Non avevo mai visto giocare il Rennes, poi casualmente mi sono imbattuto ieri nella partita con il Lione.
Il primo tempo è stato di impatto devastante per il Rennes che si è portato sul 3 a 0 sul campo dell’Olympique mostrando un attacco di buon livello con Terrier che fa due gol con tre tiri. In generale una buona precisione sotto porta perché il totale dei tiri è di soli cinque in porta in tutta la partita dei bretoni ma con appunto tre reti. Lo schema di gioco è il classico four four two (442) ormai desueto nel nostro campionato. E il Rennes lo applica molto bene tenendo strette le fila come mostrano le immagini dall’alto. Nonostante questo movimento ben coordinato nel secondo tempo l’Olympique Lione, che continua a gravitare nelle retrovie, arriva quasi al pareggio sotto la spinta di Lacazete . La difesa del Rennes infatti si mostra piuttosto fragile tranne nell’esperto portiere Mandada e nel centrale di difesa Theate, che ben conosciamo avendo militato nel Bologna.  Seppur Theate mi sia piaciuto in fase difensiva non ho visto nemmeno in lui una buona uscita palla al piede.

Il Rennes ha giocato molto sulle ripartenze e non tiene molto la palla (meno del 37% di possesso palla). Le ripartenze sono facilitate appunto dall’essere sempre squadra molto corta e dunque capace di sfruttare al meglio le seconde palle.  Inoltre con questa disposizione può avere superiorità a centrocampo in diversi momenti della partita, ma non sempre una superiorità qualitativa. Si nota manchi un elemento come Matic. 
Infatti nel secondo tempo, appena il Lione ha spinto sull’acceleratore si sono viste difficoltà importanti sulle fasce, in particolare sulla fascia sinistra, mentre su quella destra del Rennes il Lione spingeva poco. Abbassata la linea di difesa tra area e trequarti il Rennes veniva “bucato” in diverse occasioni sulle fasce, in maniera fin troppo semplice direi.

Cosa potrebbe dire questo in vista della sfida in Europa League contro il Milan? Che il Rennes soffrirà molto le giocate di Leao e Pulisic. Se i due staranno poi larghi favoriranno gli inserimenti dei centrocampisti, in particolare di Loftus. Giroud potrebbe essere particolarmente velenoso sia nel finalizzare che nel far da sponda. Poi, seppure il Rennes gioca molto corto, non porta un pressing asfissiante e dunque sia i centrali di difesa che i centrocampisti bassi (Adli o Bennacer o Reijnders) hanno tempo per fare la giocata di buona qualità partendo dal basso. Da non trascurare poi l’intuito e il piede buono di Maignan che può sciabolare per i giocatori di fascia o sfruttare la fisicità di Giroud per fare sponde a chi gli arriva a rimorchio. 
L’attenzione maggiore per il Milan è proprio per le ripartenze. I due centrali infatti avranno il compito principale di lavorare sulle due punte e dunque meno possibilità di fare raddoppi difensivi. Servirà aiuto dei centrocampisti e concentrazione massima nei laterali di difesa. Il Milan  fatica maggiormente con le squadre che giocano con due punte (vedi contro l’Atalanta o contro l’Inter) anche se in questo caso non si troverebbe a giocare contro un modulo 352 molto molto più fastidioso per i rossoneri.

Se mi limito all’incontro di ieri non vedo particolari difficoltà per il Milan, ma sappiamo poi che ogni partita è diversa e che il Rennes è in crescita dopo una partenza stentata, anche se il livello della Ligue 1 si mostra inferiore qualitativamente alla nostra serie A.