Nel bel mezzo di Giancaldo, sorge un cinema, che per molti abitanti era l'unico divertimento; il suo nome era il Cinema Paradiso. Ebbene sì amici di #BarVxL, oggi vi racconto la storia di un film che nel corso degli anni divenne un punto di riferimento per la pellicola italiana e per la sua colonna sonora. Il cinema era gestito da Don Adelfio, che però non sopportava le scene dei baci, perchè secondo lui era uno scandalo. Il protagonista è Totò, un bambino povero che vive con la madre e con la sorella e sono in attesa del padre che torni dalla Russia (ormai disperso). Totò fece il chierichetto nella parocchia di Don Adelfio, rimase subito affascinato dal cinematografo e decise di rubare qualche scena tagliata da Alfredo (che era un proiezionista). All'inizio del film, Salvatore (interpretato da Jacques Perrin) apprese la notizia della morte di Alfredo. Lui era diventato ormai un regista di successo e per tutta la notte decise di ripercorrere tutti i suoi momenti di vita dell'infanzia.

Totò cercò così di stringere amicizia con Alfredo, che quest'ultimo era un uomo anafalbeta, ma la madre era contraria. In occasione dell'esame di licenza elementare dove parteciparono tutti e due i protagonisti, Totò riese a trova un accordo, in cambio darà ad Alfredo i risultati della prova e il proiezionista deve insegnare al bambino i segreti del mestiere cinematografico. Una sera, il pubblico voleva vedere un secondo spettacolo e la sala purtroppo era chiusa, ma Totò ed Alfredo ebbero in mente un idea; decisero di proiettare la pellicola nel muro di una casa della piazza del paese. L'uomo però, si distrae per un attimo e vede scoppiare un'incendio causato all'interno della cabina di proiezione e Totò riesce a salvare Alfredo che purtroppo perde la vista. Il giorno dopo il cinema si presentò distrutto e la gente perde il suo divertimento, ma grazie al milionario Spaccafico, la sala cinematografica venne di nuovo ricostruita. Inizia una nuova era per il cinema, al suo interno lavora il bambino che d'ora in poi proietterà delle pellicole non censurate.

Passano gli anni e Salvatore diventa adolescente. Qui inizia a conoscere Elena, la figlia del direttore della banca locale e se innamorò, ma l'ostacolo erano i genitori che non gradirono affatto la relazione e decisero di trasferirsi. Salvatore nel frattempo è chiamato al servizio di leva militare a Roma e perde le tracce di Elena. Tornato in Sicilia, il ragazzo ebbe un discorso con Alfredo che gli disse di lasciare per sempre la terra natale. La frase celebre era la seguente:

" Vattinni chista è terra maligna! Fino a quando ci sei ti senti al centro del mondo, ti sembra che non cambia mai niente. Poi parti. Un anno due, e quanno torni è cambiato tutto: si rompe il filo. Non trovi chi volevi trovare. Le tue cose non ci sono più. Bisogna andare via per molto tempo, per moltssimi anni, per trovare, al ritorno, la tua gente, la terra unni si nato. Ma ora no, non è possibile. Ora tu sei più cieco di me. "

Poi nella scena della partenza Alfredo disse a Totò:

" Non tornare più, non ci pensare mai a noi, non ti voltare, non scrivere. Non ti fare fottere dalla nostalgia, dimenticaci tutti. Se non resisti e torni indietro, non venirmi a trovare, non ti faccio entrare a casa mia. O' capisti? Qualunque cosa farai, amala, come amavi la cabina del paradiso quando eri picciriddu."

A questo punto, la mente di Salvatore torna alla realtà, è deluso dalla sua vita e dal suo successo come regista e decide di tornare in Sicilia. Infatti, il funerale era l'unica possibilità per confrontarsi con le persone del passato, mentre nello sfondo si vede il Nuovo Cinema Paradiso abbandonato, ormai chiuso da sei anni e Salvatore non può che assistere alla sua totale demolizione. Nella scena finale, si vede una pellicola che aveva lasciato Alfredo a Totò, era la scena dei baci tagliati dal prete e lui non riuscirà a trattenersi con le lacrime tra gli occhi.

Un film che ha fatto innamorare tutta l'Italia e tutto il mondo. La musica era composta dal grande Ennio Morricone e la gente ha ancora i brividi nel sentire questa straordinaria colonna sonora. Ho avuto l'onore di avere la cassetta del film, la prima volta che lo guardai, era in televisione insieme a mio padre che con grande piacere mi raccontò questo grande capolavoro. L'autore era un grande regista molto amato nel nostro paese: Giuseppe Tornatore. Il regista, nativo di Bagheria ha ricevuto l'Oscar come miglior film in lingua straniera nel 1990 e tanti altri premi prestigiosi.

Un capolavoro che rimane nella mente di tutti noi e siamo davvero felici di rivivere questo momento magico.

Un abbraccio Il Tifosino