Nonostante la brutta prova in coppa Italia, l'attesa per la partita contro il Bologna accompagna discreta la mia giornata. Rispetto ai due incontri precedenti questa volta avverto una leggera tensione. La preoccupazione per le brutte prestazioni recenti e, in generale, per una stagione che speravamo migliore sotto diversi aspetti si confonde con il rifiuto della rassegnazione perché noi, in fondo, anche se camuffati da una maglia che è un oltraggio al mito delle strisce bianconere, siamo sempre la Juventus. Durante la giornata si fa strada il desiderio sempre più forte di tenere il nostro scudetto a Torino. Per fortuna, aggiungo. Non mi piace mettermi davanti alla tv senza provare emozioni particolari. La lista dei convocati non riserva sorprese. Manca Alex Sandro ed è un’assenza pesante. Si materializza la conferma di quel dubbio sulla composizione del pacchetto dei terzini che ci trasciniamo da inizio stagione e al quale, a mio avviso inspiegabilmente, non abbiamo posto rimedio neppure durante il mercato di gennaio. Con il brasiliano perdiamo, spero per poco, un giocatore solido, affidabile e, aspetto non di secondo piano, capace di giocare la palla. Rispetto alle previsioni fatte durante la giornata dai quotidiani e dai vari siti online, la formazione scelta per questa partita presenta due sorprese. Giocano Bernardeschi e Rabiot. L’azzurro nel tridente offensivo insieme a Ronaldo e Dybala, mentre il francese, scelto al posto del connazionale Matuidi, andrà a comporre il trio di centrocampo con Bentancur e Pjanic. Ancora il regista bosniaco dunque. La decisione di insistere su di lui provoca la prima smorfia di disappunto della serata. Avrei preferito Ramsey ma era evidente, già dalle parole di Sarri in conferenza stampa, che il gallese avrebbe trovato spazio solo a partita in corso. Sono favorevole invece alla scelta di schierare Rabiot. Per una serie di motivi quest’anno praticamente non lo abbiamo quasi mai visto. Al momento dell’acquisto di questo giocatore ero molto soddisfatto. Lo avevo seguito in diverse partite giocate con il PSG e l’impressione che ne avevo ricavato era stata molto buona. Le aspettative al momento non sono state ripagate ma, personalmente, preferisco vederlo in campo da qui alla fine della stagione per una valutazione più profonda che non sia la solita stroncatura da social. Quantomeno per azzerare il rischio di eventuali rimpianti.

La partita inizia. Sullo sfondo non c’è quell’orribile coreografia che ha accompagnato la finale di Coppa Italia ma solo i seggiolini rossi e blu del Dall’Ara. L'avvio di gara mostra una certa propensione all'errore in fase di impostazione e palleggio che ci porteremo dietro per tutta la partita. Dopo nemmeno un minuto la retroguardia bianconera si esibisce in un disimpegno ai limiti del grottesco, per fortuna senza conseguenze.  Bernardeschi sembra presente nella partita e mostra una discreta condizione atletica. Rispetto alle due recenti partite di coppa, il nostro avversario non si rintana nella sua area ma, seguendo le convinzioni del proprio allenatore (a proposito, bello vedere Mihajlovic in panchina, con quel buffo berretto e un velo di barba. Segno che forse il momento peggiore è alle spalle), produce un pressing aggressivo. Tanti falli ma anche un maggiore spazio per sviluppare la nostra azione offensiva. Dopo pochi minuti Ronaldo, a conclusione di un’azione personale dalla sinistra, impegna il portiere. Sugli sviluppi dell’azione, Dybala, con un tiro a giro che termina la sua corsa ampiamente lontano dalla porta, prova a portare in vantaggio la Juventus. La partita si sblocca intorno alla metà del primo tempo, grazie ad una trattenuta di Denswil ai danni di De Ligt, sugli sviluppi di un calcio d'angolo a nostro favore. La trattenuta è tanto sciocca quanto evidente. Sfugge all’arbitro Rocchi ma non al Var: rigore per la Juventus. Le proteste dei bolognesi vengono immediatamente placate dall’arbitro che mima in maniera evidente il fallo del difensore olandese. Sul dischetto si presenta Ronaldo. Sono teso, è importante sbloccarla. Calcia in mezzo alla porta, Skorupski è già a terra. Il segno della croce precede la solita esultanza del portoghese. Siamo in vantaggio. Le cose si mettono sulla strada giusta. Rimane però qualche errore di troppo in palleggio. Vedo Bentancur leggermente appannato rispetto alle prove recenti. Discreto De Sciglio al posto di Sandro. Il più brillante mi sembra Cuadrado. Le azioni del Bologna si fermano al limite della nostra area. Se fossimo più precisi negli appoggi non ci sarebbe partita. Szczesny per tutta la durata dell'incontro continuerà a sbagliare tutti i rinvii, con i piedi e con le mani. Il Bologna pressa e aggredisce, Medel mette le mani addosso a tutti ma il numero dei falli fischiati e dei provvedimenti disciplinari resta in equilibrio. Il raddoppio arriva poco dopo la mezz’ora. Verticalizzazione centrale di De Ligt e colpo di di tacco, lucido ed efficace, di Bernardeschi a smarcare Dybala al limite dell’area. Il sinistro dell’argentino nell’angolo è poesia. Due a zero. Durante l’intervallo sono più tranquillo e rinfrancato.

L’avvio del secondo tempo della Juventus è decisamente di buon livello. Nei primi quindici minuti produce diverse occasioni importanti. Ronaldo, smarcato da un’altra giocata lucida di Bernardeschi, per la prima volta in vita sua, credo, sbaglia un gol solo davanti al portiere. Il desiderio e il bisogno di Bernardeschi di trovare un gol che meriterebbe si infrange contro un palo che fa sobbalzare Nedved in tribuna e noi tifosi a casa. Ancora altri due tiri prima con Ronaldo e poi con Dybala, il terzo gol però non arriva. Passata l’ora di gioco si percepisce che la stanchezza sta iniziando ad incidere. Qualche errore di troppo in impostazione (in alcuni momento per giocare da dietro si rischia troppo) continua ad accompagnare le azioni bianconere. Dopo uno scatto sulla fascia De Sciglio si blocca per l’ennesima volta. E’ costretto ad uscire, al suo posto Danilo. Sarri a metà tempo opera altri due cambi. Fuori Pjanic e Rabiot, dentro Ramsey e Matuidi. La brillantezza però non c’è più. La parte finale dell’incontro è di pura gestione. Il Bologna prende campo ma alla resa dei conti produce solo rumore. Qualche mischia, una punizione sulla barriera. Parate di Szczesny non ne ricordo. Danilo rischia con un intervento al limite. Se la cava con un giallo che viene confermato anche dal Var. Nel corso di questo secondo tempo la Juventus si porta in vantaggio anche nel conto dei cartellini e questo aspetto mi sembra abbastanza particolare, dal momento che il Bologna ha offerto un gioco parecchio aggressivo. La gestione dei falli e dei provvedimenti disciplinari operata dall’arbitro Rocchi mi ha lasciato più di un dubbio.

Esce Dybala, esausto, entra Costa. Poco prima del novantesimo andiamo ancora in gol con Ronaldo, servito da Douglas Costa che si trovava però in fuorigioco sul rilancio di Szczesny che lo ha smarcato. La bandierina del guardalinee cancella il 3-0. 

Un intervento in ritardo su Juwara, costa a Danilo il secondo giallo. Per la partita di venerdì prossimo contro il Lecce avremo a disposizione solo Cuadrado dei quattro terzini in rosa. Toccherà a Matuidi ricoprire quella posizione? 

Il recupero non finisce più, la partita è però al sicuro anche se dilapidiamo per eccesso di lentezza una favorevole occasione in contropiede.

A ridosso del novantottesimo minuto l’arbitro fischia la fine dell’incontro, la Juventus conquista una vittoria di cui aveva bisogno. Una vittoria arrivata al termine di una partita discreta. Niente di straordinario, non è stata una partita che ricorderemo anche tra qualche anno e probabilmente neppure tra qualche mese. La solita doccia post partita, per combattere il caldo, accompagna alcune riflessioni. Mi è piaciuto Bernardeschi, che almeno per 70 minuti, finché ha avuto energie, ha offerto una prestazione solida, seria, impreziosita dal tacco che ha liberato Dybala per il 2-0 e altre giocate pregevoli. Non mi è dispiaciuto Rabiot che per almeno un tempo, prima del prevedibile calo fisico, ha dato un buon apporto in copertura e costruzione. Non è una mezz’ala di inserimento e, viste le sue caratteristiche fisiche, probabilmente non lo sarà mai ma non è nemmeno lo scarpone che viene, in maniera superficiale, dipinto sui social. Sarebbe fondamentale poter contare su questi due giocatori in questo finale di campionato così compresso. Tra le note positive, per la terza volta consecutiva non abbiamo subito gol. Naturalmente non è questa la serata che cancella tutti i problemi, le difficoltà e i dubbi che stiamo incontrando dall’inizio della stagione. E' stata però una serata che ci permette di guardare con un minimo di fiducia in più all’immediato futuro. Un finale di stagione che, compatibilmente con gli obiettivi da conquistare, deve servire anche per tracciare valutazioni certe sul valore dei giocatori in rosa.