"Fui nefasto profeta di numeri e giocate, di incastri e meccanismi, rimpiansi Hakan in Ottobre, piango Calha a gennaio".

Dualismo stracittadino tra colui che fu il Milan e colui che è il Milan. Hakan Calhanoglu, tanto chiacchierato e denigrato dalla maggior parte dei miei fratelli Rossoneri, con la casacca Neroazzurra sta inanellando prestazioni sontuose, ma, ancor di più, ha regalato a Simone Inzaghi geometrie e tempi di gioco che, nel nostro campionato, pochi come il Turco hanno nelle proprie corde. Si è trasformato per la causa Interista, cambiando raggio d' azione. Da fantasista versione rossonera, a mezz'ala versione neroazzura, corre, combatte, recupera e illumina il gioco come solo lui sa fare. Lo rimpiansi mesi addietro, vedendo oltre l'orizzonte, credendo che Brahim Diaz non fosse un degno sostituto. Funambolo dotato di tecnica sopraffina, e con due piedi che non hanno nulla da invidiare l'uno dell'altro, Brahim in estate si prende di prepotenza la scena Rossonera, scegliendo la maglia numero 10 che fu di Hakan. Il suo arduo compito era quello di sostituire Calhanoglu nello scacchiere di Pioli, e, possibilmente, non far rimpiangere la sua partenza. Tutto si evolve nei migliori dei modi. A campo aperto e senza marcature asfissianti, il piccolo Brahim inanella prestazioni convincenti a suon di goal ed assist. Poi il covid. Brahim rientra e non sembra più quello di inizio campionato, noi tifosi lo supportiamo ed aspettiamo credendo che, come è stato anche per Theo, la ripresa post covid sia lunga e delicata. "Ad aspettare sono morto di aspettative" diceva il grande saggio.
A mio parere, e mi duole dirlo, il nostro calcio non è adatto alla fisicità di Brahim. Il classico giocatore offensivo da Serie A, che non soffre i duelli fisici e anzi straripa in questo fondamentale è Niccolò Zaniolo. Leve lunghe, baricentro alto, tecnica sopraffina e velocità da centometrista, rendono Niccolò uno dei più forti centrocampisti offensivi del nostro campionato. Brahim non regge lo scontro, rimbalza quasi fosse un bambino intento a giocare con i ragazzetti nel parco sotto casa. A dimostrazione di ciò, a memoria, ricordo una delle partite in cui ho realizzato che Diaz è un problema e non un valore aggiunto per il Milan. Milan-Napoli 0-1. Lo stratega Spalletti, in quel di San Siro, disegna un abito cucito alla perfezione sulla figura del 10 rossonero. Vedendo in lui l'uomo chiave nelle ripartenze rossonere, gli piazza addosso a mo di Bodyguard, il colosso Anguissa.
Risultato? Scontato. 4,5 in pagella per il nostro Brahim, poche palle toccate, sempre in difficoltà e gioco del Milan spento dovendo far a meno del faro nello scacchiere pioliano.
Da quella sera in poi, anche nella testa del buon Pioli, le cose cambiano. Sempre meno minutaggio per Diaz, gli viene preferito spesso Krunic o l'adattato Kessie, pur di non vederlo barcamenarsi tra gli spilungoni avversarvi sperando in un guizzo che ahimè non arriva mai.

In queste ore sul nostro sito Calciomercato.com, sta spopolando un sondaggio. Chi preferisci Calhanoglu o Brahim Diaz? Beh i risultati parlando da soli. Ma lo stesso sondaggio fu proposto dalla redazione in Ottobre. Risultato? Vittoria schiacciante per il furetto Spagnolo.
Cari fratelli Rossoneri, non è mai troppo tardi per redimersi, ma un fesso qualunque in quel di Ottobre aveva predetto la ventura. #Ibrahimovicnuovo10