L'episodio shock
Ora basta, non è possibile che in ogni partita si debba sentire degli insulti razzisti, che cosa è successo ieri sera nel match Paris Saint Germain contro Istanbul Basaksehir?
Adesso ve lo spiego. Al Parco dei Principi si gioca l'ultima partita del gruppo H, i francesi sono obbligati a vincere per chiudere almeno in prima posizione, i turchi invece sono eliminati dopo aver ottenuto solo 4 punti in cinque gare; al minuto 14 cosa accade? Si sentono delle urla nella panchina del Basaksehir, l'ex calciatore camerunense Pierre Webò (attuale vice allenatore del club turco) si rivolge vicino al quarto uomo rumeno Sebastian Colţescu dopo aver sentito una frase shock: "è stato quello negro" facendo scatenare una rabbia senza precedenti all'ex attaccante.
L'arbitro della partita
(anch'esso rumeno) il 40enne Ovidiu Hategan, come ha visto che Webò si metteva contro il quarto uomo ha estratto il cartellino rosso, Pierre ha continuato dicendo: “why you say negro?”, “perché dici negro?”, e poi “you can’t say negro, you can’t speak like this”, “non puoi dire negro, non puoi parlare così”, anche Demba Ba ha affrontato a faccia a faccia Colţescu: “Perché ti riferisci alle persone di colore chiamandole ‘this black guy’, mentre per i bianchi non dici ‘this white guy’ ma solo ‘this guy’?”. Dopo questa scena, l'arbitro ha posto fine alla partita (si recupererà oggi pomeriggio alle ore 18.55 con dei nuovi arbitri, partendo dal 14esimo minuto).

Che cosa ne penso io ?
Mi sono davvero stancato, anzi, stufato di questo problema che si sta verificando in Europa e soprattutto in Italia.
Allo stadio si va per gioire, esultare e sostenere la nostra squadra del cuore, no che vi dovete mettere e insultare i giocatori di colore in qualsiasi partita che sia di campionato, coppa e così via, ieri sera è stato davvero scandaloso. Un quarto uomo non può dire queste frasi, non può fare queste cavolate nei confronti dei giocatori di colore, la ministra francese Roxana Maracineanu su Twitter ha fatto i complimenti per la reazione dei calciatori in Psg-Basaksehir con queste parole:

«Sono fiera della reazione dei giocatori. Recentemente abbiamo visto tanti calciatori prendere posizioni in merito al razzismo, ma non li avevo mai visti reagire in campo. È bene che gli sportivi prendano posizione in merito a certe questioni. Loro sono un esempio per i giovani. I fatti di ieri sera mi hanno dato l’opportunità di spiegare di nuovo ai miei bambini i principi di non-discriminazione, davanti a una partita di calcio. Fatto qualcosa di storico».

Anche Erdogan e il suo portavoce del partito Akp, hanno condannato questa brutale pagina di sport e su questo do ragione. Come ho detto dall'inizio, questo è un problema grave che stiamo cercando di risolvere e in Italia appunto, ne abbiamo viste delle belle: da Balotelli che nella partita contro il Verona ha lanciato il pallone sugli spalti contro chi lo insultava, Moise Kean che durante il match Cagliari-Juventus è stato preso di mira dai tifosi sardi e dopo la rete, ha esultato davanti ai tifosi avversari con il braccio alzato facendo zittire tutti e poi Koulibaly, insultato dai tifosi interisti nella gara Inter-Napoli del 26 dicembre 2018 dopo l'espulsione da parte dell'arbitro. Mbappè e Neymar stanno continuando questa battaglia sulla discriminazione razziale, il giovane attaccante francese ha scritto su Twitter: "say no to racism", riprendendo uno slogan della Uefa, poi ha aggiunto: "Mister Webò siamo con te", invece il brasiliano ha scritto sempre su Twitter: "Black lives matter" il famoso movimento attivista internazionale che quest'anno ha protestato contro la morte di George Floyd, scatenando proteste in tutti gli Stati Uniti.

Spero che questo episodio non si ripeta mai più, perchè se dobbiamo andare allo stadio a fare queste s... allora è meglio se stiamo nelle nostre case. Un abbraccio
Il Tifosino