C'è una sorta di tiro al piattello, che è una regola non scritta del calcio, che quando le cose vanno male le colpe vanno nella maggior parte dei casi addossate all'allenatore. È sempre o spesso colpa del coach. È anche per il momento rossonero la regola non cambia e viene da chiedersi, per questi continui up e down, la colpa è di Stefano Pioli?

L'allenatore è fondamentalmente un uomo solo. L' unica sua protezione in molti casi è un contratto, che se è particolarmente corposo e redditizio per una mera questione economica ne rende difficoltoso l'esonero perché fino alla scadenza del contratto, se non dovesse trovare una altra squadra, resterà sul groppone della società, che anche se lo cacciasse, deve continuare a pagarlo. Pioli ha un contratto fino al 2025.

John James Patrick Kirwan, ex rugbista, campione del mondo con gli All Blacks nel 1987, disse: "ci sono due tipi di allenatore: chi è stato licenziato e chi aspetta di esserlo"

Il cammino del Milan, specialmente in Champions, è particolarmente altalenante. In me tifoso desta preoccupazione perché continuo a vedere il ripetersi sempre degli stessi problemi. Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico.

Cominciamo con il tema infortuni. Evidentemente c'è un problema di preparazione alla base e anche all' interno dello staff di Pioli perché probabilmente non sanno fare una preparazione atletica adeguata per chi gioca in media due volte a settimana e deve giocare tre competizioni, ovvero Serie A, Champions League e Coppa Italia. Escluderei la boutade dei campi di allenamento duri di Milanello che è una vera idiozia perché altrimenti anche chi ha preceduto Pioli avrebbe avuto lo stesso trend di infortuni. Questi sono errori che dimezzano la disponibilità dei calciatori durante l'annata. Qualcuno si dovrà prendere la responsabilità del protrarsi di questo problema. O si deve sempre mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi e fare finta di nulla? Pioli è responsabile del suo staff. E a loro volta sono responsabili degli infortuni, specialmente di quelli muscolari.

19 infortuni in questo inizio di stagione. Una ecatombe. Un problema evidente e che va evidenziato e sottolineato perché è frutto di ripetuti errori. Il Milan fa un gioco molto dinamico, di transizione e dispendioso che richiede un certo dispendio di energie ma ciò non giustifica tutti questi infortuni.

Non bisogna scadere nell'eccessivo pessimismo perché poi si sfocia in estremismi che sono sempre sbagliati. Il Milan è vivo, non è morto. È ancora in corsa per tutti i fronti ma possiamo dire che ha usufruito di qualche pit stop di troppo rispetto a Inter e Juventus, sue competitor nella corsa scudetto.

E allora quale è il motivo di questo momento rossonero? Giroud, dopo il 2-2 a Napoli contro i partenopei che hanno rimontato il Milan in vantaggio per due volte grazie alla doppietta proprio del bomber francese, ha dichiarato: "Sono molto deluso e frustato per la squadra. Abbiamo iniziato bene, creato tante occasioni, dovevamo fare 3-4 gol nel primo tempo, dovevamo mettere la partita a letto... Sapevamo che il Napoli sarebbe tornato in campo con più energia, ci siamo detti di rimanere concentrati. Invece abbiamo perso due punti. La mia reazione al momento del cambio? Non sono un robot, sono umano e ho delle emozioni. Pensavo di poter aiutare la squadra, l' allenatore fa le sue scelte, io ho molto rispetto per il mister e dopo cinque mi sono calmato. Mi sentivo di continuare, ecco perché non volevo uscire.

Giroud inoltre ha dichiarato: "Dopo il primo gol loro hanno preso fiducia e noi non sapevamo se dovevamo continuare ad attaccare e difendere." La squadra non sapeva cosa fare, ci rendiamo conto? Vuol dire che Pioli ha solo un piano di gioco e se questo viene in qualche modo contrastato la squadra non sa cosa fare!

La prima cosa che notiamo è che sia nella sconfitta contro il Psg in Champions per 3 a 0 e nel pareggio contro il Napoli, l'atteggiamento irritante della squadra. Nel secondo tempo sia il Napoli che il Psg hanno segnato subito. È segno che sei rientrato in campo con un approccio drammatico ed errato. Non erano concentrati.

Anche i calciatori si devono prendere le proprie responsabilità. Pioli deve essere bravo a tenere alta la concentrazione dei suoi uomini, i calciatori devono rendersi conto di essere al Milan e che le motivazioni le devono avere da sè. La voglia di mangiare l'erba e di dare tutto deve essere una cosa che è intrinseca dentro di loro. Certe svogliatezze sono irritanti e basta. Sono a giocare a calcio professionalmente e retribuiti più che bene e indossano una delle maglie più importanti del mondo. Alcuni hanno atteggiamenti come se stessero ad andare a giocare a calcio- tennis in qualche spiaggia in Sardegna, a Riccione o a Pescara. Non è così. Non si può rientrare in campo nei secondi tempi con certi atteggiamenti così scazzati. Non esiste!

Inoltre devono essere onesti con sé stessi. Hanno fiducia nel loro condottiero, credono ancora in Pioli? Se è sì allora gli portino rispetto e diano tutto anche per lui, altrimenti, se non hanno più fiducia, i capi delegazione dello spogliatoio lo facciano presente alla società che dovrà comportarsi di conseguenza.

La stessa cosa faccia Pioli per amor proprio. Ha ancora la fiducia della squadra? I suoi uomini lo seguono? Se la risposta è affermativa, allora chi non rende come dovrebbe, si può accomodare in panchina a schiarirsi le idee. Se non lo segue, Pioli faccia come fece Gattuso e da Uomo rassegni le dimissioni.

Ci vuole chiarezza di intenti. Da parte di tutti. Occorre rispetto reciproco e remare tutti nella stessa direzione. Se la squadra è con il Mr. Pioli ed è unita allora si devono subito ricompattare e ritrovare la retta via. Altrimenti le strade si devono dividere.

Penso che il Milan come rosa abbia un organico altamente competitivo e non inferiore a nessuna squadra della Serie A, anzi. Sulla carta credo sia superiore.

A Pioli contesto la fragilità caratteriale oltre ad alcune sue fisse come Krunic. Mi sembra lo stesso innamoramento che aveva Max Allegri con Alessandro Matri. C'è anche Adli per quel ruolo al posto di Krunic, che è anche più tecnico. 

Alcuni calciatori vanno lanciati in partite diverse sennò si rischia di mandarli a sbattere. Contro il Napoli magari anziché mettere Luka Romero a destra, se si era a corto di uomini, magari ti inventavi Musah ala tattica a destra. Pioli a volte deve leggere meglio la situazione durante la partita.

Anche nelle dichiarazioni Pioli trasmette insicurezza. Deve essere più sicuro e determinato. Lui sotto questo aspetto deve fare un maggiore salto di qualità. Il Milan non è per tutti. E neanche per molti. È per pochissimi.

A volte nelle dichiarazioni Pioli cerca delle giustificazioni quando si perde, ma come si può pensare di avere giocato bene dopo aver perso? Se si gioca bene e si perde allora la cosa diventa tragica. Non oso immaginare quando si gioca male allora cosa di peggio possa succedere.

Il ritorno di Ibrahimovic in società come dirigente e braccio destro della proprietà è sicuramente una manna dal cielo e stando comunque a contatto con la squadra potrà trasmettere ancora la sua grinta e la sua determinazione e fame di vittorie. Ibrahimovic può influenzare la squadra ad avere il giusto atteggiamento e ha un forte ascendente su di loro che gli può portare a fare degli upgrade a livello di prestazione e soprattutto a livello di atteggiamento mentale.

Un calciatore come Leao che si arrabbia dopo una sostituzione non è un dramma. È una cosa normale. È un falso problema. Probabilmente anzi certamente voleva di più da sé stesso. E pensa di poter dare di più e quindi si può lamentare con l'allenatore perché stando ancora in campo poteva fare meglio di come stava facendo prima di essere sostituito. 

Pioli deve essere più camaleontico e leggere meglio le situazioni. Quello che deve cambiare è l'atteggiamento. E questo input lo deve dare l'allenatore. Anche lui deve dare di più. Deve sapere dentro di sé se può dare di più. Solo uniti si può svoltare. Altrimenti meglio dividere le proprie strade.