“Chi parla di cose che non lo riguardano, sente ciò che non gli piace.”

I mondiali in Qatar stanno rendendo quasi felici gli appassionati di calcio. Tra diritti umani violati e lavoratori morti per costruire alcuni stadi, la rassegna qatariota sta regalando delle grosse sorprese. Il Brasile che perde la lotteria dei rigori con la Croazia, il Giappone che da una lezione di civiltà al mondo intero, il Marocco che continua a scalare montagne su montagne e infine l'Argentina che trascinato da un super Lionel Messi vuole conquistare a tutti i costi il terzo alloro dopo quello del 1978 e del 1986.

Sono questi alcuni momenti fondamentali, la gente era rimasta sdegnata dopo i recenti fatti accaduti prima dell'inizio dei mondiali. La scelta di ospitare la ventiduesima edizione nel periodo invernale è stata forse azzeccata. Per molti tifosi globali, il divertimento nel seguire le partite in queste serate fredde tra novembre e dicembre ha avuto un impatto positivo. Prendiamo in considerazione gli ascolti fatti dalla Rai che ha ottenuto tra il venticinque e il trenta per cento di share, salvo per non arrivare oltre i quaranta.
Dov'erano coloro che dissero di non voler guardare nessuna partita dei mondiali? Io non ho avuto nessun problema. 
Fin dall'inizio avevo deciso di tifare il Canada e l'Argentina. I Canucks dopo decenni hanno segnato il loro primo e storico goal, ma non hanno ottenuto nemmeno un punto, mentre l'Albiceleste continua a marciare verso la gloria nel segno di Diego Armando Maradona.

Il Qatar è una bellissima nazione.
L'unico problema sono i diritti e purtroppo a mio parere vanno rispettati. L'emirato, oltre a prendersi il mondiale, si è aggiudicato anche la Formula Uno. Dopo aver ospitato l'edizione 2021, il paese ha siglato un contratto decennale e si dovrebbe costruire un circuito, perchè la prima gara qatariota si era svolta nel circuito di Losail.

Tornando alla rassegna calcistica, ma ne vogliamo parlare della fase a gironi?
Ho visto andare agli ottavi il Senegal, il Marocco e la Corea del Sud.
Già proprio il Marocco. Un giorno scriverò la storia di questa squadra che ha sorpreso tutti battendo prima il Belgio, poi la Spagna e infine il Portogallo. Il calcio regala sempre delle incredibili sorprese e ora sono pronti a scrivere una favola calcistica.
"We are all moroccans" ovvero "Siamo tutti marocchini" sarà il prossimo articolo che scriverò sotto natale.

Oltre a questo, stasera andrà in scena l'esame più difficile che tutto il paese dovrà affrontare: la signora Francia. La loro squadra è spettacolare, Giroud nelle scorse settimane è diventato il primatista assoluto della nazionale, superando di fatto un'altra leggenda del calcio francese: Thierry Henry.
Tutta la Francia ha schierato le forze di polizia per questa partita che verrà trasmessa nei maxischermi: i tifosi del Marocco quando festeggiano ne combinano di tutti i colori.
Ma adesso conta il vero spirito di squadra, il paese vuole la finale e quella coppa tra le loro mani. Il deserto sta per finire e sotto ai loro piedi troveranno le loro strade per tornare a casa.
Il Marocco ovunque vada, esce a testa alta. La scalata tra le prime quattro è stato un duro lavoro di sacrificio, coraggio verso i sogni che si realizzano. 
Forza ragazzi abbiamo un sogno nel cuore.

Un abbraccio Pasqui