21 GP, 1227 giri dopo, siamo ancora qua in trepidante attesa. Eh sì, perché a quanto pare questo splendido mondiale non si è deciso al 58esimo giro del Gp di Abu Dhabi, ma si deciderà in corte d'appello a Parigi. Wolff e company contestano, all'incapace Masi, la gestione dei doppiati sotto Safety Car nel corso del penultimo giro di Yas Marina.
Il paragrafo 48.12 del regolamento ufficiale FIA recita: 
"A meno che il direttore di gara ritenga che la presenza della Safety Car sia ancora necessaria, una volta che l'ultima vettura doppiata ha superato il leader, la Safety Car tornerà ai box alla fine del giro successivo".
"Se il direttore di gara ritiene che le condizioni della pista non siano adatte al sorpasso, il messaggio 'il sorpasso non sarà consentito' sarà inviato a tutti i concorrenti attraverso il sistema di messaggistica ufficiale".   

Il buon Masi invece, in barba al regolamento ufficiale, quasi fosse un burattinaio intento a gestire le sue marionette in scena, dapprima comunica: "le auto doppiate non saranno autorizzate a sorpassare". Questo significava che Verstappen sarebbe rimasto intrappolato dietro a cinque doppiati prima di trovarsi alle spalle di Hamilton. Per poi, con un colpo di coda degno del miglior Arsenio Lupin, inverte l'ordine, infrangendo ciò che il regolamento recita a chiari tratti.
Al penultimo giro, mentre le monoposto approcciavano la curva 9, Masi ha inviato un nuovo messaggio, dicendo che cinque vetture - quelle di Lando Norris, Fernando Alonso, Esteban Ocon, Charles Leclerc e Sebastian Vettel - potevano sdoppiarsi. La decisione di permettere solo ad alcune vetture di sdoppiarsi è insolita, poiché l'articolo 48.12 suggerisce che il messaggio "le vetture doppiate possono sdoppiarsi ora" dovrebbe essere inviato a tutti i concorrenti. Era troppo difficile e poco spettacolare far finire questo splendido mondiale sotto Safety Car? Perché a Jeddah fu data bandiera rossa per l'uscita di pista di Mick Schumacher nonostante la macchina fu prontamente rimossa e le barriere di protezione erano integre? Perché non usare lo stesso metro di giudizio ad Abu Dhabi? La macchina di Latifi, tra l'altro, era piantata in traiettoria e non permetteva ai piloti di affrontare la curva in sicurezza e affrontando la linea ideale.
Caro Masi, un peso due misure! Analizzando il percorso dei due fenomeni Max e Lewis, ai punti il mondiale lo meritava Verstappen. Infatti Max, nel corso della stagione, ha dimostrato più costanza ed ha saputo gestire al meglio gli episodio e le opportunità a suo favore, pur guidando una macchina nettamente inferiore alla Mercedes e lottando contro uno dei piloti più forte di tutti i tempi. Ma troppi e determinanti sono stati gli episodi gestiti in modo scandaloso dalla direzione gara e da Masi in primis.
Andando indietro nel tempo, al 29 agosto, una delle giornate più buie nella storia della Formula Uno, il Gran Premo di Spa. È difficile dare un senso alla giornata di domenica 29 agosto a Spa. E parliamo di giornata, perché non si può definire "Gran Premio" una sfilata di monoposto a velocità controllata, che a sua volta non si può definire "gara", visto che i piloti non sono mai stati in competizione tra loro. È ovviamente un caso unico (e si spera che resti tale) che va a scomodare tutti i record più incredibili dei 1046 GP corsi in precedenza. Innanzitutto la distanza: nel tira e molla di giri effettuati, interruzioni, annunci di ripartenze, la direzione gara perde la bussola, stiracchiando i regolamenti per ottenere un ordine d’arrivo. Il minimo di giri richiesti per assegnare metà punti è due, bene, ma ecco il primo pasticcio: ne vengono effettuati 3, di cui l’ultimo con arrivo nei box. La classifica, in caso di interruzione, deve essere presa due giri prima, quindi al termine del primo giro.
E qui arriva il secondo pasticcio: il primo giro in molti tracciati non è un giro completo, perché la pole position è in posizione più avanzata rispetto alla linea d’arrivo (tecnicamente si chiama "start line offset" e in Belgio è di 124 metri), quindi il poleman (ed altri dietro a lui) percorrono una distanza inferiore. Infatti la classifica di gara riporta come distanza 6,88 km e non 7,004. Quindi un giro, che in realtà non è un giro. Aiuto. Ribadendo che il primo giro non è un giro completo, e che viene percorso partendo da fermi, il giro più veloce in gara non può essere determinato, quindi, per la prima volta nella storia, la Formula 1 non assegna il giro più veloce in gara.
Sputtanare il nome della Formula Uno in questo modo subdolo, lo sport "nobile" e più "costoso" del mondo, gestito così! A mio parere, Spa è stata l'apoteosi dell'incompetenza. Ah, dimenticavo, quel giorno furono assegnati punti dimezzati e anche il grande George Russel, salito sul secondo gradino del podio con una carriola a motore (Williams per i più attenti), non ebbe il coraggio di esultare! Da lì in poi, fu chiaro a tutti che non sarebbe stato un mondiale come gli altri. Non solo perché era nell'aria lo spodestamento probabile del Re Nero, ma perché tutti noi malati di Formula Uno temevamo che il tutto poteva essere "pilotato", non per malafede, ma per chiara incompetenza, da Masi e soci. In più occasioni, quell'ossessione chiamata titolo iridato, ha portato Max a strafare in modo scorretto.
Se analizziamo il Gp di Jeddah, il buon Max andava squalificato dalla gara, stampando un bello zero alla voce punti. Ha guidato mettendo a rischio l'incolumità di Hamilton. La pagliacciata della restituzione della posizione, inchiodando in pieno rettilineo, facendo sì che Lewis lo colpisse, con il chiaro intento di rovinare la gara al pilota Britannico. Le varie staccate "suicida", vedi ultimo giro di Yas Marina, mai penalizzate. La direzione gara si e' limitata ad un semplice: "questo è motorsport Toto".
Eh no cari miei! O è motorsport sempre, o è motorsport mai! Avvantaggiarsi a discapito di un regolamento chiaro, non è motorsport, è palesemente indirizzare un mondiale, è palesemente difendere il talento del futuro per attirare sempre più "Orange" nel circus della Formula Uno. Pur essendo un tifosissimo della Rossa e un anti-Hamilton per antonomasia, dopo il Gran Premio del Brasile, la mia opinione su Lewis è leggermente cambiata.
Chi vince è odiato sempre, come fu all'epoca dell'egemonia del binomio Ferrari-Schumacher, ma questa volta il Re ha abdicato, dimostrandosi umile, dimostrandosi un vero signore, un campione!
Nonostante tutta la diatriba, ed avendo perso un mondiale ormai in tasca, Lewis è andato a complimentarsi con Max, dimostrando ancora una volta il calibro del campione!
Grazie ad entrambi per ciò che abbiamo vissuto, nell'era covid ne avevamo davvero bisogno!
E un non grazie va anche a te caro Michael Masi, arbitro incompetente di un mondiale che resterà nella storia.
È ora di cambiare, #Masiout!