È difficilissimo comprendere questo Milan, la situazione surreale, assurda e borderline di questa annata rossonera. Però cerchiamo di capire quale può essere la chiave di lettura giusta facendo delle ipotesi su cio che accade in questa annata rossonera.

Sono continui alti e bassi che stanno rendendo questa annata folle. Io credo che Mr. Pioli sia un buon tecnico ma non un top coach da Milan. Non ha fatto quello step sia a livello mentale che a livello di lettura delle partite e di gestione delle situazioni avverse, non ha la lucidità mentale per gestire determinati situazioni pressanti ed è un pessimo comunicatore. Non ha quella scaltrezza, quella sagacità e caparbietà, anche furbizia nel rilasciare le dichiarazioni, nel fare il famoso silenzio stampa parlato che faceva Ramaccioni a suo tempo. E questo è un suo limite.

Il Milan ha due problemi principali, che dopo questo pareggio per 2-2 con il Lecce, si sono ancora più evidenziati, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno. Contro il Lecce è finita 2-2 dopo che il Milan era andato sul due a zero con reti di Giroud e primo gol in rossonero dell'olandese Reijnders, che tra l'altro sembra più a suo agio come playmaker centrale. Pioli che è ripassato nuovamente al 4-2-3-1 ma che è stato protagonista di scelte surreali come Musah terzino destro, dopo che è uscito per un leggero fastidio Capitan Calabria, fresco di convocazione più che meritata con l'Italia di Luciano Spalletti, e Florenzi alto sulla linea dei centrocampisti. Nel secondo tempo il Lecce ha preso a pallonate il Milan, lo ha schiacciato dietro, in un campo, quello dello stadio del mare, che era pessimo, un campo di patate ma ciò non può giustificare un simile atteggiamento della squadra nel secondo tempo che si è crogiolata sugli allori dal 60esimo in poi, e la pessima partita degli uomini di Pioli. Il Lecce aveva fatto anche il 3 a 2, fortunatamente annullato per un pestone di un giocatore del Lecce, Piccoli, ad un difensore del Milan. Giroud, che ha festeggiato le 100 presenze con la maglia del Milan, nel finale è stato anche espulso.

Come scrivevo poc'anzi il Milan ha due problemi principali, ovvero l'atteggiamento della squadra, che sembra spenta, non motivata, se non nei big match di Champions, anche qui a corrente alternata, e la questione infortuni. Sono 22 infortuni muscolari da inizio stagione. Il clima attorno al Milan è di nervosismo, non sembra esserci quella unione di intenti sperata anche perché questa squadra sta rendendo molto al di sotto delle aspettative. Anche perché l'organico è competitivo ma se Osti e company, lo staff atletico di Pioli, non fanno altro che romperli, serve a poco avere gente forte in squadra. 

Questo problema degli infortunati ormai va avanti da quattro anni, da quando c'è Pioli, e lo stesso tecnico non sa i motivi di questi continui stop muscolari. E questo è grave. Un tecnico pagato 4 mln netti all'anno che non sa il perché degli infortuni della sua squadra, lui che è il responsabile della squadra ed è il capo del suo staff atletico, è davvero incredibile. Se non lo sa lui chi lo deve sapere?

Con tutto il rispetto ma il Milan non è la Lazio, la Roma, l'Atalanta, il Napoli che sono felici se vincono un trofeo, anche una coppettina nazionale ogni dieci anni. Il Milan è come l'Inter e la Juventus, con più blasone internazionale. Per stare al Milan, per essere il condottiero del Milan, bisogna avere una mentalità vincente, fame di vittorie. Al Milan bisogna vincere come al Real Madrid.

E questa mentalità forse Pioli non ce l'ha. Non lo vedo meticoloso, certosino, voglioso di curare i minimi dettagli, assatanato e affamato di vittorie. Al Milan non ti puoi accontentarti di un buon piazzamento. Forse per questi livelli Pioli non è adatto.

Anche perché diciamo le cose come stanno: se dopo quattro anni continui ad avere lo stesso trend di infortuni vuole dire che non stai lavorando bene. Non hai analizzato bene la situazione e non hai trovato la soluzione.

Stefano Pioli per me sarebbe da cambiare ma non avverrà. Ed è un grave errore della proprietà. Il suo ciclo al Milan è strafinito. Andare avanti è alla stregua di un accanimento terapeutico. Ovviamente è sottinteso, ma è sempre meglio ribadirlo, spero sempre di sbagliarmi e di essere stupito in positivo da Pioli e di vedere il Milan ritornare a fiorire, ma sinceramente non vedo segnali in tal senso, qualche cosa che mi faccia sperare in una svolta positiva per il Milan.

Pioli purtroppo non si dimetterà ma dovrebbe. Lo scudetto numero 19 è sicuramente una bellissima pagina rossonera ma non si può vivere di passato.

Purtroppo la società non sembra ambiziosa, perlomeno per questa stagione. Se la situazione dovesse sprofondare il mio sogno sarebbe vedere la proprietà fare un investimento su un top coach affermato e di nome come Conte e Zidane, ma se ho capito bene come ragiona questa proprietà, se fa male ancora Pioli a tal punto da rendere inevitabile il suo esonero, che io avrei già fatto, prenderà un traghettatore alla Bonera, Donadoni o Shevchenko con Mauro Tassotti oppure c'è l'ipotesi di Abate ma sarebbe una scelta ridicola che va a sfasciare due situazioni, perché lo togli alla primavera, dove sta facendo molto bene, per portarlo in prima squadra dove essendo inesperto, farebbe anche peggio di Pioli con molta probabilità.

La rosa sembra essere strutturata molto bene. Se avessimo uno staff atletico adeguato e un tecnico più capace e di carattere, lotteremo per vincere dei trofei. Cosa che possiamo ancora fare in teoria, se avviene qualche miracolo sportivo, che sono rari ma non impossibili. Il Milan in rosa, perlomeno io gli riscontro due lacune, ovvero il vice Giroud, un attaccante potenzialmente titolare che possa fare rifiatare l'highlander francese, che può essere Jovic se si sveglia e torna quello di Francoforte, in attesa del mercato di gennaio dove arriverà sicuramente una punta se Jovic non esce dal letargo, e un vice Theo perché sulla carta ci sarebbe il giovane Bartesaghi o lo spagnolo Jiménez che può giocare anche a destra ma occorre un profilo più pronto. Ci sarebbe anche a centrocampo qualche lacuna ma avrei delle riserve. Krunic non mi convince per nulla come play centrale, meglio mezza ala mentre Reijnders l'opposto, molto meglio play centrale che come mezza ala e poi con il nuovo anno probabilmente ci sarà il ritorno di Bennacer, per cui a centrocampo gli uomini ci sono. Il centrocampo può andare bene ma un vice Theo Hernandez e un vice Giroud a gennaio occorrono e bisogna comprarli nel mercato invernale. 

Pioli anziché fare lo "scienziato pazzo" occorre che diventi un normalizzatore. Fare le cose più semplici ed efficaci come il principio del rasoio di Occam insegna. È molto semplice come direbbe Allegri: basta mettere i calciatori nel ruolo a loro più congeniale senza forzare Krunic play centrale o Musah terzino destro. Reijnders in olanda faceva il play centrale e lo sa fare piuttosto bene. Perché fargli fare la mezza ala?

I profili da Milan per Red Bird sono i De Zerbi, Farioli, Palladino, profili giovani e che fanno un calcio fresco e propositivo con il quale fare un progetto a lungo termine. E probabilmente a giugno si andrà in questa direzione.

È un navigare a vista sembra per questa stagione, un tirare a campare sperando di arrivare ad agguantare il quarto posto. Un Milan che si accontenta del minimo indispensabile. Un Milan irriconoscibile, non degno del suo blasone.

Sperando in una svolta positiva, non ci resta che attendere cosa ci riserverà il futuro.