A seconda dell'estensione e, genericamente, del timbro, le voci si distinguono in maschili (virili) e femminili. Partendo dalle più acute alle più gravi, le voci maschili vengono poi divise in tenorebaritono, basso.
Nel coro Milan, si riesce nitidamente a riconoscere ciò, come in un'unica e armonica melodia, le varie "voci" le varie personalità, si fondono, rendendo il tutto unicamente speciale. Alla voce tenore, la più acuta delle voci e in questo caso della personalità, si iscrivono di diritto i due solidi centrali difensivi di Pioli, Kjaer e Tomori, l'immenso Maignan, la stella Brahim, e l'appena eletto Sandro Tonali. Degni dei migliori predecessori, l'ossatura del "nuovo" Milan, sono loro.
Magic Mike: è riuscito nella grande impresa di non far rimpiangere Donnarumma. Reattivo tra i pali e nelle uscite, ottima padronanza tecnica con entrambi i piedi, in quel di Bergamo si esalta su una conclusione a fil di palo di Zappacosta e su un colpo di testa di Zapata da distanza ravvicinata. Inconlpevole sui due goal: voto 7.
Simon Kjaer: degno del miglior Nesta degli anni d'oro, l'uomo d'onore Danese , combatte per 94 minuti con il colosso Zapata, sapendo soffrire e sapendo far soffrire. Dove altri collezionano figuracce, lui eccelle. Semplicemente immenso: voto 7.
Fikayo Tomori: passa un'intera partita ad anticipare i fantasisti Atalantini sulla trequarti, accetta con piacere le sfide in velocità, e si esalta. Mai in difficoltà su un fondamentale che fa di lui uno dei centrali difensivi più forti d'Europa. Fika che difensore: voto 7.5.
Sandro Tonali: è stato un bene immenso, aspettarlo e coccolarlo. Ma adesso Sandro sta ripagando in pieno la fiducia di Pioli e della società. Giganteggia a centrocampo, annienta Freuler sul goal del 2-0, con uno scippo degno del miglior Gattuso. Come nei manga di DragonBall, lui è una fusione, tra Gattuso e Ambrosini. Paradisiaco: voto 8.
Brahim Diaz: il folletto funambolico spagnolo, dotato dalla grazia divina di due piedi semplicemente eccezionali e di una capacità di divincolarsi degna del miglior David Copperfield, fa impazzire la retroguardia Bergamasca. De Roon spesso è costretto a stenderlo, Freuler non lo prende mai. Esce anzitempo per il solito fastidio al ginocchio. Divino: voto 7.
Alla voce Baritono, tonalità che si piazza tra Tenore e Basso, si iscrivono di diritto per decisione, determinazione e voglia di lottare, Calabria, Kessie, Saelemakers e Rebic. Comprimari in note più basse rispetto ai tenori, alimentano e supportano il grande coro con la solita prestazione sopra le righe.
Davide Calabria: degno del miglior Marcel Jacobs, pronti via, scatto da centometrista accorre sul divino assist di Theo e imbuca dopo soli 34". Si propone con insistenza sulla fascia destra, annienta Maehle, costringendolo spesso a non spingere. Il solito Davide che ormai non sorprende più nessuno. Cafu'niano: voto 7.5.
Franck Kessie: il presidente rossonero, dopo la prova opaca di Champions, è chiamato a riscattarsi in quella che fu la sua casa e lo lanciò nell'elile del calcio mondiale. Al Gewiss Stadium, Franck esegue appieno il compito. Solidità , aggressività e quantità. Tutte qualità racchiuse in un solo splendido giocatore. Padrone: voto 7.
Alexis Saelemakers: l'indispensabile esterno Belga nello scacchiere di Pioli, svaria sulla trequarti levando punti di riferimento alla difesa della Dea. Spesso lo troviamo ad agire nella zona centrale del campo, non in luce come altri, ma indispensabile per questo Milan. Fondamentale: voto 7. Devas...Ante Rebic: chiamato nuovamente a non far rimpiangere bomber del calibro di Giroud e Ibrahimovic, il buon Ante, lotta e corre per l'intera partita. Rognoso per i centrali Atalantini, rincorre tutti, strappa, attacca la profondità, a tratti è incontenibile. Non appare nel tabellino dei marcatori a fine partita, ma il suo lavoro per i compagni è di vitale importanza. Diligente: voto 7.
Hors Categorie, come il Mont Ventoux e l'Izoard al Tour de France, Theo Hernandez e Rafael Leao.
Theo Hernandez: Pioli gli dipinge addosso dei compiti impensabili per un "terzino". Ma il nostro Treno li esegue alla perfezione. Taglia a fette l'intera Atalanta, sgroppate coast to coast, doppio assist (ma ne vale uno), e in alcune fasi del gioco mezz'ala in fase d'impostazione. Giocatore Totale: voto 8.
Rafael Leao: sempre punzecchiato per il vizio di addormentarsi durante le partite, Rafael quest'anno è deciso a far cambiare opinione a chi ancora non crede in lui. Il maestro Fabio Capello aveva predetto tutto: "Quest' anno sarà la stagione di Leao". È così sia! Fa impazzire a turno, Djimsiti, Demiral, Palomino e De Roon. Li salta a velocità doppia, quasi fosse una Ferrari contro delle utilitarie! Il goal del 3-0 è il coronamento ad una prestazione fantastica. Bravo Rafael! Straripante: voto 8.5.
Menzione ultima, ma non per importanza per il nostro condottiero. Stefano Pioli: ormai non è più una sorpresa, ma una piacevole certezza. Inquadra il suo Milan sui punti di forza dell' Atalanta. Appiccica Kjaer a Zapata e Tomori a Malinovskyi. Guida Theo nel distruggere in diagonale la resistenza Atalantina, esalta e incoraggia Leao. Laureato: voto 8.

Non ho mai pronunciato questa parola per tre anni, forse per scaramanzia, forse per paura di precipitare nuovamente nel baratro. Ma ora posso, posso gridarlo ad alta voce e con consapevolezza.
Questa grande famiglia, questo grande coro Milan, è da scudetto! Grazie ragazzi continuiamo a sognare, perché farlo non costa nulla! Fantastici.