"Gli uomini sognano più il ritorno che la partenza"
PAULO COELHO

Si ritorna sempre volentieri in un posto in cui si è stati bene, se quel posto riporta poi alla mente dolci e felici ricordi.
Zdenek Zeman è un re a Pescara. Qui il suo percorso ha avuto anche momenti bassi, ma tutto sommato la gioia che ha regalato alla piazza di Pescara in qualche modo offusca i momenti negativi.
Zeman a Pescara si è regalato l'eternità dopo la bellissima e fantastica promozione con il Pescara in Serie A nel 2011-2012. Ha vinto un trofeo, il campionato di Serie B, che resterà per sempre nella bacheca del Pescara Calcio. Quel campionato di Serie B 2011-2012 con Verratti-Immobile-Insigne incastonati nel suo 4-3-3, che è puro spettacolo del giuoco del calcio.
Quel Pescara segnò 90 gol, Immobile fu capocannoniere di quel campionato di Serie B. Quello stesso Pescara subì 55 reti e portò Immobile, Verratti, Marco Capuano e Simone Romagnoli ad essere convocati con l'Italia Under 21. Quel Pescara aveva anche Moussa Konè che venne convocato nella nazionale maggiore della Costa D'Avorio. Valorizzò ulteriormente gente come Lorenzo Insigne e vinse la panchina d'argento nel febbraio del 2013 per merito di questa annata.
Con il Pescara Zeman tornò in Serie A al posto dell'esonerato Massimo Oddo nel febbraio del 2017, precisamente il 17, e il 19 dello stesso mese esordisce in panchina con il delfino con un netto 5 a 0 rifilato al Genoa. Con i biancazzurri raggiunse le 1000 panchine in carriera tra i professionisti. Non riuscì a salvare il Pescara e l'anno dopo in B con il delfino al tredicesimo posto venne esonerato.

Febbraio è un mese ricorrente nella carriera di Zeman per quello che concerne la sua storia con il Pescara, perché il 27 febbraio del 2023, per la terza volta in carriera, Zdenek Zeman torna ad allenarlo.

Uno come Zeman, personalmente chi scrive non lo avrebbe mai esonerato. Anche con i risultati deludenti per il semplice fatto che considero il boemo perfetto per una piazza e una realtà come Pescara.
Era impossibile tenerlo dopo la vittoria del campionato di Serie B, difatti l'anno dopo tornò ad allenare la Roma in Serie A, ma un conto è se vuole andare altrove lui, in quel caso non converrebbe tenere un tecnico controvoglia anche se si potesse per contratto, ma un conto è l'esonero.

Zeman oltre a regalare gioia e spettacolo con il suo 4-3-3 offensivo, che tanto fa divertire noi tifosi, è un incredibile scopritore e valorizzatore di giovani. Zeman crea valore. A Pescara lo avrei visto come una specie di Alex Ferguson nel Manchester United, un allenatore-manager. Lui conosce i calciatori giovani, anche delle categorie inferiori, e sa farli rendere al meglio, migliorarli individualmente per poi rivenderli e fare cassa, per poi scoprirne altri e fare la stessa cosa.
Zdenek Zeman, di Praga ma naturalizzato italiano, classe 1947, è anche un tecnico mediatico, uno che fa finire anche una società come il Pescara in prima pagina su quotidiani e siti sportivi. Subentra a Colombo, che con un gesto di grande prestigio, e di questo gli va dato atto, da gran signore, ha rassegnato le dimissioni poiché aveva in qualche modo perso il controllo della squadra, ormai allo sbando. Zeman nonostante tutto eredita un squadra comunque al terzo posto e in piena lotta per i play off.

Non solo febbraio è ricorrente per Zeman è il Pescara in questa nuova e terza unione tra il tecnico boemo e la compagine abruzzese, ma anche il numero 3 si ripropone in questa nuova avventura. Oltre al terzo posto e al terzo ritorno di Zeman in biancazzurro, il boemo ritrova anche tre elementi che ha già allenato in rosa come Brosco, difensore che ha già allenato nel Pescara 2011-2012, quello che vinse il campionato di B e andò in A, Crescenzi, terzino destro che Zeman allenò nella sua seconda parentesi Pescara e Merola che Zeman allenò a Foggia e che ora potrà fare emergere in quel di Pescara. 3 sono anche le punte che giocano in attacco nel modulo zemaniano, e gente come Delle Monache, Lescano e Cuppone non posso che trarre giovamento dal gioco di Zeman, da sempre propositore di un calcio offensivo che valorizza incedibilmente le punte. 

Il Pescara ha una rosa molto giovane con una età media di 24.1 anni con giovani molto interessanti come il portiere Plizzari ma soprattutto elementi offensivi come Desogus e Rafia oltre al già citato Merola per esempio, che possono trarre giovamento dal gioco di Zeman.
Zeman non è solo un grande maestro del calcio offensivo ma attira anche i giocatori giovani che hanno grande piacere ad essere allenati da lui, specialmente gli attaccanti, sia esterni che centrali, che con Zeman possono migliorare, imparare, esaltarsi e divertirsi oltre che divertire il pubblico.

Sono entusiasta del ritorno di Zeman a Pescara. Il ritorno di Zeman a Pescara è anche in qualche modo una storia di pace e di feeling ritrovato tra Sebastiani, presidente del Pescara, e lo stesso tecnico, che avevano avuto degli screzi passati ora fortunatamente rientrati per il bene loro ma soprattutto per il bene del Pescara Calcio e dei suoi supporter. Con Zeman aumentano le chance di rivedere il delfino tornare a casa, in Serie B, ma soprattutto aumenta il divertimento in campo e aumenterà senza dubbio il numero di gol segnati del Pescara, perché Zeman è questo, un maestro del 4-3-3 e del calcio offensivo. Zeman è sinonimo di gol.

Il ritorno di una leggenda.
Zemanlandia atto III.
Pescara ha di nuovo il suo Re!