosta(e quindi una cosa momentanea)o se sia un allarme. Sarri ha sottolineato la difficoltà della squadra nel leggere i minimi dettagli. Potrebbe essere una chiave di lettura, lui di conseguenza è l’allenatore e conosce la propria squadra. Le prossime partite saranno delle prove che ci potranno dire molto della Lazio.

4 ALLE MILANESI: entrambe si sono fatte scappare delle partite importanti. L’Inter, tralasciando quell’errore arbitrale, ha avuto un calo nel secondo tempo dopo i primi 45 minuti. Sicuramente la gara con il Napoli aveva portato via molte energie fisiche e mentali e non credo abbia aiutato giocare dopo tre giorni a seguito di 50 giorni di sosta nella quale molti giocatori hanno anche giocato il mondiale. Inoltre affrontava una squadra seria come il Monza. Sicuramente l’Inter ha degli alibi ma gli ennesi punti persi in maniera assurda complicano il percorso dei ragazzi di Inzaghi in chiave scudetto. Ci sono ancora 21 partite ma l’Inter non può permettersi altri passi falsi. Anche il Milan contro la Roma ha buttato via due punti; per 86 minuti la squadra di Stefano Pioli aveva in mano la partita, l’aveva amministrata e vinta. Poi molto probabilmente quel doppio cambio difensivo di Pioli ha lanciato un messaggio troppo difensivista alla squadra e di conseguenza la Roma, spingendo maggiormente, è stata brava a sfruttare i calci piazzati(punti forte della Roma). Dunque sia il Milan che l’Inter hanno perso due punti importanti che complicano la rincorsa scudetto. Serve da entrambe più attenzione nei dettagli e più concentrazione nei minuti finali.

5 ALLA SALERNITANA: non è il momento migliore della Salernitana. Senza Ochoa molto probabilmente non avrebbe pareggiato, anzi avrebbe perso con tanti goal di scarto. Non è un grande momento, detto che bisogna avere coraggio di mettere in dubbio Nicola... 

6 ALLA ROMA: nel finale sono andati all’arrembaggio e hanno recuperato una partita che era finita, portando a casa un punto importante a San Siro dopo aver battuto a ottobre l’Inter. Mi piacerebbe chiedere a Mourinho perché continuare a voler fare così poco nell’arco dei 90 minuti, avendo a disposizione una rosa molto forte.

7 ALLA JUVENTUS: ottava vittoria di fila senza prendere goal e adesso secondo posto in classifica a pari merito con il Milan, a -7 dal Napoli. La crescita dell’ultimo periodo dal punto di vista dei risultati è importante, nonostante continui a giocare un calcio troppo rinuciatario. Con l’Udinese comunque ha meritato la vittoria, creando molte occasioni da goal. Questa squadra può e deve ambire a fare molto di più anche nei 90 minuti. La gara con il Napoli potrebbe essere chiave per questo campionato. Se la Juventus dovesse fare risultato a Napoli potrebbe veramente lanciare un segnale forte per il campionato, al contrario una sconfitta potrebbe essere l’ennesima grande dimostrazione del Napoli . E Milan e Inter dovranno comunque sfruttare questo scontro per accorciare almeno su una delle due.

8 AL LECCE E ALL’EMPOLI: la squadra di Baroni ha speso nella scorsa estate 5 milioni di €, è stata quella ad aver speso meno. Un mercato povero ma un mercato di idee, come solo Corvino sa fare. Baroni sta facendo un buonissimo lavoro e la squadra convince sul campo. 19 punti in classifica sono molti dopo 17 giornate e non è da tutti fare cinque risultati utili consecutivi. Aggiungo che all’inizio è stata vittima di scelte inspiegabili che non le hanno permesso di portare a casa 3/4 punti. Era per molti una delle favorite alla retrocessione, ma oggi è invece una grande sorpresa. Così come è positiva la prima parte di stagione dell’Empoli di Zanetti, che ha come il Lecce raccolto 19 punti in classifica. È un Empoli molto diverso a quello dello scorso anno, molto più attento alla fase difensiva e meno entusiasmante nel gioco ma comunque ben organizzato. Il prossimo step sarà crescere nella proposta e la classifica sotto questo punto di vista potrebbe permettere a Zanetti(che vuole far giocare bene le sue squadre)di lavorarci con più tranquillità. Entrambe stanno facendo un buonissimo lavoro, devono solo restare costanti da qui alla fine.

9 AL NAPOLI: era una partita molto complicata quella di Genova per tanti motivi. Per l’ambiente, per il momento e per le risposte che doveva dare la squadra di Luciano Spalletti a seguito della prima sconfitta e della prima prestazione negativa della stagione. Il Napoli non ha dato spettacolo al 100% ma ha fatto comunque abbastanza per meritare di vincere la partita. Nel primo tempo è stata una gara nella quale entrambe le squadre rispondevano colpo su colpo ed è stata l’esplosività agonistica di Osimhen a sbloccarla. Poi il nigeriano ha fatto restare in 10 la Samp e da quel momento il Napoli ha dovuto solamente gestire la partita. Era una gara insidiosa quella di Genova e il Napoli ha dato ottime risposte affrontandola con grande maturità. Adesso la sfida con la Juve potrebbe essere uno spartiacque molto importante...

10 A GIANLUCA VIALLI: purtroppo dopo aver salutato Sinisa Mihajlovic e Pelé ci tocca dire addio a un altro grande di questo sport. Gianluca Vialli è stato un'icona del calcio degli anni '90. Lo scudetto alla Sampdoria, la coppa delle coppe, la finale di Champions persa a Wembley contro il Barcellona con la maglia della Samp e poi vinta con la maglia della Juventus contro l’Ajax da capitano (ancora oggi l’ultima Champions alzata dalla Juventus), le vittorie sulla panchina del Chelsea da allenatore, i 15 anni a Sky e il percorso straordinario al fianco del suo gemello del goal in nazionali, Mancini, terminato con la vittoria dell’europeo proprio a Wembley, nello stadio in cui persero insieme la finale di Champions. La chiosa di una carriera fantastica, che si riassume tutta nell’abbraccio in lacrime fra Gianluca e Mancini in quella serata che resterà scritta nella storia del calcio italiano. Un grandissimo uomo, una grandissima persona alla mano, divertente, amata da tutti. Le lacrime tenute a stento da Barella durante il minuto di silenzio sono l’emblema della persona. 5 anni di sofferenza e di lotta, vissuti però con il sorriso e con ottimismo. Il mondo del calcio perde un altro esempio, ma dovrà preservare gli insegnamenti di Gianluca per far sì che il suo ricordo non diventi vano.
Vi ricordate quando abbiamo commentato il fallimento dell’Italia contro la Macedonia? Cosa avevamo scritto? Se volete l’articolo lo trovate... avevamo sottolineato quanto avesse inciso in positivo la figura dello staff di Mancini durante il percorso dell’europeo, che inizia dalla vittoria in Nations League con goal di Biraghi contro la Polonia. Abbiamo sottolineato l’impresa portata a termine da Mancini e da uno staff che da solo aveva fatto quello che fanno federazioni in accordo con i club in altre nazioni, che aveva costruito un gruppo e trasmesso una idea di calcio a una nazionale che era maceria dopo il fallimento del 2018. E che avrebbe meritato di vivere il mondiale da protagonisti.
Ecco, in questo staff la figura di Gianluca Vialli era centrale. Che possa essere da esempio a questo paese che continua a preservare gli errori invece che correggersi per migliorare. E adesso Mancini ha un obiettivo, raggiungere il sogno che avevano lui e Vialli. Sappiamo tutti di cosa stiamo parlando...
BUON VIAGGIO LUCA!


Termina qui il mio commento alla 17ª giornata di Serie A. In pochi giorni abbiamo assistito a due giornate intense. Adesso si attende con grande curiosità la sfida di cartello fra Napoli e Juventus di venerdì sera, che potrebbe veramente essere chiave per questo campionato. E saremo qui, pronti a commentare anche la 18ª giornata!