Ieri pomeriggio a casa era tutto pronto: stuzzichini, qualcosa da bere, la solitudine tipica delle partite importanti e sentite. La tensione da tifoso saliva e iniziavo a ingurgitare patatine aspettando il calcio d'inizio.

Da premettere che, pur tifando viola fin da bambino, non sarei rimasto malissimo ad un risultato del Napoli, se questo alla fine gli avesse concesso di arrivare all'obiettivo dello scudetto; questo per vari motivi.
Come già detto in un articolo precedente ho parenti tifosissimi azzurri e origini campane che non rinnego, e credo sarebbe stato anche un segnale importante per tifosi di squadre non abituate a vincere il veder arrivare al tricolore questa società che qualche anno fa viveva la stessa tragedia del fallimento che ho sentito nel 2002.

Chiaramente, poi, all'espulsione di Koulibaly ho esultato, così come sono esploso al primo gol del "cholito", vedendo materializzarsi una bella vittoria su una squadra molto più forte. Il prosieguo della partita è stato davvero da manuale, con un Badelj perfetto in regia, il solito Chiesa indemoniato e un Simeone più preciso che mai.

Grande vittoria, probabilmente insufficiente per l'Europa, dato che a mio modo di vedere in un modo o nell'altro sarà il Milan ad andarci (saranno i ricordi di quella Champions persa all'ultima giornata per un quasi scandaloso Milan Siena...).

Fin qui tutto bene, ma ovviamente la madre degli idioti non smette mai di produrre. Dagli spalti si levano, in una situazione peraltro nemmeno particolarmente combattuta in campo, con un Napoli arresosi ben prima, cori di stampo razziale nei confronti dei tifosi partenopei.

Gli inni all'eruzione del Vesuvio, l'acqua e sapone più volte invocati, lasciano nella bocca un assurdo retrogusto di veleno, specie per chi come me ha vissuto seppur trasversalmente, il significato della diffidenza che a nord c'è verso i meridionali. Io sono un tifoso della Fiorentina, lo sarò per sempre, e sono orgoglioso della città che ho scelto calcisticamente di sposare, figlia della cultura e madre del Rinascimento, e di artisti che hanno dato lustro al nostro paese.

Ma ieri, e purtroppo non per la prima volta, mi sono vergognato da morire per ciò a cui assistevo. Quando ero piccolino andai con la mia famiglia ad assistere ad un Fiorentina- Napoli in serie B e per la prima volta entrai a contatto con personaggi che col calcio non dovrebbero avere nulla a che fare. Le parole e i canti erano pressoché gli stessi di ieri, crescendo li ho potuti rivedere alla VAR della vita, facendo i conti con un senso di schifo che non credevo avrebbe caratterizzato nessun momento del mio essere tifoso.

Oggi ho letto dell'ammenda comminata alla società viola, che secondo me è irrisoria rispetto al problema che esiste e non smette di aumentare.
La Firenze del tifo deve migliorare per perdere quei connotati di ignoranza che non le fanno onore; il gemellaggio con la tifoseria veronese non mi ha mai reso orgoglioso, la considerazione degli avversari in base alla loro derivazione geografica men che meno.

Credo sia giunto il momento di crescere, isolando gli stupidi e ignoranti che offendono senza conoscere storie e realtà altre rispetto a quelle del proprio stomaco. Sono certo che Firenze è con me, tifoso viola del sud.

Nascere a Firenze è una fortuna, noialtri l'abbiamo scelta, e ce ne va dato atto. Ripartiamo da quell'intelligenza anche un po' spocchiosa che caratterizza i fiorentini, senza le offese.

Ad maiora. Culturalmente.