Conte, Gasperini e Gattuso. Cosa hanno in comune questi tre allenatori? A mio avviso sono diversi i punti d'incontro e hanno quasi lo stesso destino, spesso criticati e snobbati dal grande calcio che conta. 

I tre allenatori hanno un carattere molto forte, ed è una peculiarità importante per allenare e gestire un gruppo di 25/30 giocatori, ma spesso questa qualità può rilevarsi un difetto, quando eccede, quando ti intestardisce, e allora sorgono dei problemi, con alcuni giocatori, con i dirigenti e anche con i Presidenti. Non hanno peli sulla lingua, sono schietti e sinceri, anche per questo modo di essere piacciono e non piacciono. Non sono aziendalisti fino all'osso, ragionano sovente con la loro testa, fanno delle richieste, vogliono essere seguiti dalla società, accontentati per creare i presupposti per migliorare la squadra che allenano, perchè loro sono determinati, cazzuti, vogliono meravigliare continuamente, sono dei pignoli, sono dei martelli. I giocatori che sono stati allenati da loro lamentano allenamenti duri, faticosi, ma poi ammettono che danno i loro frutti. 

Questi tre Signori, sono i più grandi alchimisti che abbiamo in Italia, riescono a tramutare un giocatore scarso in uno buono, riescono a trasformare una squadra senza grandi aspettative in una fuori serie pronta per sfrecciare e gareggiare con i migliori. 

Conte dei tre, è quello che ha vinto di più, arriva alla Juventus senza grandi aspettative, il capitano, non gli chiedono di vincere lo scudetto, ma di riportare la Juve in alta classifica dopo due campionati consecutivi terminati al settimo posto.
E' dalla calda estate del 2006 che non vengono centrati obbiettivi importanti, ma lui, Antonio Conte da Lecce, è uno determinato, ha la Juve nel sangue, come dirà lui stesso: "è la sua seconda pelle". Marotta e Paratici gli affidano una rosa non all'altezza del primo posto, ma con delle fondamenta importanti. Lui scruta i giocatori, capisce che non può giocare a 4 in difesa perchè dispone di centrali difensivi che non sono molto veloci e scattanti, intuisce che Pirlo non può giocare in un centrocampo a due, troppo deficitario in contrasti, ma è un campione a inventare e a dettare i tempi di gioco a tutta la squadra. Allora gli mette a fianco due interditori e così nasce la prima Juve di Conte dalle ceneri degli ultimi 5 anni di nulla o quasi. La magia si manifesta nel 352, che sarà un marchio di fabbrica, una corazzata. Barzagli preso per poche migliaia di euro diventa il più forte difensore italiano, lui ci lavora sulla testa, dà importanza anche ai gregari come Giaccherini, Pepe, Estigarribia, Borriello, Caceres, in una rosa dove ha Vidal, Pirlo e Marchisio, si ritrova anche giocatori come Sorensen, Amauri, Krasic, Elia, Padoin, De Ceglie, Marrone, Motta, Pazienza. Insomma non una rosa di altissimo livello, ma lui compie un miracolo e la Juve vince uno scudetto straordinario, non ci aveva scommesso nessuno, il capolavoro del Mago Antonio Conte.

Gasperini è l'allenatore che attua un calcio simile a quello di Conte, pressing alto, giocatori di quantità e di qualità sulle fasce, verticalizzazioni importanti, continui cambi di gioco e ripartenze veloci per trovarsi in poco tempo davanti al portiere avversario. Il suo capolavoro si compie a Bergamo l'anno scorso con un quarto posto raggiunto in campionato ed ora l'Atalanta situata momentaneamente al terzo posto a tre giornate dalla fine con una finale di coppa italia da giocare, può centrare un'impresa storica targata Gasp. L'anno scorso gioca spesso con il 352 e il 343, e la squadra si dimostra offensiva e spregiudicata. Quest'anno dopo la campagna acquisti, da buon alchimista studia le varianti e passa al 3412 o 3421, spostando Gomez a inventare dietro le due punte Ilicic e Zapata, valorizzati al massimo, la loro stagione migliore.

Gattuso è l'ultimo arrivato rispetto agli altri due, ma vuole attuare un gioco speculare, fatto sempre di pressing alto, verticalizzazioni improvvise, gioco sulle fasce e di alzare il ritmo partita per stressare l'avversario. L'anno scorso ed all'inizio di questo, riesce a far girare la squadra a pieno regime con un buon gioco, poi però la macchina s'inceppa e coincide con l'Infortunio di Bonaventura, in assenza di una sua alternativa valida e con il crollo di forma di Suso. Ha continui problemi nello spogliatoio e la rosa messagli a disposizione è di medio livello, da sesto a ottavo posto, lui però spinge al massimo anche nel periodo negativo, scontrandosi con i propri giocatori, con la dirigenza, con la stampa molto critica. Rino non ha paura di nessuno, continua a testa bassa a lavorare e con la vittoria di ieri contro il Bologna si ritrova al quinto posto a tre punti dall'Atalanta e a quattro dall'Inter posizionata al terzo posto. Il gioco del Milan espresso negli ultime tre mesi è pessimo, Gattuso si prende le proprie responsabilità da buon padre di famiglia e da grande condottiero, ma è indubbio che ha fatto molto meglio di Inzaghi e di Montella, già quel Montella che incontrerà alla prossima partita di campionato, una partita che varrà la stagione, una partita durissima perchè privo di Biglia e Paquetà a centrocampo, probabilmente senza Bakayoko per motivi disciplinari, e di fronte un allenatore che non se la passa meglio di lui, in 5 partite ha collezionato 4 sconfitte e 1 pareggio, ed ora la Fiorentina avrà voglia di riscattarsi e il loro allenatore di fare uno sgambetto al Milan che l'ha allontanato la stagione scorsa. 

Eppure questi tre allenatori, questi tre alchimisti sono spesso snobbati e criticati dagli addetti ai lavori, e le grandi società hanno il timore di prenderli o tenerli. Loro con il materiale che si trovano a disposizione, spesso non eccelso riescono a massimizzare il tutto ed a raggiungere risultati insperati, ma hanno un carattere difficile, ma si sà, i geni sono spesso incompresi e hanno spesso un brutto carattere, eppure fanno volare le proprie squadre dove altri non potrebbero, perchè loro migliorano i giocatori, ma cercano di migliorare anche il gioco, hanno bisogno di tempo e di fiducia, ma la loro pazienza è limitata. Questo perchè vedono oltre, e velocemente, così Conte va via dalla Juve perchè ha capito che lo step successivo dopo i tre scudetti si chiama Champions, i tifosi iniziano a mugugnare e lui capisce l'ambiente, chiede garanzie tecniche per gli acquisti di giocatori TOP, queste non vengono esaudite e lui come fà un uomo innamorato abbandona la sua bella sull'altare perchè non è sicuro di dargli tutto quello di cui ha bisogno. E' un atto d'amore il suo, una fuga d'amore, molti lo chiameranno tradimento, il primo a sentirsi tradito è Agnelli che la prende malissimo. Ma Conte ha visto oltre, la Juventus assume Max Allegri al suo posto e nonostante le campagne acquisti importanti affrontate negli ultimi 5 anni, la Juventus non riesce a vincere la Coppa dalle grandi orecchie, si avvicina, ma la differenza con il Barcellona e il Real Madrid è ancora evidente e non basta nemmeno prendere il più forte giocatore al mondo, CR7, la Juve quest'anno và fuori in malo modo ai quarti con l'Ajax dei ragazzini terribili, e fuori dalla Coppa Italia con gli altri ragazzi terribili dell'Atalanta del suo collega incompreso Gian Piero Gasperini.

Gian Piero è stato bruciato dall'esperienza infernale all'Inter dove non vogliono aspettare l'alchimista, che ha i suoi tempi, lui deve miscelare gli ingredienti giusti in laboratorio, ha bisogno di tempo, ma all'Inter non aspettano e lo cacciano in malo modo, ma lui non si deprime, è ostinato, crede nel suo lavoro e nel suo modo di insegnare calcio ed ora si trova a un punto dal terzo posto, ad un punto dall'Inter...scherzi del destino?!

Gattuso è come Conte, storia di un ex calciatore che ha dato l'anima per la squadra dove ha giocato e che si trova ad allenare, per lui il Milan è casa sua, non molla, e probabilmente a fine anno la nuova dirigenza sarà costretta a confermarlo anche in caso di mancata qualificazione Champions. Ieri Leonardo ha già messo le mani avanti dicendo che il mercato si basa sul Fair Play finanziario, e allora quale allenatore TOP accetterebbe una condizione simile? Nessuno. Quindi Gattuso probabilmente sarà ancora il prossimo allenatore del Milan, ma non per il giudizio sulla bontà del suo lavoro, ottimo dal mio punto di vista con la rosa attuale, ma lo sarà per mancanza di allenatori migliori di lui disposti a sedersi su una panchina scomoda, con una dirigenza che non potrà emulare le frasi storiche e gagliarde di quel Fassone che sbeffeggiando tutti e se stesso aveva la possibilità di acquistare calciatori con un semplice "Passiamo alle cose formali". Quelle formalità si sono tramutate in un boumerang che ha investito anche Gattuso, che però ha avuto la tempra per poter resistere e continuare a dare anima e sangue per il suo Milan.

Io ammiro questi geni incompresi, perchè sono testardi, perchè credono in quello che fanno, perchè non si arrendono mai. Evviva i tre alchimisti!